Al Vittoriale degli italiani sbarca il vino di Gabriele D'Annunzio
Festa per la riapertura dei cancelli e delle attività turistiche del monumento voluto dal poeta in provincia di Brescia. Per l'occasione si celebrano i 140 di Nepente, vino di Oliena amato dal poeta pescarese
Il Vittoriale degli italiani riapre ai cancelli e comincia la stagione turistica nel segno di Gabriele D'Annunzio. Dalla Sardegna è infatti giunto un vino che porta il nome del poeta che volle costruire a Gardone Riviera in Lombardia un monumento che ogni anni riceve migliaia di visite da tutta Italia. Ma oltre al vino nel 2022 ci saranno anche mostre, iniziative culturali e grandi nomi mondiali che parteciperanno al Festival della musica Teneramente. Ci sarà pure, in accordo con le tre Regioni affacciate sul lago, il Festival GardaLo. Coinvolgerà per tre giorni a fine giugno: Lombardia, Veneto e Trentino. Alle manifestazioni parteciperanno i vini di due consorzi: Garda Doc e Valtènesi, oltre che Majolini di Franciacorta.
Il Vittoriale degli Italiani brinda col vino di D'Annunzio
Il Vittoriale degli italiani è pronto a celebrare i 140 anni di Nepente: il celebre vino di Oliena che ha riannodato i legami con Gabriele D'Annunzio, il poeta pescarese a cui deve il nome, grazie al viaggio che il vate nel 1882 – aveva appena vent’anni – compì in Sardegna assieme ai due amici Edoardo Scarfoglio e Cesare Pescarella. Il sindaco Sebastiano Congiu e l’assessore all’Agricoltura Antonio Congiu hanno incontrato a Gardone Riviera il presidente del vittoriale Giordano Bruno Guerri, donando una bottiglia speciale di Nepente, celebrativa del 140esimo anniversario del viaggio del Vate a Oliena. Ma l’incontro con Giordano Bruno Guerri è servito soprattutto per porre le basi a una collaborazione sul binomio vino e d’Annunzio, primo passo della quale sarà l’evento previsto a maggio a Oliena: una giornata di studi che stimolerà la discussione sulla figura dannunziana, la sua visita in Sardegna e il percorso del Nepente negli ultimi due secoli, benchè la sua storia sia ben più datata. «Sentiamo l’onore e l’onere di riannodare i fili della storia- hanno ribadito gli amministratori- per tenere alta l’attenzione su uno dei nostri prodotti di punta che merita di essere valorizzato nei migliori dei modi. Dopo 140 anni ci siamo sentiti in dovere di restituire la visita a d’Annunzio».
L'elogio di D'Annunzio al vino di Oliena
Il 15 febbraio 1910, Gabriele d’Annunzio scrisse un articolo sul Corriere della Sera intitolato "Un itinerario bacchico", ispirato a una lettera scritta l’anno prima da Marina di Pisa ad Hans Barth, giornalista tedesco residente a Roma e profondo conoscitore dei vini italiani. Nell’articolo, d’Annunzio fa un elogio di questo vino rosso-rubino chiamandolo aulicamente Nepente (dal greco “ne” = non e “penthos” = tristezza, nessuna tristezza, ma conosciuto prosaicamente fino ad allora come “su vinu de Uliana”), e afferma che lui “acquatile” non potrebbe dare al Barth notizie delle taverne pisane ma, ricordando un suo viaggio giovanile in Sardegna, afferma che, se l’amico gli farà visita: «…io vi prometto di sacrificare alla vostra sete un boccione d’olente vino d’Oliena serbato da moltissimi anni in memoria della più vasta sbornia di cui sia stato io testimone e complice... Non conoscete il Nepente di Oliena neppure per fama? Ahi lasso! Io s non v’ha per attendere il Giorno del Giudizio».
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Alberto Lupini