300 eccellenze Made in Italy hanno fatto volare l'export agroalimentare nel 2020
L'anno della pandemia ha sorriso alla bilancia commerciale agroalimentare italiana che, dai 5 miliardi di deficit di cinque anni fa è tornata positiva (+2,6 miliardi). Centinaio: «Leva per il Paese»
Conto tondo per le eccellenze del settore agroalimentare italiano: sono 300 i prodotti a denominazione riconosciuti dall'Ue. A sottolineare il dato è l'Istat che ha diffuso il report "Prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg” per l’anno 2019. A primeggiare c'è il comparto ortofrutticolo e cereali con 112 prodotti di cui 36 Dop e 76 Igp. Seguono i formaggi con 53 prodotti eccellenti (50 Dop, 2 Igp e 1 Stg) e l'olio extravergine di oliva con 47 referenze (42 Dop e 5 Igp). Tra i prodotti zootecninci si posizionano al primo posto per numero di allevamenti il Pecorino Romano, il Pecorino Sardo e l'Agnello di Sardegna.
La produzione premia il Sud
Guardando alla produzione, l'Istat segnala un lieve calo degli operatori (-1,6%) e dei produttori (-2,1%) per lo più nelle regioni del Nord Italia. Nel Mezzogiorno, invece, prosegue l'aumento delle attività impegnate nel settore agroalimentare: +4,8% i produttori +4,6% gli operatori. Di queste, molto sono donne (il 15,7%). Detto diversamente, quasi la metà (il 41%) dei produttori italiani di eccellenze agroalimentari si trova al Sud. Ma a trainare le Regioni c'è la Sardegna (22% del paniere a denominazione), la Toscana (14,7%) e il Trentino-Aldo Adige (12,8%).
La bilancia commerciale torna in attivo
A questi dati si devono aggiungere quelli diramati dal Rapporto 2020 del Crea sul commercio con l'estero dei prodotti agroalimentari che, nonostante l'emergenza Covid, hanno sostanzialmente tenuto. A fronte di importazioni agroalimentari in calo del -4,7% a quota 42,3 miliardi di euro, l'export ha messo a segno un +1,3% intorno ai 45 miliardi di euro. Dopo il pareggio raggiunto nel 2019, quindi, la bilancia commerciale agroalimentare diventa positiva (+2,6 miliardi di euro) ribaltando una situazione che, solo cinque anni fa, segnava un deficit commerciale di 5 miliardi di euro.
Centinaio: «Made in Italy leva per la ripartenza del Paese»
«I dati diffusi oggi dall'Istat per quanto riguarda la crescita della produzioni Dop e Igp di qualità, e dal Crea per quanto riguarda l'export agroalimentare italiano, sono la dimostrazione di come il Made in Italy possa rappresentare la leva per far ripartire il Paese», ha commentato il sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali Gian Marco Centinaio.
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Alberto Lupini
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