Allarme lavoro anche nei supermercati: la metà non trova personale

Tra le principali cause, mancanza di competenze, orari pesanti e mansioni poco attrattive. Banconisti (68,1%), cassieri (58,5%), macellai (42,2%) e scaffalisti (39,3%) sono le figure professionali più richieste

14 maggio 2022 | 10:17

Il mondo della ristorazione si ritrova senza personale. Una crisi che non salva nemmeno i supermercati. Negli ultimi due anni, 1 impresa su 3 della distribuzione alimentare - soprattutto supermercati e minimarket - ha ricercato nuovo personale, di queste quasi la metà (47%) ha incontrato difficoltà nel trovare le risorse delle quali aveva bisogno determinando, per il 42,2%, anche un impatto negativo sui propri ricavi; tra le principali cause della difficoltà nella ricerca, scarsità di personale con le competenze o esperienze richieste (64,1%), orari di lavoro ritenuti pesanti (40,2%), mansioni di lavoro poco attrattive (31,3%); banconisti (68,1%), cassieri (58,5%), macellai (42,2%) e scaffalisti (39,3%) sono le figure professionali più richieste, addetti all’e-commerce e alle pulizie (2,2%) quelle meno richieste. Questi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio 2022 sul settore del commercio al dettaglio alimentare di Fida-Confcommercio (Federazione italiana dettaglianti alimentari).


Serve un rafforzamento delle competenze

«Il rafforzamento delle competenze – ha dichiarato la presidente di Fida-Confcommercio Donatella Prampolini - è la chiave per superare il grave problema del mancato incrocio fra domanda ed offerta sul mercato del lavoro. Occorre una maggiore sinergia fra le politiche per il lavoro e le politiche dell’istruzione e della formazione con l’obiettivo di creare un sistema integrato di strumenti e servizi di politica attiva che pongano al centro la persona e lo sviluppo delle sue capacità formative ed occupazionali. Solo un adeguato livello di competenze e conoscenze consente a chi è in cerca di occupazione di poter affrontare nuovi lavori e di approcciare in maniera diversa quelli già esistenti».

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Alberto Lupini


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