100 euro di risparmio per famiglia nella spesa alimentare. 3 mesi di Patto antinflazione

Le organizzazioni del commercio accolgono l'invito del Governo e chiedono che anche l'industria freni i rincari. Per Giorgia Meloni è un segnale che nei momenti di crisi l'Italia sa lavorare insieme . Dal 1° ottobre al 31 dicembre ci sarà un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo a prezzi ribassati del 10% o calmierati

28 settembre 2023 | 18:10

«E’ una iniziativa che mi rende particolarmente orgogliosa. Voglio ringraziare tutto il mondo produttivo, le filiere e le realtà che hanno dato la loro disponibilità. E’ un patto attraverso il quale lavoriamo insieme per calmierare i prezzi dei beni di largo consumo. E’ un esperimento, ma sono molto ottimista. Il segnale più bello che diamo oggi è che questa nazione è ancora in grado di tenersi per mano». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della firma del Patto per il trimestre anti-inflazione. Il Patto anti inflazione è “un bel messaggio che diamo alla nazione sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, questo che diamo oggi è un messaggio estremamente prezioso”, ha sottolineato Meloni. Si trattai di un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo, per i quali si garantiscono prezzi ribassati o calmierati. Il ministro Adolfo Urso ufficializza l'avvio del "trimestre anti-inflazione" da domenica, con prodotti di prima necessità, alimentari e non, scontati del 10% in migliaia di supermercati. I beni saranno contraddistinti da un bollino tricolore.

Già da domenica gli sconti del Patto antinflazione.

«ll trimestre anti-inflazione inizierà domenica, il primo ottobre - dice il ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso -, con il carrello tricolore, il carrello della spesa che è quello che più colpisce le famiglie italiane. I prodotti calmierati saranno sia alimentari che di largo consumo, dell'igiene e per l'infanzia. È importante che inizi domenica e che comprenda l'intero periodo natalizio».

 Dal 1° ottobre al 31 dicembre ci sarà un paniere di prodotti alimentari di base e di largo consumo a prezzi ribassati o calmierati. Sugli scaffali dei supermercati molti beni di prima necessità saranno scontati del 10%, per un risparmio medio a famiglia di 150 euro sulla spesa totale e di 100 euro se si considera la sola spesa alimentare. I prodotti scontati saranno oggetto di una pubblicità progresso finanziata dalla presidenza del Consiglio e saranno provvisti di un apposito bollino tricolore "anti-inflazione" autorizzato dal governo.

Da Conad a Coop, da ConfCommercio a Confesercenti, tutte le firme del patto antinflazione

ANCD-Conad, ANCC-Coop, Federdistribuzione, Confcommercio e FIESA-Confesercenti, insieme alle associazioni che rappresentano i settori delle farmacie e parafarmacie, sono le organizzazioni che hanno firmato il Patto. La firma del protocollo di intesa fa seguito all’accordo raggiunto ad agosto tra il Ministero e le Associazioni di categoria della distribuzione e del commercio che da subito hanno espresso la disponibilità a collaborare all’iniziativa, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto dell’inflazione e di contribuire alla tutela del potere di acquisto degli italiani. Un traguardo non semplice, considerando la situazione macro-economica generale e le pressioni a cui sono state sottoposte le imprese distributive e gli esercenti negli ultimi diciotto mesi, caratterizzati da un incremento senza precedenti dei costi energetici, delle materie prime e dei prezzi di listino dei prodotti industriali.

Con senso di responsabilità il settore del commercio, che accoglie ogni giorno milioni di persone nei propri punti vendita, comprendendone le difficoltà di fronte all’aumento generalizzato dei prezzi, ha dato un riscontro immediato a questa iniziativa, come segnale concreto di aiuto alle famiglie. L’impegno sottoscritto oggi rafforza lo sforzo che le imprese della distribuzione esprimono quotidianamente con soluzioni di convenienza e risparmio. In particolare, le ulteriori iniziative che saranno messe in campo riguarderanno beni di largo consumo e alimentari, prodotti per la casa e la persona; saranno realizzate con un potenziamento di offerta – ad esempio, scontistiche e promozioni dedicate - che ogni impresa definirà liberamente e saranno evidenziate dall’apposito logo messo a punto dal Ministero.

Patto antinflazione: i commercianti chiedono che anche l'industria alimentare freni in rincari

A fronte dell’impegno concreto e tempestivo del settore del commercio, le associazioni firmatarie del Protocollo auspicano che anche gli altri comparti della filiera, in particolare il mondo dell’industria di produzione dei beni di largo consumo, diano seguito in modo tangibile alle proprie dichiarazioni di intenti.

Per rendere più efficace l’azione di contrasto all’inflazione e poter agire in maniera più strutturale, occorrono infatti interventi che portino a una netta riduzione dei prezzi di listino dei prodotti, anche in relazione alle mutate condizioni di mercato delle materie prime e dei costi di produzione.

Per Coldiretti il Patto antinflazione aiuterà i consumi alimentari

È importante rilanciare i consumi alimentari in una situazione in cui a causa dell’aumento dei prezzi le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023. È quanto affermano il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo e l’amministratore aelegato Filiera Italia Luigi Scordamaglia in occasione dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e il ministro delle Imprese, Adolfo Urs,o per la sigla del patto sul trimestre anti-inflazione.

 Il paniere anti-inflazione – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia - deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui al D.Lgs 198/2021 ed in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto ed assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare. Occorre infatti evitare che il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione.

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Alberto Lupini


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