Bergamo-Brescia, l'anno della cultura ha portato più turisti e ristoranti pieni

Un dato su tutti è già noto: vi è stato un 20% in più di affluenza di turisti italiani e stranieri compresi quelli - meno scontati - della città lombarde di prossimità. A trarne un grande beneficio, anzitutto i ristoranti

18 dicembre 2023 | 09:43
di Renato Andreolassi

È stato «come togliere il tappo ad un enorme vaso pieno di energie, fantasia, entusiasmo e voglia di fare». Laura Castelletti, sindaca di Brescia riassume così l'anno della “Capitale Italiana della Cultura Bergamo – Brescia”. Anno che si concluderà alle 17 di martedì 19 dicembre, in contemporanea, nelle due città con una staffetta, partendo dai teatri Donizetti e Grande.

Bergamo e Brescia bilancio positivo nell’anno da Capitale

Lunedì 18, insieme, i due primi cittadini illustrano alla stampa i dati ufficiali della festa che ha coinvolto complessivamente, circa 400 comuni e un centinaio di associazioni. E sarà anzitutto la conferma che la fase più drammatica del Covid è stata superata. La pandemia è alle spalle, là dove con virulenza il terribile virus ha colpito causando migliaia di morti.

«Siamo ripartiti - dice ancora la sindaca - grazie anche e soprattutto all'entusiasmo di oltre 2mila volontari bergamaschi e bresciani che hanno supportato centinaia di iniziative in entrambe le province».

Più turisti a Bergamo e Brescia, esultano i ristoranti

Un dato su tutti è già noto: vi è stato un 20% in più di affluenza di turisti italiani e stranieri compresi quelli - meno scontati - della città lombarde di ''prossimità'' come Milano, Mantova, Cremona, Como, Lecco e Pavia. Senza sottovalutare i vacanzieri intercettati sui laghi di Garda e Iseo. A trarne un grande beneficio, anzitutto i ristoranti. «Provate - conclude la sindaca - a cercare un tavolo libero nel fine settimane in grandi e piccoli ristoranti, trattorie, osterie tipiche e agriturismi delle due città e dintorni».

La cultura insomma ha trainato la ripresa grazie alla riscoperta di gioielli artistici seminascosti - dal Monastero di Astino al Castello della Leonessa- e alle grandi mostre allestite all'Accademia Carrara, in Santa Giulia e alla Pinacoteca Tosio Martinengo. Bergamo e Brescia insomma sono rinate: da città manifatturiero-industriali sono diventate davvero mete culturali. E nella sera di chiusura, per tutti, sarà una grande festa!

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Alberto Lupini


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