Le vigne urbane si incontrano a Siena per rilanciare il vino di città

Le antiche mura della città toscana e le sue vigne storiche ospitano il 16 ottobre l'assemblea dei soci di Uva (Urban vineyards association). Obiettivo: ampliare il network come driver per l'enoturismo

15 ottobre 2021 | 18:59
di Emanuele Bottiroli

Le antiche mura di Siena e le sue vigne storiche: un patrimonio da tutelare e promuovere, una biodiversità da salvare. Con questo spirito la città ospita sabato 16 ottobre - grazie alla fattiva collaborazione del Comune di Siena - l’assemblea dei soci di Uva (Urban vineyards association), la rete delle città che annoverano tra le mura testimonianze vitivinicole antiche. L'incontro si terrà dalle ore 9:30 nella Sala delle Lupe del Palazzo Pubblico gentilmente concessa dal Comune di Siena che ha fattivamente collaborazione per la realizzazione dell'evento.

 

Il contributo del progetto Senarum Vinea

Si tratta di un patrimonio viticolo, storico e paesaggistico rappresentato dalle vigne urbane che Uva intende valorizzare sotto il profilo culturale e turistico, con un occhio attento al rispetto dell’ambiente, a politiche vitivinicole e sociali di integrazione e sostenibilità. Siena fa parte della rete grazie al progetto “Senarum Vinea” che ha consentito la riscoperta di antichi vitigni patrimonio ampelografico di grande valore, vere e proprie reliquie da tutelare, come un’opera d’arte o un monumento, rinvenute all’interno del centro storico della città.

Uva dà il benvenuto alla vigna urbana di Brooklyn e a quella dell'Etna

Sarà una giornata speciale quella di sabato 16 ottobre: che si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco di Siena Luigi De Mossi e dell’assessore al Turismo Alberto Tirelli, cui seguirà la presentazione dell’Associazione da parte del presidente Luca Balbiano (che a Torino conduce la Vigna della Regina, nella storica dimora reale da dove si ammira uno straordinario panorama della città piemontese), che annuncerà l’ingresso nella rete di due nuove realtà: la vigna urbana di Brooklyn a New York alla presenza deL suo “ideatore” Devin Shomaker (la piccola vigna sorge su un grattacielo con vista a 360° sulla Grande Mela), e le Etna Urban Winery di Catania gestite da Nicola Purrello. Seguiranno le presentazioni di Louis Buzançais, Compagnons des Côtes du Rhône che cura La Vigna dei Papi ad Avignone, città gemellata con Siena, e accomunate dalla venerazione di Santa Caterina Patrona d’Italia, d’Europa e Dottore della Chiesa; Eric Sureau (Clos Montmartre a Parigi); e Gérard Truchet (Clos des Canuts, Lione).

 

Dalla storia ai giorni nostri, conto alla rovescia per il primo vino di Siena

Gli storici Mario Ascheri e Maurizio Tuliani interverranno per illustrare la storia del vino a Siena e del valore dell’identità del paesaggio viticolo, i cui richiami ben si colgono nell’affresco sugli effetti del "Buon Governo" di Ambrogio Lorenzetti, nel Museo Civico. Idealmente seguirà l’intervento di Luigi Fumi Cambi Gado, dell’Azienda Castel di Pugna, che illustrerà lo stato dell’arte del progetto “Senarum Vinea” e ci farà sapere quanto tempo ancora dovremo attendere per avere il primo vino di Siena, obiettivo finale di un progetto iniziato nel 2008 su iniziativa dell’Associazione Nazionale Città del Vino (di cui il Comune di Siena è socio fondatore) e curato con il contributo di ricercatori ed esperti dell’Università di Siena e di studi tecnici privati.

Parterre di vignaioli

All’incontro senese saranno presenti anche Alessandro Cotroneo (La Vigna di Leonardo, Milano); Alessandro Marzotto (San Francesco della vigna, Venezia); Renzo De Antonia (Laguna nel Bicchiere, Venezia); Giovanni Battista Ficani (Vigna dell’Orto Botanico, Palermo); Luca Balbiano (Vigna di Villa della Regina e presidente della Urban Vineyards Association); Maria Teresa Buttigliengo (Amici di Vigna della regina, Torino).

Valorizzare le vigne urbane per trainare l'enoturismo

Nel pomeriggio i lavori si sposteranno presso l’Azienda Castel di Pugna dove saranno gettate le basi per le future progettualità dell’associazione che, attraverso la rete istituita nel 2019, intende valorizzare le vigne urbane, coltivazioni uniche all’interno di un’area metropolitana, patrimonio agricolo, storico e culturale di enorme valore, non solo per possibili sbocchi produttivi di carattere enologico, ma soprattutto per farsi promotrice di progetti di recupero storico e di azioni di valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica.

 

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Alberto Lupini


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