Bollette alle stelle anche a Borgobrufa Spa Resort: “Così è meglio stare chiusi”

Andrea Sfascia, presidente dell'azienda proprietaria della lussuosa struttura umbra, ha spiegato come la bolletta della luce sia passata da 20mila a 58 mila euro, da 6mila a 14mila quella del gas

30 agosto 2022 | 17:25

Le voci si moltiplicando, ma restano al momento inascoltate. Il caro bollette sta travolgendo il mondo della ristorazione e dell'accoglienza, con costi dell'energia ormai alle stelle e un futuro sempre più incerto. Al coro di richieste d'aiuto si è unito anche Andrea Sfascia, presidente dell'azienda a conduzione famigliare proprietaria di Borgobrufa, resort con centro benessere in Umbria. La struttura dà lavoro a circa 80 dipendenti e ha fatturato lo scorso anno 4 milioni e 600mila euro

«Il rischio è che la situazione si faccia insostenibile - ha raccontato in un'intervista all'Ansa - Non so se ce la faremo a restare sempre aperti o se diventi addirittura più conveniente stare chiusi». 

Il caro bollette travolge il Borgobrufa 

I numeri, come spesso accade ultimamente, sono impietosi. Sfascia racconta di bollette dell'elettricità passate da 20mila a 58mila euro e di bollette del metano salite da 6mila a 14mila euro. «Se non mettono mano a qualcosa di serio anche la nostra attività è seriamente a rischio nei prossimi mesi - spiega sempre all'Ansa - L'aria condizionata per le nostre camere, il riscaldamento di saune, piscina e degli altri servizi che offriamo consumano energia e gli aumenti stanno erodendo l'utile aziendale. Ci sono poi la crescita dei prezzi delle materie prime del ristorante, delle bevande e dei ricambi, del 20-40% in media». 

 

Turisti prudenti

A preoccupare Sfascia c'è poi l'atteggiamento più morigerato dei turisti: «C'è da considerare una maggiore prudenza da parte dei turisti, che sempre di più scelgono vacanze più corte e limitano i servizi dei quali usufruiscono per i quali i costi per accedere alla struttura sono cresciuti solo del 3-4%». 

 

 

Quindi, cosa riserva il futuro? «Non vogliamo arrivare a chiudere - conclude Sfascia nell'intervista all'Ansa - Anche perché poi cosa accadrebbe ai nostri dipendenti? Ma veniamo da un periodo già disastroso come quello del Covid e bisogna che facciano qualcosa». 

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Alberto Lupini


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