Banconista in un panificio a 3,5 euro l’ora: “Cercate schiavi, non dipendenti”
Questa la risponda di un candidato all'annuncio che proponeva il posto a 150 euro a settimana per 42 ore, 6 giorni su 7. Il web indignato si scatena: «Ma se non vai tu, prendono un altro»
L’offerta di lavoro: banconista in un panificio di Napoli. Un candidato risponde e chiede dettagli. Il posto prevede 42 ore alla settimana per 150 euro. La risposta dell’interessato al posto non si è fatta attendere: «Quindi cercate schiavi, non dipendenti». A conti fatti sono 3,50 euro, poco, troppo poco.
La conversazione su una chat è stata rilanciata su Instagram dal deputato di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli – non nuovo a questo genere id segnalazioni -.
La pubblicazione del post sul social network ha scatenato i commenti: molte persone riferiscono di casi del tutto simili, con monte ore importanti a discapito di paghe da fame. Tra i più colpiti da questo sfruttamento sarebbero proprio i giovani, molti quelli che si trovano costretti ad accettare stipendi indecorosi pur di lavorare.
I commenti: «Se non vai tu, prendono un altro»
«È uno schifo ma purtroppo è così, ma il bello che lo sanno tutti, per 2 anni ho fatto il cameriere dalle 10 del mattino fino a quando finiva la cerimonia, e vi posso garantire che prima delle 22/ 23 no si andava via..il tutto per 50 euro..logicamente a nero..fatevi il conto di quanto ci pagava ogni ora...3 euro e 80 centesimi...e ripeto lo sanno tutti che funziona così, perché se non ci vai tu prendono un altro...». Questo è solo uno dei tanti commenti che si sono moltiplicati online.
Una donna scrive: «Non è l'unico purtroppo. Mia figlia con diploma ed esperienza lavorativa, è in cerca di lavoro, il meglio che ha trovato è : 7 ore al di mattina/pomeriggio, per 6 giorni più , 7 ore per 2 domenica al mese , a 650 €. Questa è la migliore proposta».
Ma c'è anche chi, da titolare di un'attività, chiede maggiore umiltà perchè prima il mestiere bisogna impararlo, e si trova a dover rispondere a decine di contestazioni sempre online. Resta l'invito a segnalare perchè come si legge in un commento: «Con queste segnalazioni potrebbe succedere che forse il Sud diventi un nuovo Nord. Quasi tutti in regola e non più sottopagati. Potrebbe succedere che i ragazzi non scappino più dal loro paese. Avanti così». Resta da capire se queste situazioni si verifichino in effetti solo al Sud.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini