Bankitalia: «Settore alberghi a terra». Servono altri aiuti, intanto si riparte

Bankitalia conferma: persi 29 miliardi nel 2020 per il turismo, l'alberghiero il settore più colpito. Male i primi 4 mesi del 2021, ora si riparte. Federalberghi: Per l'88% degli italiani non c'è vacanza senza hotel

18 giugno 2021 | 19:18
La crisi del settore turistico internazionale ha colpito il settore alberghiero. È chiaro a tutti e ora è stato confermato anche da Bankitalia. Un'analisi interna infatti ha certificato ancora una volta - semmai ce ne fosse stato bisogno - la drammaticità della situazione vissuta dal settore turistico ed alberghiero in particolare. Basta pensare che nei soli mesi del 2020 mancano all’appello 26,7 miliardi di spesa turistica internazionale nel nostro Paese.



Bankitalia come Confcommercio: l'alberghiero in ginocchio nel 2020

Una perdita, questa, confermata dalla recente analisi di Confcommercio, per la quale il blocco dei flussi di vacanzieri ha portato a una riduzione della spesa in vacanza del -60,4%, per una perdita di circa 27 miliardi di euro. Una perdita che grava particolarmente proprio sugli alberghi, come evidenziato dall’approfondimento che registra una sensibile diminuzione della quota di pernottamenti in albergo rispetto ad altre formule di ricettivo oltre alla riduzione del peso dell’alloggio nella spesa complessiva destinata alla vacanza.
 
Colaiavolo (Confindustria Alberghi): Malgrado le tante richieste, aiuti ancora insufficienti
«Purtroppo i dati di Banca d’Italia confermano esattamente quello che stiamo sostenendo ormai da molti mesi – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi - Le perdite per il settore alberghiero sono drammatiche e servono misure straordinarie per imprese che vedono messa a rischio la loro stessa sopravvivenza. Ad oggi, malgrado le tante richieste e sollecitazioni, nulla è stato disposto di specifico, di organico, di adeguato per rispondere all’esigenza del settore. Interventi mirati per supportare realtà piccole e grandi, ma anche un vero e proprio piano di aiuti specifico per il settore per accompagnare una ripresa che a tutt’oggi è fortemente condizionata dalle tante incertezze che ancora occupano lo scenario turistico mondiale.

2021: dopo i primi 4 mesi, per il settore si rialza (lentamente) l'asticella

Ancora molto difficile la situazione dei primi quattro mesi del 2021, mentre solo a partire da maggio Banca d’Italia fa registrare qualche primo timido segnale di inversione di tendenza. Il turismo infatti sta ripartendo, le prenotazioni sono in crecsita e vi sono tutti i presupposti per immaginare una stagione positiva, salvo ancora qualche difficoltà sul piano del movimento turistico internazionale e per le grandi città d'arte.



Il turismo italiano di quest'estate, che non rinuncia all'hotel per la sua vacanza

«Abbiamo voluto verificare con una ricerca mirata come i nostri concittadini percepiscano il valore dell'hotel -  ha detto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - dato che le nostre strutture sono spesso luoghi della memoria, racchiudono in sé pezzi di storie familiari, sono stati teatro di nuovi amori e di passaggi generazionali. Per noi è importante capire se stiamo andando nella direzione giusta nel nostro modo di fare accoglienza. L'hotel è un microcosmo in cui viene integrato ciascun visitatore. È come fosse il primo testimonial di un territorio, in qualche modo rappresenta per il turista in arrivo il primo approccio con ciò che si troverà a scoprire durante il suo soggiorno. Attualmente poi si tratta del luogo in assoluto più sicuro e garantito per ciò che riguarda le procedure e le cautele anti-contagio. Credo che anche questo abbia giocato un bel ruolo nel gradimento rilevato, dopo questi giorni bui dovuti alla pandemia».

Dalla ricerca commissionata da Federalberghi, emergono chiari risultati sulle tendenze degli italiani nei confronti del settore alberghiero in questa fase di riapertura. Il 70,9% ha un ricordo forte degli alberghi e cerca di tornare dove è già stato, il 37,8% torna spesso in alberghi dove ha vissuto qualche vacanza da bambino e l'88,8% pensa che se non è in albergo, non è una vera vacanza.

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Alberto Lupini


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