Alberghi e hotel, niente svendita: meglio resistere alla crisi che svalutare l'immobile

La crisi covid ha colpito il comparto turistico con le strutture ricettive mai chiuse dal Governo e costrette a dar fondo alla propria liquidità per rimanere aperti. Ma la soluzione ai problemi di cassa non è la vendita

25 gennaio 2021 | 12:24
Fra le conseguenze per alberghi e hotel italiani colpiti dalla crisi Covid, non c’è solo la mancanza di turisti. A pesare sulle aziende impegnate nella ricezione, tanto nelle località turistiche quanto in quelle urbane, c’è la questione del credito. Aperti (perché mai chiusi ufficialmente dal Governo) ma con stanze vuote, gli hotel non fatturano mentre le voci di spesa continuano a correre bruciando cassa. E pure prestiti. Con il rischio di non riuscire a restituirli.

Secondo Deloitte, nel settore alberghiero c'è un'opportunità di investimento pari a 13-15 miliardi di euro

Risultato? In teoria, un afflusso sul mercato di immobili a destinazione turistico-ricettiva in vendita. Ma, come riportato da Il Sole 24 Ore, in pratica così non è. Svendere, infatti, non piace a nessuno. Nonostante la situazione creditizia precaria, il rischio è quello di vedere sfumare fino al 50% del valore del proprio immobile. Insomma, dopo il danno del Covid si vuole evitare la beffa del mercato. Come riportano i dati del portale Idealista.it, le 586 strutture alberghiere in vendita a dicembre 2020 rappresentano una riduzione del -15% rispetto allo stesso dato registrato a febbraio dello stesso anno. Sintomo che i proprietari preferiscono resistere piuttosto che vedere svalutato quello che, molto spesso, è l'investimento di tutta una vita.

Opportunità per gli investitori
Certo, nonostante gli annunci su Idealista.it ci siano immobili che arrivano fino a 99 milioni di euro (un hotel non meglio specificato a Venezia), le trattative per le grandi strutture alberghiere di pregio passano su altri canali. Ma il dato è chiaro: c'è margine per un investitore con liquidità disponibile. Come sottolineato da una ricerca Deloitte, il 50% del credito deteriorato del mercato italiano (quello che rischia di non essere restituito) è garantito da immobili. Di questi, il 10% sono destinazioni turistico ricettive per un valore compreso fra i 13 e i 15 miliardi di euro complessivi. Un'opportunità da cogliere per chi vuole ampliare il proprio network o iniziare una nuova avventura professionale. A patto di convincere i proprietari in difficoltà con la proposta giusta.

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Alberto Lupini


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