Gli agricoltori accolgono Stefano Patuanelli. Pronte le richieste al neo-ministro

In attesa della votazione di fiducia di giovedì 18 febbraio, le associazioni di categoria dell'agricoltura italiana fanno sentire la propria voce. Digitalizzazione, trasparenza e taglio della burocrazia le priorità

16 febbraio 2021 | 17:14
Dallo Sviluppo economico alle Politiche agricole, la parabola politica del ministro Stefano Patuanelli (in quota M5S) continua, ma cambia interlocutori. Ora, di fronte a sé, il ministro troverà gli agricoltori che hanno già le idee chiare sulla lista delle cose da fare. In attesa della votazione di fiducia del Parlamento, le associazioni del mondo agricolo hanno già messo nero su bianco le proprie richieste. A partire dal Recovery Plan e avviando un confronto che porti alla riscrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che andrà trasmesso entro fine aprile a Bruxelles e deve coordinarsi con la Politica agricola comune (Pac).

In attesa della fiducia al nuovo Governo, sono già partite le richieste al nuovo ministro alle Politiche agricole

Il dossier unitario

A fare la prima mossa sono Coldiretti e Agrinsieme, il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari, che hanno stilato un dossier comune in cui sono indicate le priorità per il settore: trasparenza in etichetta, taglio della burocrazia, digitalizzazione e modernizzazione della produzione.

Confagricoltura: agricoltura chiave per la transizione ecologica
Andando più in particolare, per Confagricoltura le sfide sono tanto sul mercato interno, quanto in quello estero. Per questo le aziende necessitano di un «accompagnamento politico in grado di valorizzare l’agricoltura italiana, ma al contempo di costruire quella del futuro, con il supporto della ricerca, dell’innovazione e con la giusta attenzione alla sostenibilità. Insieme dobbiamo programmare il piano di sviluppo del settore, che ha bisogno di slancio e programmazione, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica aggravata dalla pandemia. L’agricoltura è anche fattore chiave della transizione ecologica su cui si fonderà il Pnrr».

Copagri: incentivi alla modernizzazione necessari
Che l’agricoltura possa essere il motore propulsivo della transizione ecologica lo spera per prima Copagri che assegna a Patuanelli il merito di aver attivato il Piano nazionale di transizione 4.0 2020-22 estendendo la platea dei beneficiari dei superammortamenti alle imprese «dando così concreto impulso allo sviluppo dell’agricoltura e alla promozione della sostenibilità ambientale, della sicurezza sul lavoro e di quella alimentare, favorendo al contempo lo sviluppo economico del Paese».

Cia-Agricoltori: agricoltori sentille dei territori
Cia-Agricoltori Italiani, invece, chiede al nuovo ministro «un rafforzamento dell’apparato produttivo del Paese, che ricrei un ciclo economico virtuoso». Il focus sono le «aree rurali interne, dove 11 milioni di cittadini italiani soffrono la scarsa dotazione di servizi sociali e reti infrastrutturali, fondamentali per il trasporto delle merci di qualità del nostro Made in Italy agroalimentare». Una mancanza di servizi da colmare per riprogettare il futuro dei territori affinché gli agricoltori possano trasformarsi in quelle «sentinelle» necessarie a cogliere le minacce e i rischi del cambiamento climatico.

Coldiretti: sfide per 3,6 milioni di lavoratori
Coldiretti, infine, ricorda che «l’agricoltura ha un valore che supera i 538 miliardi di euro e garantisce, dai campi agli scaffali, 3,6 milioni di posti di lavoro». Tra le priorità indicate al ministro Patuanelli, quindi, un rilancio del settore che passi per «la digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per il Recovery Plan».

Il programma della commissione
Tutte questioni su cui dovrà attivarsi la commissione Agricoltura, guidata da Filippo Gallinella (M5S): «Siamo pronti a riprogrammare i nostri lavori parlamentari chiedendo innanzitutto un'audizione al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, a cui facciamo i nostri migliori auguri. Giovedì 18 dopo la fiducia alla Camera del nuovo governo terremo l'Ufficio di presidenza per fare il punto della situazione, mettendo in evidenza le priorità che intendiamo portare avanti». Fra queste c’è la discussione della strategia Farm to fork lanciata dall’Unione Europea e la discussione delle proposte di legge su semplificazione, salvaguardia di alcune colture e di altrettante produzioni locali, l’imprenditoria femminile.

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Alberto Lupini


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