Agricoltura sostenibile, l'accordo per un nuovo modello: sociale, ambientale ed economico
Obiettivo primario dell'intesa siglata tra Aiab, l'Associazione italiana per l'agricoltura biologica, ed Equalitas è la promozione di un modello sostenibile basato sulle competenze e le esperienze delle due realtà
L'attenzione alla salute dei consumatori, al benessere animale, alla biodiversità, al rispetto dell'ambiente e alla giustizia sociale sono ormai un'esigenza irrinunciabile in tutti i settori attivi. Soprattutto l'agricoltura ha un’enorme impronta ambientale e gioca un ruolo significativo nel causare cambiamenti climatici, scarsità d’acqua, degrado del suolo, deforestazione e non solo. Ma un'agricoltura sostenibile deve essere anche economica e sociale. Questo il tema al centro del protocollo d'intesa siglato a Roma da Giuseppe Romano, presidente di AIAB, l'Associazione italiana per l'agricoltura biologica, e da Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Equalitas che applica uno standard sulla sostenibilità nel settore vino secondo tre pilastri: sociale, ambientale ed economico. Presenti il sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Luigi D’Eramo e di Paolo Cuccia, presidente del network Gambero Rosso.
La promozione di un modello sostenibile
Obiettivo primario dell'intesa è la promozione di un modello sostenibile basato sulle competenze e le esperienze delle due realtà con attività di ricerca e sviluppo, con il coinvolgimento dei propri comitati tecnico-scientifici. In esame i modelli di coltivazione biologica, convenzionale e alternativa in viticoltura, volti alla definizione di benchmark in ambito carbon footprint, water footprint, biodiversità e indicatori sociali. «Nei prossimi anni puntiamo a consolidare la leadership italiana nel biologico e a raggiungere ambiziosi risultati – ha detto Luigi D’Eramo del MASAF- grazie anche progetti come questo mirati a sempre maggiore consapevolezza delle caratteristiche della filiera e comunicarne il valore ai consumatori».
La collaborazione tra due dei principali player del settore punta su precisi obiettivi che saranno perseguiti anche attraverso azioni congiunte di comunicazione e divulgazione e attività comuni di ricerca e sviluppo. Si conferma fondamentale, inoltre, una comunicazione trasparente e corretta per una migliore diffusione di pratiche agricole sostenibili anche nella filiera del vino.
Per Giuseppe Romano: «Il biologico è in un momento estremamente strategico non solo come metodo di coltivazione: sostenibile, certificato e garantito ma anche come strumento politico per il raggiungimento dei target di sostenibilità ambientale dell'UE. Nei valori che sostiene, oltre alla gestione dell'agroecosistema e della fertilità del suolo rientrano quelli della sostenibilità sociale ed economica, parametri che vanno oltre a quella ambientale».
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«Unire le competenze di entrambe le organizzazioni mira a favorirla e a definire una base di lavoro per le strategie e le operatività del futuro da parte sia di chi produce che sul fronte dei consumatori», ha detto Riccardo Ricci Curbastro di Equalitas Srl nata nel 2015 per iniziativa di Federdoc ed Unione Italiana Vini, con l’eredità tecnica e culturale di un movimento di stakeholder per la sostenibilità del vino riuniti attorno al Forum per La Sostenibilità e al progetto UIV-Tergeo. E' una compagine eterogenea che conta la partecipazione di CSQA Certificazioni, leader italiano nell'agroalimentare, Valoritalia, primo ente certificatore delle Denominazioni di Origine del Vino e Gambero Rosso, il più grande gruppo editoriale italiano dell’Agrifood.
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