Riparte il Laboratorio Gastronomico delle Valli Resilienti, arrivato alla 5ª edizione

La parte valtrumplina inizia venerdì 8 marzo alla Trattoria Tamì di Collio e termina giovedì 6 giugno alla Rebecco Farm di Lavone, nell’omonima località, mentre quella valsabbina si svolgerà da settembre a dicembre

07 marzo 2024 | 12:55
di Carlos Mac Adden

Giunge quest’anno alla sua quinta edizione, il Laboratorio Gastronomico delle Valli Resilienti, filiazione del progetto nato nel 2016 grazie a Fondazione Cariplo all’interno della più vasta iniziativa - AttiVarie - che nel bresciano ha trovato Valle Trompia, la capofila, e Valle Sabbia pronte a recepire l’importanza di una valorizzazione di aree montane bisognose di recuperare identità e frequentazione.

 

E nella piena consapevolezza di come il patrimonio gastronomico di un luogo sia piena e diretta espressione della sua cultura, dei suoi tratti fondanti, prende forma nel 2018 la decisione di farne conoscere i luoghi che meglio esprimono la dimensione legata al cibo, ai suoi prodotti e alle sue ricette.

Cos'è il Laboratorio Gastronomico delle Valli Resilienti

La parte valtrumplina inizia venerdì 8 marzo alla Trattoria Tamì di Collio e termina giovedì 6 giugno alla Rebecco Farm di Lavone, nell’omonima località, mentre quella valsabbina si svolgerà da settembre a dicembre, caratterizzandosi quest’anno per un’integrazione con altre realtà ed eventi che la renderanno ancora più significativa e interessante.

A ogni locale, a ogni cena, sarà abbinato un produttore locale, formaggi, confetture, tartufi, miele..., che potranno essere acquistati nel corso della serata realizzando appieno quanto espresso da Capatti e Montanari nell’introduzione del loro testo La cucina italiana - Storia di una cultura, dove si legge «Se un prodotto può essere espressione di un territorio, il suo uso in una ricetta o in un menu è quasi sempre il frutto di un’ibridazione», anche se più nelle città e nei ceti abbienti che nelle realtà valligiane.

Laboratorio Gastronomico delle Valli Resilienti: cibo e vini sono cultura

Ma la provincia bresciana è crocevia di scambi, terra circondata da altre terre, e nemmeno queste valli si sottraggono al principio, così, seconda felice intuizione, i menu saranno abbinati ai vini della Strada dei Colli Longobardi - Botticino, Capriano del Colle, Poncarale... - Sino a quelli poi affinati nelle miniere di Pezzaze in Alta Val Trompia.

E a maggior riprova di come vino e cibo siano cultura, «il cibo è cultura perché ha inventato e trasformato il mondo. È cultura quando si produce, quando si prepara, quando si consuma. È il frutto della nostra identità e uno strumento per esprimerla e comunicarla», sintetizzando un altro testo di Montanari.

Il cibo come cultura, la tavola è, volendo, integrabile con altre esperienze che comprendono visite guidate a musei, ad aziende agricole, ma anche trekking e biciclettate alla scoperta della Greenway della Val Trompia. Il tutto in un insieme organico e accessibile ai più, i costi delle cene variano dai 35 ai 45 euro, quelli delle esperienze accessorie sono pressoché simbolici, per scoprire davvero gl’intrecci e le potenzialità di un territorio.

Tutte le informazioni sul Laboratorio Gastronomico delle Valli Resilienti

Per orientarsi al meglio e scegliere quale, o quali (nessuno vieta di frequentarne più d’una) delle proposte scegliere si può consultare quanto pubblicato online, qui con dovizia di particolari sono descritti tutti gli appuntamenti, citati i prodotti, descritti i menu (si spazia dal risotto al ristretto di spiedo e formaggella alla tagliata di petto d’anatra con glassa al miele e purea di patata viola sino a giungere alle crostate con confetture di diversa frutta e produttore) e presentata l’esperienza praticabile prima del pranzo o della cena: queste ultime vanno prenotate presso i singoli locali, mentre per le esperienze sono attivi i recapiti di Visit Valletrompia, info@visitvalletrompia, 030 8337437).

Un modo piacevole e intelligente al tempo stesso per recuperare e conoscere quei territori che rischiano di essere dimenticati con tutto il loro fascino e la loro ricchezza storica, sociale e geografica.

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Alberto Lupini


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