Aruba governa l’energia pulita La sua produzione è in attivo
Ha rafforzato la propria capacità con l’acquisizione del 100% delle azioni della società Idroelettrica Veneta. Quattro nuove centrali idroelettriche si aggiungono a quella già presente a Ponte San Pietro (Bg)
14 novembre 2020 | 16:55
Aruba continua il suo percorso nell’ambito dell’IT sostenibile compiendo un passaggio fondamentale dalla carbon footprint neutrale a quella negativa. Ha rafforzato infatti la propria capacità di produzione di energia rinnovabile con l’acquisizione del 100% delle azioni della società Idroelettrica Veneta.
Quattro nuove centrali idroelettriche si aggiungono a quella già presente all’interno di Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro (Bg). Gli impianti sono uno in Lombardia, a Melegnano (Mi) sul fiume Lambro, due in Veneto, a Chiuppano e Calvene (Vi) sull’Astico e uno in Friuli, a Pontebba (Ud) sul Fella.
Grazie a questa acquisizione vengono aggiunti 6MW di potenza per la produzione di energia da idroelettrico, una quantità superiore a quella che le serve a coprire l’attuale fabbisogno di energia dell’intera rete di Data Center di proprietà. Questo consente ad Aruba sia di erogare servizi a milioni di clienti senza alcun impatto sull’ambiente sia di reimmettere in rete l’eccesso di produzione di energia pulita, contribuendo a ridurre anche l’impatto ambientale degli altri utilizzatori.
Un traguardo importante: la carbon footprint è negativa
«Si tratta di un traguardo importante, poiché ci permette di avere una carbon footprint negativa. In altre parole, produciamo più energia pulita di quanta ne consumiamo - commenta Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba - L’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano per Aruba dei fattori distintivi sul mercato che si sposano perfettamente con i nostri valori e la nostra filosofia in tema di sostenibilità. Continueremo ad investire in futuro per compensare il nostro sviluppo in termini di consumi e mantenere questo equilibrio virtuoso fra innovazione, crescita e sostenibilità ambientale».
Le richieste in termini di consumo energetico del settore IT, infatti, sono destinate ad aumentare. In generale, tutte le aziende per sostenere la propria crescita e per funzionare hanno bisogno di gestire volumi sempre maggiori di dati e questi dati devono essere mantenuti in strutture apposite, quali i data center, che di conseguenza devono garantire continuità operativa 24 ore su 24.
Il fabbisogno energetico, inoltre, ha visto anche un’ulteriore crescita proprio in questi ultimi mesi. Lo dimostra la tendenza in atto a utilizzare sempre più prodotti e servizi in rete e da remoto, dai settori dell’e-learning e video-conferenze all’e-commerce e alle realtà che hanno avuto modo di puntare sul digitale. Questo si traduce in un’enorme quantità di energia necessaria, e il consumo che se ne fa deve essere consapevole e sostenibile con un unico obiettivo: abbattere l’impatto ambientale.
Per informazioni: www.aruba.it
La centrale di Melegnano (Mi) sul fiume Lambro, una delle quattro acquisite da Aruba
Quattro nuove centrali idroelettriche si aggiungono a quella già presente all’interno di Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro (Bg). Gli impianti sono uno in Lombardia, a Melegnano (Mi) sul fiume Lambro, due in Veneto, a Chiuppano e Calvene (Vi) sull’Astico e uno in Friuli, a Pontebba (Ud) sul Fella.
Grazie a questa acquisizione vengono aggiunti 6MW di potenza per la produzione di energia da idroelettrico, una quantità superiore a quella che le serve a coprire l’attuale fabbisogno di energia dell’intera rete di Data Center di proprietà. Questo consente ad Aruba sia di erogare servizi a milioni di clienti senza alcun impatto sull’ambiente sia di reimmettere in rete l’eccesso di produzione di energia pulita, contribuendo a ridurre anche l’impatto ambientale degli altri utilizzatori.
Un traguardo importante: la carbon footprint è negativa
«Si tratta di un traguardo importante, poiché ci permette di avere una carbon footprint negativa. In altre parole, produciamo più energia pulita di quanta ne consumiamo - commenta Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba - L’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano per Aruba dei fattori distintivi sul mercato che si sposano perfettamente con i nostri valori e la nostra filosofia in tema di sostenibilità. Continueremo ad investire in futuro per compensare il nostro sviluppo in termini di consumi e mantenere questo equilibrio virtuoso fra innovazione, crescita e sostenibilità ambientale».
Le richieste in termini di consumo energetico del settore IT, infatti, sono destinate ad aumentare. In generale, tutte le aziende per sostenere la propria crescita e per funzionare hanno bisogno di gestire volumi sempre maggiori di dati e questi dati devono essere mantenuti in strutture apposite, quali i data center, che di conseguenza devono garantire continuità operativa 24 ore su 24.
Il fabbisogno energetico, inoltre, ha visto anche un’ulteriore crescita proprio in questi ultimi mesi. Lo dimostra la tendenza in atto a utilizzare sempre più prodotti e servizi in rete e da remoto, dai settori dell’e-learning e video-conferenze all’e-commerce e alle realtà che hanno avuto modo di puntare sul digitale. Questo si traduce in un’enorme quantità di energia necessaria, e il consumo che se ne fa deve essere consapevole e sostenibile con un unico obiettivo: abbattere l’impatto ambientale.
Per informazioni: www.aruba.it
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