Al Nord piove dopo più di tre mesi, ma la siccità continua a spaventare

In alcune Regioni non si vedeva acqua da 111 giorni, con una stagione invernale mai così asciutta. La perturbazione in corso è quindi una manna dal cielo per l'agricoltura

30 marzo 2022 | 10:43

Piove sul Nord Italia e mai notizia fu più gioiosa. Le precipitazioni in corso in diverse Regioni settentrionali sono infatti le prime da 111 giorni a questa parte. L'intero Nord è stato infatti colpito nei mesi invernali da una siccità mai vista a queste latitudini: in alcuni casi le precipitazioni si sono persino dimezzate rispetto agli anni scorsi, mettendo a rischio soprattutto il settore agricolo. 

Sarà sufficiente questa pioggia per sconfiggere la siccità? Non è detto... 

Pioggia al Nord, una manna dal cielo 

La pioggia al Nord è una manna dal cielo. È infatti finalmente possibile avviare le semine primaverili di riso, mais, soia e girasole. Allo stesso tempo, le precipitazioni portano benefici anche a grano, ortaggi e frutta già seminati in autunno. Non è però tutto oro ciò che luccica. «La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Si temono peraltro gli effetti del brusco abbassamento delle temperature che, se dovesse scendere sotto lo zero, provocherebbero danni irreparabili alle piante da frutto che si trovano in piena fioritura». 

Il Po e i laghi in sofferenza 

L’arrivo delle precipitazioni è importante per salvare oltre il 30% della produzione agricola nazionale ma anche la metà dell’allevamento che si trovano nella pianura padana, dove il fiume Po fa registrare un livello idrometrico di -3,4 metri, al minimo del periodo da oltre 20 anni ma pesanti anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 4% di quello di Como al 30% del Maggiore.  Con la riduzione delle portate del Po in difficoltà insieme all’agricoltura è la produzione di energia idroelettica, che si attesta a valori minimi degli ultimi 20 anni secondo l’Autorità del fiume. 

 

 

Coldiretti e il suo progetto contro la siccità

«Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile - racconta il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - Prevede la realizzazione di una rete di bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di “costruire” senza uso di cemento laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura». 

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Alberto Lupini


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