Al ristorante arriva l’olio alla spina
LongEvo, dell’Impresa Agricola Bonsignore, è il primo sistema eco-sostenibile di erogazione e conservazione sotto azoto dell’olio extravergine di oliva: una soluzione innovativa, altamente efficiente e a impatto zero
Presentato a Torino da Luogo Divino, LongEvo, l’olio alla spina, il primo sistema eco-sostenibile di erogazione e conservazione sotto azoto dell’olio extravergine di oliva. Luogo Divino ed Oinos sono i due ristoranti torinesi che hanno adottato l’idea di Marco Bonsignore, titolare dell’Impresa Agricola Bonsignore con sede in Sicilia a Selinunte, una soluzione innovativa, altamente efficiente e a impatto zero per mantenere inalterate le qualità organolettiche dell’olio. Grazie all’utilizzo dell’azoto l’olio Evo rimane, infatti, perfettamente fragrante fino all’ultima goccia, dalla molitura all’utilizzo in cucina, al servizio in tavola.
I vantaggi di LongEvo
Oltre alla qualità, la sostenibilità è l’altro attributo chiave di LongEvo. Il sistema impiega il Var, il vuoto a rendere dei fusti in metallo, contenitori che tra l’altro garantiscono anche protezione dell’olio da luce, calore e ossigeno.
LongEvo non comporta quindi smaltimento, non necessita di alimentazione elettrica ed emette nell’ambiente soltanto azoto, un gas inerte già presente nell’aria (costituisce il 78% dell’atmosfera terrestre). Con la scelta del sistema Var, l’obiettivo è risparmiare l’equivalente di 20 milioni di lattine di olio in Italia ogni anno. Inoltre, tramite il controllo dell’erogazione e la conservazione garantita dall’azoto, in cucina si usa solo la quantità d’olio necessaria e si evita ogni tipo di spreco consentendo ai ristoratori di tenere monitorato il food cost.
Come è fatto l’impianto di LongEvo
L’impianto di LongEvo è composto da un mobiletto nel quale sono alloggiati il fusto d’olio e la bombola d’azoto. Viene distribuito alla ristorazione in comodato d’uso gratuito, ha un ingombro minimo (35x45x120) ed è proposto in abbinamento con fusti da 25 litri di olio Kothon. Le tipologie di olio proposte sono il Blend (Convenzionale) oppure il monocultivar biologico.
L’olio dell’Impresa Agricola Bonsignore
L’azienda ha iniziato dieci anni fa a produrre e commercializzare l’olio extra vergine di oliva Kothon, dal nome in greco antico del fiume Cottone, un piccolo corso d’acqua che scorre tra la Valle dei Templi di Selinunte e i terreni in cui l’Impresa Agricola Bonsignore coltiva gli uliveti. Kothon è un olio extravergine di oliva certificato biologico, riconosciuto con il marchio Dop Valle del Belice. È il risultato di una produzione artigianale che raggiunge al massimo 5mila litri per raccolto, ricavati esclusivamente da ulivi coltivati nei terreni di proprietà.
Fondata alla fine degli anni Novanta da Giovanni Bonsignore, l’impresa è guidata oggi dal figlio Marco. È un’azienda familiare di piccole dimensioni, ma con lunga esperienza nella coltivazione della Nocellara del Belice, cultivar pregiato e di pezzatura grossa, considerato uno dei più stimati tra le varietà autoctone siciliane. L’olio Kothon bio ha un sapore intenso e fruttato. In ogni goccia si possono sentire le note leggermente amare e piccanti tipiche dell’olio appena franto. Ha un bel colore verde con riflessi dorati, che si fanno più intensi col passare del tempo. Raccolte a mano nel mese di ottobre, le olive vengono frante al termine di ogni giornata e l’olio estratto a freddo.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini