Banco Alimentare, Piemonte 2ª Regione d’Italia per la raccolta di cibo

Il programma nato a Milano, Siticibo, recupera il cibo fresco a breve scadenza in eccedenza esclusivamente dalla Grande Distribuzione organizzata (Gdo) e cibo cucinato e non servito dalla ristorazione collettiva

19 ottobre 2023 | 08:30
di Piera Genta

Da vent’anni Siticibo recupera il cibo fresco a breve scadenza in eccedenza esclusivamente dalla Grande Distribuzione organizzata (Gdo) e cibo cucinato e non servito dalla ristorazione collettiva (hotel, mense aziendali e ospedaliere, refettori scolastici, esercizi al dettaglio, ecc.). Si tratta di un programma della Fondazione Banco Alimentare Onlus, nato a Milano nel 2003, che rappresenta la prima applicazione italiana della Legge 155/2003 (cosiddetta del Buon Samaritano) per la limitazione degli sprechi, ulteriormente supportato e disciplinato dalla Legge 166 nel 2016 (legge Gadda).

Piemonte seconda regione d’Italia per la raccolta di cibo

Contemporaneamente alla Lombardia l’attività si estende in Piemonte soprattutto nelle aree urbane posizionando la Regione al secondo posto per importanza del cibo raccolto. Ne parliamo con Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte. «Un’attività complessa e delicata, di micrologistica, che si basa in modo esclusivo su volontari, formati ed addestrati. Il nostro punto di forza è il rispetto scrupoloso delle procedure di raccolta e distribuzione del cibo garantendo l’igiene e la sicurezza alimentare e tutelando la dignità del ricevente. Procedure che tengono conto di due elementi: da un lato l’elevata deperibilità e la brevità del ciclo di vita degli alimenti raccolti, dall’altro la vulnerabilità dei destinatari. Infatti, per quanto riguarda il cibo cucinato, Siticibo raccoglie solo alimenti sottoposti ad abbattimento di temperatura, (che deve essere inferiore a 4° C), in applicazione delle norme e dei principi della catena del freddo utilizzando sia veicoli refrigerati od opportune thermobox (anche grazie al progetto Cuki Save the Food)».

Raccolta di cibo, in Piemonte Siticibo aiuta 56mila persone

Numeri importanti per il Piemonte: ad oggi le persone assistite con questo programma sono oltre 56mila distribuite sulle 330 strutture organizzative distribuite delle 568 accreditate in Piemonte. 2.500 tonnellate di cibo raccolto (circa il 25% del totale distribuito in Piemonte) in 330 punti della Gdo e 84mila porzioni di piatti pronti in 11 strutture, tra pubbliche e private.

Raccolta di cibo, la situazione nei ristoranti

La situazione di raccolta sulla ristorazione collettiva ha subito un rallentamento durante la pandemia con una riduzione significativa del raccolto, ma gli obiettivi di sviluppo sono ancora ampi. «Puntiamo ad un aumento del numero dei punti vendita della Gdo in termini di diffusione territoriale ma anche di miglioramento del mix di prodotto mentre per il canale ristorazione al momento si parla solo di consolidamento non essendoci potenziale di sviluppo, risentendo ancora degli effetti negativi legati al periodo pandemico. Tra le iniziative in atto dal 2015 la convenzione con l’ente di gestione delle aree protette del Po e della Collina torinese per il recupero dei cinghiali abbattutti nell’ambito del piano per il contenimento delle specie sul territorio».

Il 2023 si celebra un altro importante anniversario per il Banco Alimentare del Piemonte, 30 anni di attività, con diverse iniziative, tra cui, la più rilevante, una mostra fotografica per scoprire, attraverso le immagini, il valore della persona e far riflettere ognuno di noi su come è possibile contribuire al bene comune.

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