Allevamento in ginocchio nel Centro Italia Mille animali morti per sisma e maltempo
23 gennaio 2017 | 10:44
Ai danni materiali si somma una vera strage che fa salire a più di mille il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle aree del terremoto per l’effetto congiunto delle scosse, della neve e del gelo, che hanno fatto crollare le stalle con la perdita di animali tra le macerie, provocando stress da freddo e paura, e il dimezzamento della produzione di latte. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti, che per fermare la strage di animali ha avviato una straordinaria azione di solidarietà con lo scopo di salvare le 3mila stalle e le aziende agricole che si trovano nelle aree colpite dal sisma, dove appena il 15% delle strutture di protezione degli animali sono state completate fino ad ora, e gli allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire.
Ai danni materiali stimati in 10 miliardi di euro, si sommano quelli della perdita di vite umane e una vera e propria strage di animali: una situazione in cui solo nelle Marche si contano 600 mucche e 5mila pecore al freddo, nelle neve senza ripari, per i ritardi accumulati. Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative, dalla campagna “dona un ballone di fieno” per garantire l’alimentazione degli animali a quella “adotta una mucca” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle, fino alla “caciotta della solidarietà” con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzata dei centri urbani colpiti dal sisma.
Sono oltre 1.500 i posti stalla per gli animali resi disponibili nelle diverse regioni, dalla Lombardia al Veneto, dal Friuli alla Toscana. Una corsa contro il tempo con la mobilitazione dei trattori per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni, dove occorre garantire l’operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio, ma anche la consegna dei mangimi, fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri. Operazioni faticose rese possibili dalla collaborazione della Coldiretti con l’Associazione italiana allevatori e i Consorzi agrari, che ha consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente ma anche roulotte, camper e moduli abitativi.
Circa 400 balloni di paglia e fieno raccolti dalla Coldiretti Campania sono pronti per raggiungere le aree terremotate, ma numerose sono le iniziative su tutto il territorio nazionale, come la donazione per ultimo di cento quintali di fieno all’azienda Lai di Gualdo per salvare le pecore dopo il crollo della stalla e del fienile per iniziativa di un imprenditore piemontese, Dario Osella, fondatore delle Fattorie Osella, di Caramagna Piemonte (Cn), che ha risposto all’appello lanciato dalla Coldiretti per sostenere gli allevatori terremotati.
Altri 300 quintali di foraggio per gli animali hanno invece raggiunto le aziende terremotate delle province di Ascoli, Fermo e Macerata donati da gruppi di agricoltori e associazioni. Nella frazione Sommati di Amatrice è stata realizzata dalla Coldiretti all’indomani delle prime scosse una tensostruttura per conservare i mangimi necessari per sfamare degli animali. In Abruzzo sono stati attivati due punti di raccolta del materiale, uno nella provincia aquilana e l’altro in quella teramana. In particolare il primo centro è situato nella sede dell’Associazione regionale allevatori (Ara) a L’Aquila, in località Onna, sulla SS17 est; il secondo a Bellante, presso la sede del Consorzio agrario in via Zona Industriale 3.
La situazione è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo. «Davanti ad un disastro annunciato ci muoveremo - continua la Coldiretti - per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori. Serve una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli».
Per questo la Coldiretti sta lavorando sull’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica continua la vendita della caciotta della solidarietà realizzata con il latte degli allevatori dei territori colpito dal sisma, ma per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato: “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
Ai danni materiali stimati in 10 miliardi di euro, si sommano quelli della perdita di vite umane e una vera e propria strage di animali: una situazione in cui solo nelle Marche si contano 600 mucche e 5mila pecore al freddo, nelle neve senza ripari, per i ritardi accumulati. Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative, dalla campagna “dona un ballone di fieno” per garantire l’alimentazione degli animali a quella “adotta una mucca” per dare ospitalità a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle, fino alla “caciotta della solidarietà” con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzata dei centri urbani colpiti dal sisma.
Sono oltre 1.500 i posti stalla per gli animali resi disponibili nelle diverse regioni, dalla Lombardia al Veneto, dal Friuli alla Toscana. Una corsa contro il tempo con la mobilitazione dei trattori per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni, dove occorre garantire l’operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio, ma anche la consegna dei mangimi, fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri. Operazioni faticose rese possibili dalla collaborazione della Coldiretti con l’Associazione italiana allevatori e i Consorzi agrari, che ha consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente ma anche roulotte, camper e moduli abitativi.
Circa 400 balloni di paglia e fieno raccolti dalla Coldiretti Campania sono pronti per raggiungere le aree terremotate, ma numerose sono le iniziative su tutto il territorio nazionale, come la donazione per ultimo di cento quintali di fieno all’azienda Lai di Gualdo per salvare le pecore dopo il crollo della stalla e del fienile per iniziativa di un imprenditore piemontese, Dario Osella, fondatore delle Fattorie Osella, di Caramagna Piemonte (Cn), che ha risposto all’appello lanciato dalla Coldiretti per sostenere gli allevatori terremotati.
Altri 300 quintali di foraggio per gli animali hanno invece raggiunto le aziende terremotate delle province di Ascoli, Fermo e Macerata donati da gruppi di agricoltori e associazioni. Nella frazione Sommati di Amatrice è stata realizzata dalla Coldiretti all’indomani delle prime scosse una tensostruttura per conservare i mangimi necessari per sfamare degli animali. In Abruzzo sono stati attivati due punti di raccolta del materiale, uno nella provincia aquilana e l’altro in quella teramana. In particolare il primo centro è situato nella sede dell’Associazione regionale allevatori (Ara) a L’Aquila, in località Onna, sulla SS17 est; il secondo a Bellante, presso la sede del Consorzio agrario in via Zona Industriale 3.
La situazione è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate dove a distanza di 5 mesi dalle prime scosse si registrano pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche con le difficoltà che si aggravano con il maltempo. «Davanti ad un disastro annunciato ci muoveremo - continua la Coldiretti - per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori. Serve una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli».
Per questo la Coldiretti sta lavorando sull’ordinanza “azzeraburocrazia” che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica continua la vendita della caciotta della solidarietà realizzata con il latte degli allevatori dei territori colpito dal sisma, ma per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato: “COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI” (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.
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Alberto Lupini
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