Bar, ristoranti e hotel A breve sarà emergenza lavoro in nero
Il futuro della nostra economia non è roseo. Anche il settore del turismo e dell’accoglienza rischia di soffrire a causa dei provvedimenti del Governo. Quello che più preoccupa è l’assenza di una politica di settore
04 febbraio 2019 | 16:09
di Alberto Lupini
Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio (foto: www.tpi.it)
Accusare Conte-Di Maio-Salvini di essere la causa unica di quella che si prospetta come una nuova possibile recessione è forse ingeneroso, ma certo i giallo-verdi, con i mille fronti aperti con tutti e l’ostinazione a negare l’evidenza di una realtà che non è determinata dai soliti poteri forti (cosa c’è di più forte del Governo del cambiamento oggi in Italia?), ci hanno messo molto del loro.
Piaccia o non piaccia, il reddito di cittadinanza è in ogni caso una realtà, anche se distrarrà miliardi che in questo momento sarebbero utili per investimenti produttivi (coi quali creare posti di lavoro reali). È inutile pensare di rimediare a questo nel breve periodo. I 5 stelle si sono assunti una responsabilità enorme e per il bene dell’Italia c’è solo da augurarsi che possano avere ragione.
Il fatto che in momenti di crisi si tentino esperimenti sociali almeno dubbi per tutti gli economisti (salvo che per i seguaci della decrescita felice immaginata da Grillo e Casaleggio) non ci può certo riempire di ottimismo, ma in momenti come questo occorre pensare a cosa si può fare per non soccombere. E ciò vale ovviamente anche per tutte le aziende dell’Horeca che negli ultimi tempi, grazie alla crescita del Pil degli ultimi 4-5 anni e grazie al forte incremento del turismo, erano riuscite a recuperare un minimo di equilibrio. Ora però tutto sembra essere rimesso in discussione e soprattutto le aziende famigliari guardano con preoccupazione ad una possibile caduta della domanda. Ciò che fa paura è in particolare l’assenza di una politica di settore per fare fronte a questa situazione, mentre le uniche novità cominciano a pesare come macigni su ristoranti, bar od hotel. Ciò che è realmente insopportabile è ad esempio il decreto dignità, che eliminando i voucher ha cancellato ogni elasticità in un comparto che vive di picchi della domanda, giornalieri, settimanali o stagionali che siano. Se non si restituisce almeno questa valvola di sfogo da subito, il risultato sarà la crisi di molti locali e l’esplosione del lavoro in nero. Già oggi in molte cucine o dietro i banconi, grazie alla geniale iniziativa di Di Maio, è cresciuto il numero di addetti senza alcuna copertura o garanzia. È indispensabile un immediato ripensamento prima che sia troppo tardi.
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini