Gente di lago e di fiume Due giorni di cucina d'acqua dolce
Le acque del lago Maggiore per buona parte dell’anno si presentano rilassanti e placide, ma è solo apparenza: ci penseranno i cuochi e gli organizzatori dell’evento “Gente di lago e di fiume” ad agitarle
20 settembre 2018 | 16:08
di Guido Gabaldi
L’evento, e l’omonima associazione che ne cura l’organizzazione, sono stati presentati alla stampa a Milano, presso la sede della Gestione Governativa Navigazione Laghi in via Ariosto. «Il lago è un bacino chiuso, o almeno così è comunemente concepito - ha dichiarato il presidente dell’associazione, il cuoco bistellato Marco Sacco - tuttavia chi, come me, è nato e cresciuto su una riva lacustre, vede le cose in modo diverso: il flusso dei turisti, le barche dei pescatori che sul lago Maggiore vanno e vengono da una regione all’altra, i ristoranti e gli hotel che fanno accoglienza sono sempre stati sinonimo di apertura e scambio di esperienze. Anche a questo serve questa prima edizione di Gente di lago e di fiume, in cui cercheremo di incrociare economia, gastronomia e cultura, e di far conoscere gli chef e le loro creazioni, ma non solo: è la gente che conta, con le sue tradizioni e i suoi progetti per il futuro, e sto parlando del pescatore ma anche dell’ittiologo, del valligiano, del maitre d’hotel, della signora Maria».
Marco Sacco
«Per promuovere questo territorio così particolare - precisa il direttore generale della Gestione Governativa Navigazione Laghi, Alessandro Acquafredda - il trasporto via acqua gioca un ruolo imprescindibile: basti pensare ai 10 milioni di persone che hanno attraversato nel 2017 il Maggiore, il Garda e il Como sulle nostre imbarcazioni. Ma anche ai 700mila veicoli che nello stesso periodo abbiamo tolto dalle strade, con benefici evidenti in termini di sostenibilità ambientale. La sinergia con l’associazione Gente di lago e di fiume ci permetterà di pubblicizzare l’aspetto green della nostra attività, ad esempio i progetti di acquisto ed esercizio di navi col motore diesel elettrico, a partire dalla fine del 2019».Entrando ora nel cuore del programma, domenica 7 ottobre sarà possibile scoprire la gastronomia lacustre, facendo tappa nelle 11 postazioni dei ristoranti dell’isola, che proporranno ricette a base di pesce di lago firmate in collaborazione con una vera e propria task force di cuochi internazionali. Durante tutta la giornata sarà possibile partecipare anche a lezioni di cucina, workshop e laboratori di approfondimento, per conoscere le specie ittiche e le proprietà organolettiche e nutrizionali del pesce d’acqua dolce. Il Museo della Pesca aprirà le sue porte agli ospiti e si potranno ascoltare le storie dei pescatori, durante speciali lezioni in cui scoprire i segreti del mestiere, comprese le tecniche antiche e moderne di riparazione delle reti. Si potrà visitare anche il Piroscafo a vapore “Piemonte” del 1904.
La trota secondo Marco Sacco
Lunedì 8 ottobre, invece, la giornata sarà dedicata a un momento di dibattito e confronto. Istituzioni, enti, rappresentanti del mondo scientifico e produttivo si ritroveranno accanto ai professionisti dell’informazione e della comunicazione (giornalisti, blogger, influencer), per parlare del futuro dei laghi e delle acque dolci e rilanciare il loro potenziale culturale ed economico. La mattinata si concluderà con una risottata aperta anche a tutti i cuochi e le “giacche bianche” che vorranno partecipare. La sera, a Stresa, cena “stellata” nella prestigiosa cornice del Grand Hotel des Iles Borromées & Spa. Il ricavato dell’evento servirà a sostenere iniziative di tutela e promozione del territorio lacustre e fluviale.
L’idea è, per riprendere il pensiero del presidente Marco Sacco, quella di mettere in piedi una grande comunità, in cui riunire cuochi, pescatori, ittiologi, acquacoltori, enti e organizzazioni, per farli lavorare accanto a ristoratori, produttori, aziende e professionisti. Ma anche per creare nuove occasioni di sviluppo, con l’aiuto indispensabile di semplici cittadini e turisti, “gente” che creda nell’importanza di questo straordinario patrimonio ambientale, culturale ed economico. E che abbia l’energia per immaginarsi le acque del lago nella loro versione turgida e spumeggiante, e non più solo rilassante e placida.
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Alberto Lupini