Bergamo, aeroporto fondamentale. Il futuro del turismo dipende dalla ripartenza dei voli
Necessario puntare sull’intero territorio: città, montagna, laghi. Ma anche garantire la sicurezza sanitaria e la ripresa dei voli. Le nuove esigenze dei turisti. Un convegno ha fatto il punto
04 febbraio 2021 | 11:31
di Gabriele Ancona
Nel 2020 per Bergamo l’incidenza negativa in merito agli arrivi è stata del 71%
L’incontro si è aperto con i saluti di Daniela Guadalupi, presidente Ucid Bergamo, e Claudio Bolandrini, consigliere della Provincia, che hanno ricordato l’importanza di fare sistema in questo momento che sta delineando nuovi modelli di ricettività e servizio, sottolineando gli elementi di valore da sviluppare del turismo di prossimità.
Persone e famiglie dietro i numeri negativi
Il doloroso quadro della situazione è stato fornito da Giorgio Beltrami, presidente VisitBergamo, sito ufficiale del turismo locale. «Il territorio – ha spiegato – conta 290 hotel, 7mila camere, 13mila posti letto e 5mila addetti. Da maggio a dicembre 2020 il calo di presenze negli alberghi è stato del 75%, dell’82% quello relativo a bed&breakfast e case vacanze. Il fatturato totale dell’ospitalità ha fatto registrare un -85%. Numeri dietro ai quali ci sono persone e famiglie. È indispensabile garantire la sicurezza sanitaria e la ripresa dei voli aerei. Bergamo deve puntare sull’intero territorio: città, montagna, laghi».
Roberta Garibaldi
Nel nostro Paese il turismo internazionale riprenderà nel 2024
Roberta Garibaldi, professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, presidente Associazione italiana turismo enogastronomico e socia Ucid, ha moderato l’incontro e messo in evidenza il fatto che nel 2020, secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, l’andamento degli arrivi internazionali ha fatto segnare una perdita di 1 miliardo equivalente a un mancato introito di entrate turistiche pari a 1,1 miliardi di dollari. Nel nostro Paese il turismo internazionale riprenderà nel 2024. Ma guardando avanti, quali sono i nuovi valori del turista 2021? «Il 53% - ha segnalato Roberta Garibaldi - dichiara di non sentirsi a proprio agio a viaggiare fino a quando non ci sarà un vaccino o una cura per il Coronavirus. Il 36% sogna a occhi aperti tutti i giorni di viaggiare, percentuale che sale al 47% tra chi è in smart working. Sono in atto nuove modalità di viaggio. Il 42% preferisce soggiornare in una casa vacanze o in un appartamento e il 46% sceglierà di non andare al ristorante. La prossimità sarà il denominatore comune dell’anno in corso. Il 43% ha intenzione di visitare una nuova meta nella regione o nel Pase in cui vive e il 62% è interessato ad andare in vacanza in destinazioni che si trovano a breve distanza da casa».
Nel 2021 le attrazioni domestiche aumenteranno la loro popolarità. Il 53% in futuro vuole viaggiare in modo più sostenibile e il turismo enogastronomico può soddisfare questa esigenza. Favorisce infatti stili di vita salutari e ha un basso impatto ambientale, stimola l’adozione di approcci sostenibili riducendo il gap tra aree urbane e rurali, valorizza la cultura e le identità locali e aiuta a salvaguardare il paesaggio enogastronomico.
Da maggio a dicembre 2020 il calo di presenze negli alberghi è stato del 75%
Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi ha puntualizzato il fatto che il 2021 è iniziato peggio di come è finito il 2020, che ha fatto segnare un crollo medio nazionale del 69%. «C’è bisogno di liquidità per aiutare le imprese – ha ammonito – Gli alberghi non hanno nemmeno potuto godere dei vantaggi del delivery. Il mercato ripartirà, ma in modo diverso e le nostre strutture si stanno organizzando, per esempio, per offrire un tampone rapido a basso costo per consentire agli ospiti di rientrare nei Paesi di origine evitando la quarantena».
Giorgio Gori
«Le previsioni sul turismo – ha sottolineato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – sono condizionate dalla campagna vaccinale. Ma dobbiamo guardare avanti e proiettarci al 2022-23 con un progetto di lungo periodo per rafforzare il territorio. Un meccanismo di innesco virtuoso è rappresentato da Bergamo e Brescia, Capitali italiane della Cultura 2023».
Allargarsi all'Europa
«Il turismo nel territorio bergamasco - ha spiegato Christophe Sanchez, amministratore delegato VisitBergamo – nel 2020 ha fatto segnare -61,5% di arrivi e -55,3% di presenze rispetto al 2019. Per Bergamo l’incidenza negativa in merito agli arrivi è stata del 71%. Il nostro turismo di prossimità, grazie all’aeroporto, è quello europeo. Per essere attrattivi dobbiamo allargarci».
Bergamo deve puntare sull’intero territorio: città, montagna, laghi
In effetti Orio al Serio è stato uno snodo rilevante per la crescita del turismo nel 2019 con oltre 13 milioni di passeggeri. «E i mesi di gennaio e febbraio del 2020 – ha precisato Giovanni Sanga, presidente Sacbo Aeroporto Orio al Serio – avevano registrato un incremento del 7% sull’anno precedente. Poi la pandemia, che a fine anno ha messo a bilancio una perdita di passeggeri del 75%, nonostante il buon andamento del periodo estivo che ha visto privilegiare le mete nazionali, soprattutto meridione e Sardegna. Per l’anno in corso è previsto un ampliamento delle destinazioni e l’arrivo di nuove compagnie. Siamo sempre impegnati nel mantenimento ad alto livello degli standard sanitari e di servizio». ?
Orio al Serio: previsto un ampliamento delle destinazioni e l’arrivo di nuove compagnie
«Il turismo e l’aeroporto per Bergamo sono importantissimi – ha ribadito Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio - Lo ha confermato il Covid. Il turismo è un bene da tutelare, dobbiamo difendere un settore che vale il 13% del pil italiano. In futuro avremo un turismo diverso e sarà necessario riconvertire le strutture per assecondare le nuove esigenze dei nuovi turisti. Bergamo e il suo territorio si devono proporre come meta di primario interesse anche per gli italiani».
Per informazioni: ucid.it/sezionebergamo – www.ascombg.it – www.federalberghi.it – www.visitbergamo.net – www.robertagaribaldi.it – www.milanbergamoairport.it
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Alberto Lupini