Bollette raddoppiate, ristoratrice lancia una petizione: “Tassate le compagnie energetiche”
Ha già superato quota 30mila adesioni, la raccolta firme lanciata da Tiziana Del Monaco, che in cinque mesi si è vista raddoppiare le spese energetiche, passate da 5mila a 10mila euro
Spopola in Rete la raccolta firme lanciata da Tiziana Del Monaco che gestisce un ristorante insieme alla sua famiglia ed è coordinatrice di Tni Italia, (Tutela nazionale imprese, è un gruppo di associazioni che rappresenta circa 40mila imprese del mondo Horeca). Tramite la piattaforma change.org, Tiziana documenta il drastico raddoppio della bolletta energetica passato dai quasi 6mila euro di ottobre agli oltre 10mila di febbraio. «Tutte le imprese e le famiglie italiane sono in questa condizione - ha detto - In Europa siamo quelli che paghiamo di più da sempre, ora basta! Per questo chiedo di tassare i super profitti che le compagnie energetiche stanno facendo sulla nostra pelle e di pagare solo il consumo effettivo, senza oneri di sistema. L’italia deve ripartire, ma con quest’ultima stangata, famiglie e imprese non riusciranno nemmeno a restare a galla». Clicca qui per aderire alla petizione digitale.
Spopola in rete la petizione dei ristoratori strozzati dal caro bollette
Tiziana Del Monaco ha resistito durante i duri e lunghi mesi del lockdown, ha poi riaperto il suo ristorante e come tutti ha cercato di districarsi tra riaperture e restrizioni antiCovid. Adesso che il peggio sembrava passato è arrivata un’altra mazzata. In pochi mesi la bolletta energetica del suo locale è schizzata alle stelle, passando dai quasi 6mila euro di ottobre agli oltre 10mila di febbraio. «Dopo le chiusure nel lockdown ho cercato di salvare la mia attività con forza ed entusiasmo, lavorando ogni giorno a ritmi disumani – ha scritto Tiziana nel testo che accompagna la raccolta firme - Ma poi è arrivato un nuovo lockdown mascherato e da tre mesi il ristorante è precipitato nuovamente nel buio. Un imprenditore può fallire se non è capace di svolgere il proprio lavoro. Non può fallire perché arriva una bolletta che non lascia scampo… che dà il colpo di grazia». Da qui la decisione di lanciare una petizione online, tramite la piattaforma change.org per chiedere al Governo di intervenire.
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La richiesta: «Basta oneri, si paghi solo il consumo»
La richiesta di Tiziana è semplice, fare in modo che le piccole e medie imprese non paghino i costi degli oneri di sistema, ma solo la quantità effettiva di energia consumata. «Il gas naturale in Europa ha registrato un’impressionante fiammata dei prezzi pari al +660% rispetto al pre Covid - ha scritto Tiziana nella sua petizione - Si stima un costo energetico quadruplicato nel 2022. Questi incrementi hanno comportato un aumento dei costi in capo a imprese, attività, esercizi commerciali e famiglie, già seriamente danneggiate dal lockdown mascherato che stanno vivendo ormai da novembre. Arrivano bollette con aumenti che vanno in media dal 100 al 400% grazie anche allo sciacallaggio delle imprese fornitrici di gas e luce che possono applicare tariffe allucinanti. Ma questo avviene solo in Italia perché in altri paesi dell’Unione europea le bollette sono spesso irrisorie creando uno squilibrio enorme tra imprenditori italiani ridotti allo stremo e imprenditori di altri paese europei che possono svolgere la propria attività di impresa senza essere mangiati dalla tassazione che in Italia è la più alta in assoluto. Le imprese in Italia sono in ginocchio. Molte famiglie ridotte in povertà. Le imprese fornitrici di energia e gas stanno invece realizzando degli extra profitti incredibili e ingiusti. Chiediamo quindi pagare le stesse tariffe per l’energia che ci sono in Europa. Nonché di tassare gli extra profitti che le imprese fornitrici di energia stanno realizzando sulle nostre spalle, per sostenere lo scostamento di bilancio necessario ad aiutare le imprese italiane massacrate dal caro bollette».
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Chiesto anche un ulteriore intervento dello Stato
I ristoratori, tramite le associazioni di categoria, hanno in passato più volte dichiarato che i vari sostegni finora messi in campo dallo Stato non sono stati considerati sufficienti, tanto che nei giorni scorsi c'era anche stata una protesta con i locali che per una sera avevano lavorato a lume di candela. Da qui la richiesta di «calmierare le tariffe e di applicare quella più bassa come misura eccezionale - è scritto nella petizione - Applicare il meccanismo del reverse charge Iva (è un particolare meccanismo di applicazione dell'imposta sul valore aggiunto in cui l'obbligo dell'imposizione fiscale viene traslato dal venditore all'acquirente). Le imprese non hanno infatti liquidità per pagare l’Iva oggi che porteranno in deduzione domani. Non c’è più tempo; occorre agire oggi».
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Alberto Lupini
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