50TopItaly, la guida che racconta la cucina italiana nel mondo

Una guida online, capace di ridisegnare la mappa della ristorazione italiana dentro e fuori dai confini nazionali. È 50TopItaly, un progetto firmato Lsdm, storico congresso di cucina d’autore in scena dal 2008 a Paestum

05 dicembre 2018 | 11:12
Ad essere giudicate saranno, in primis, le attività ristorative italiane, suddivise per cinque fasce di prezzo: entro i 25 euro, entro i 45 euro, entro gli 80 euro, entro i 120 euro e oltre i 120 euro. Ad ogni fascia corrisponderà una speciale classifica con le migliori 100 insegne; a seguire altre 1.500 attività rientreranno nelle categorie "segnalate", "da non perdere" e "eccellenti", per un totale di duemila indirizzi da nord a sud.



Ma la grande novità è ciò che riguarda il resto del mondo - composto da 27 diverse aree geografiche – per il quale saranno segnalati solo i migliori 50 ristoranti che per cucina, stile e veridicità dei prodotti, sono capaci di offrire quotidianamente uno spaccato della cultura italiana. «Proveremo a fornire uno strumento utile al lettore – sottolineano gli ideatori Barbara Guerra, Albert Sapere e Lucio Pignataro - completamente gratuito, sempre a portata di mano, in italiano e anche in inglese, con dei criteri innovativi, per raccontare lo straordinario movimento della cucina italiana. Come per 50TopPizza, le visite saranno basate su anonimato ed esperienza collettiva, per non affidare a un singolo il giudizio. In sostanza 50TopItaly non sarà una guida qualunque, ma un progetto innovativo pensato per le esigenze di chi legge».



A dare i voti, in Italia, saranno 130 ispettori, che valuteranno le tavole del Bel Paese rispettando i diktat dell’anonimato e dell’autonomia e, ovviamente, pagando il conto. Con i medesimi principi si muoveranno i 350 giudici competenti fuori dai confini nazionali, sotto l’attento coordinamento del giornalista Guido Barendson.

Rivoluzionario il metodo di giudizio, che darà grande rilievo al servizio e all’accoglienza, elementi fondamentali di una ristorazione attenta alla propria clientela. Se il voto dato alla cucina peserà per il 50% del totale, quello relativo alla sala rappresenterà dunque il 40%, mentre il restante 10% prenderà in esame la carta dei vini e delle birre. Il decalogo del cuoco italiano moderno, presentato all’ultima edizione di Lsdm e ispirato ai dettami della Dieta mediterranea, sarà alla base del giudizio degli ispettori con riguardo alla parte gastronomica, mentre l’offerta beverage sarà tanto più valutata positivamente quanto più ricca, originale e con forti legami territoriali.

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Alberto Lupini


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