Folle. Nemico di ristoranti e bar. Incurante della crisi degli hotel e di tutto il turismo. Se le accuse verso Conte erano sostanzialmente di incapacità e di insensibilità verso la crisi del mondo dell’accoglienza (principale polo economico italiano), nei confronti di Draghi da ieri si sta alzando il vento della tempesta. È vero che siamo il Paese ad oggi col maggior numero di morti in Europa per Covid (e in assoluto fra i primi al mondo) e che solo adesso la campagna vaccinale sembra prendere un po’ di slancio, ma è anche vero che sulla carta la situazione è messa meglio dello scorso anno, quando si aprì di fatto tutto il 18 maggio. Ma dal Governo vengono oggi solo nuove restrizioni (assurde) per i 340mila pubblici esercizi italiani. E, ovviamente, a cascata verso tutto il mondo dei fornitori e della filiera agroalimentare che dovrà subire nuove perdite per una mancata ripresa del lavoro.
Ma chi dice che "al chiuso" in un locale c'è pericolo? E fino a ieri?
Ma davvero c’è qualcuno convinto (a parte il solito oltranzista Speranza) che in un ristorante al chiuso, col rispetto dei protocolli di sicurezza, ci si possa contagiare più che su un bus o in una cena in casa con amici o paranti? Nemmeno il più rigido scienziato del Cts potrebbe sostenere una simile stupidaggine, tanto più che fino a un mese fa si poteva pranzare tranquillamente al ristorante al chiuso. Né ci sono state conferme scientifiche sulla pericolosità dei locali, a differenza dei trasporti pubblici…
E ancora. Chi è il pazzo che può sostenere che giocare a calcetto o a basket (sport impossibili senza “contatto fisico”), sia pure all’aperto, o andare al cinema, a teatro, ai concerti o allo stadio sia meno pericoloso che prendere un aperitivo seduti all’interno di un bar?
Ma per Draghi e Speranza, bar e ristoranti “al chiuso” devono restare chiusi!Il Governo perde credibilità
Sono le mancate risposte a queste domande che fanno crollare ogni credibilità nella decisione politica del Governo che sbarra le porte di bar e ristoranti fino al 1° giugno e poi ne autorizza l’attività “solo” fino alle 18. Ma che orari sono? Forse che dalle 19 il virus si carica di contagiosità? E chi l’ha detto che nei dehors con le pareti di vetro si stia più al sicuro che in un locale interno ampio e aerato? Dove sono i tecnici che hanno firmato queste idiozie contro il parere unanime di tutte le Regioni, di destra o di sinistra che siano? E perché non permettere almeno le aperture sulla base di precise garanzie, come l’accesso col pass vaccinale, che si sperimenterà a Bolzano? E se siamo in carenza di vaccini, perché non avviare operazioni di tamponi gratuiti per garantire l’accesso nei locali a persone “sicure” anche se non ancora vaccinate?Col coprifuoco non si può lavorare, meglio tenere chiuso
Ma, soprattutto, dove sono i geni che pensano che si possa avviare una stagione turistica con un coprifuoco alle 22 fino al 31 di luglio? Ma nessuno a Palazzo Chigi e dintorni tiene conto che d’estate la sera così non si può lavorare (tanto che molti pensano di non riaprire proprio). E che dire dei flussi di prenotazioni internazionali (e italiane) che girano al largo dall’Italia e scelgono la Grecia, anche in isole non covid-free, la Spagna o la Croazia senza coprifuoco? Nessuno si chiede se questo avviene perché ci stiamo facendo del male da soli e non siamo nemmeno stati in grado di fare dei progetti per accreditarci come “sicuri” e creare località covid-free?Assurdo pensare di riaggiustare tutto fra 15 giorni
Come se non bastasse arrivano le indiscrezioni secondo cui, in fondo, persino il serissimo e autorevolissimo super Mario (che peraltro sta facendo un egregio lavoro sul recovery plan) forse sta scherzando. Come si possono decidere queste restrizioni e poi fare filtrare la voce che, forse, fra 15 giorni si potrebbero allentare i vincoli? Se davvero l’intenzione fosse quella di tenere stretto solo per poche settimane, per poi aprire tutto come l’anno scorso, perché non dirlo subito e chiaramente? Si potrebbero avere almeno due effetti immediati: evitare parte della rabbia degli operatori che ora sfocerà in proteste inimmaginabili (e giustificate) e, aspetto non certo irrilevante, permettere di programmare la stagione delle vacanze estive.Quelle discriminazione fra chi ha spazi all'aperto e chi no
Se poi affrontiamo il tema delle discriminazioni fra chi ha spazi all’aperto e chi no (puerile tentativo di dividere la categoria dei pubblici esercizi all’insegna del “divide et impera”), si apre uno scenario all’insegna dell’irresponsabilità più totale di tutti i ministri che hanno accettato questa logica demenziale (a proposito non basta “astenersi”, ma restare a fare il ministro del Turismo…). Ma come si può pensare che dei locali seri possano gestire solo tavoli all’esterno in questo periodo? Se c’è brutto tempo che si fa? In caso di un temporale improvviso i clienti devono fuggire o possono ripararsi all’intero?E in questo caso chi li salverebbe dal “contagio sicuro” che per Draghi e Speranza impedisce ad altri locali di lavorare? E, questione sottovalutata da tutti, cosa devono fare gli allergici che solo in locali al chiuso possono trovare un luogo sicuro? Il ministro della Sanità pensa solo a chi non ha problemi di salute? E se alla fine questo fosse solo un modo, criminale, di fare risparmiare allo Stato un po’ di quell’elemosina che finora ha girato alle aziende? Salvo coprire con milioni di euro i buchi di Alitalia, come tanto piace a tutti i nostri politici.Comunque la si guardi questa decisione del Governo è davvero terribile, un vero schifo, e la prospettiva sembra essere solo quella di una morte annunciata del nostro turismo e di decine di migliaia di bar, ristoranti e hotel con a cascata il dramma sociale di almeno 300mila disoccupati e famiglie in povertà solo nel mondo dell'accoglienza. E ai fornitori che non lavorano chi ci pensa?
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Alberto Lupini
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