L’appello di sei associazioni per valorizzare il riso italiano

Sei associazioni che operano nella ristorazione insieme per promuovere la diffusione del riso italiano. L’iniziativa prende vita con l'annuncio dell'Unione Europea del ripristino dei dazi sul riso proveniente dall'Asia

15 gennaio 2019 | 16:47
Federazione italiana cuochi, Chi, Le Soste, Jeunes restaurateurs Italia, Associazione professionale cuochi italiani e Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto intendono così contribuire a sostenere le produzioni nazionali con l’uso delle varietà di riso italiano e la diffusione della conoscenza delle nostre specialità. Lo sforzo quotidiano è volto alla valorizzazione delle nostre produzioni, proponendole costantemente nelle ricette che contraddistinguono l’Italia.


 
In sinergia con tutta la filiera, enti e istituzioni, si legge in una nota, «intendiamo continuare su questa strada rafforzando la promozione di questo nobile prodotto anche in contesti internazionali».
 
L’iniziativa nasce con la notizia dell’avvio da parte della Commissione Europea delle procedure per il ripristino dei dazi sul riso proveniente da Cambogia e Myanmar, dopo aver concluso l'indagine sui possibili danni derivanti dalle importazioni non tassate dai due Paesi asiatici. Secondo i dati dell’Unione, nel periodo settembre 2012 - agosto 2017 l'import da Cambogia e Myanmar è aumentato fino ad incidere per più del 30% sul totale delle importazioni. Nello stesso periodo, la produzione della Ue è crollata del 40% e si è registrata una diminuzione dei prezzi tra il 20 e il 40%.
 
«C’è grande aspettativa da parte di tutta la filiera sulle politiche europee a supporto di un settore che sempre di più soffre della globalizzazione dei mercati. Occorre, ora più che mai, qualificare questo prezioso alimento, tutelarlo dalle logiche di un mercato che punta al mero profitto a scapito della qualità e della biodiversità. Confidiamo dunque in una saggia decisione dell’Esecutivo comunitario - prosegue la nota - In ogni caso, saremo sempre di supporto al Governo nella promozione del Made in Italy, mettendo a disposizione il nostro sapere e la nostra creatività, ognuno con le proprie competenze e campi di azione».

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Alberto Lupini


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