Forme, Bergamo capitale dell'arte casearia Grande attesa per i World Cheese Awards
Presentata il 17 gennaio a Palazzo Regione Lombardia la quarta edizione di “Forme – Bergamo, capitale europea dei Formaggi”, manifestazione dedicata all’arte casearia italiana in calendario dal 17 al 20 ottobre 2019
17 gennaio 2019 | 16:57
di Gabriele Ancona
«Bergamo - ha dichiarato Fabio Rolfi - è la capitale italiana del formaggio. Il territorio è la culla di quasi il 20% delle Dop casearie del nostro Paese. Vogliamo che sia una realtà riconosciuta a livello mondiale e qualunque iniziativa rivolta alla promozione della biodiversità agricola lombarda ha il sostegno della Regione Lombardia. È la prima volta, inoltre, che arrivano in Italia le Olimpiadi del formaggio. E non è un caso: alle spalle c’è un lungo percorso e soprattutto valori come identità, distintività e narrazione».
Il riferimento è ai World Cheese Awards, in calendario dal 18 al 20 ottobre. Da oltre 30 anni premiano i migliori produttori del pianeta, dai piccoli artigiani ai grandi brand. 3.472 formaggi provenienti da 41 Paesi, oltre 2.500 aziende produttrici, una giuria internazionale di 235 esperti e 6.000 visitatori, tra specialisti, opinion leader e appassionati da tutto il mondo sono state le credenziali dell’ultima edizione tenutasi a Bergen, in Norvegia, dove l’Italia ha collezionato 175 Awards, di cui 13 Super Gold, 42 Gold, 60 Silver e 60 Bronze. Ben 4 dei 16 Top Cheese finalisti sono stati italiani, con il riconoscimento di Best Italian Cheese andato al Pecorino Toscano Riserva del Fondatore del Caseificio Il Fiorino di Roccalbenga, nel grossetano. Per la 32esima edizione si prevede di superare il record di 3.500 formaggi con la presenza di nuove nazioni produttrici, come Giappone, Barbados, Tailandia e Taiwan.
«Legarci a Forme - ha commentato John Farrand - ci è sembrata una scelta molto naturale. La Lombardia, con 14 Dop casearie, e Bergamo, con il primato europeo di 9, diventeranno un polo di attrazione per tutto il mondo». L’Italia, per la cronaca ne conteggia 50.
«Forme - ha puntualizzato Francesco Maroni - è una manifestazione che ha saputo entusiasmare. I numeri dello scorso anno parlano chiaro: oltre 40mila tra visitatori e partecipanti agli eventi espositivi e formativi, con 12mila chili di formaggi venduti e degustati alla mostra-mercato. L’edizione 2019 mette inoltre in scena due importanti novità, un impulso “turbo” che accredita la manifestazione a livello mondiale: la prima italiana dei World Cheese Awards, il più prestigioso concorso internazionale per i migliori formaggi del mondo, e la fiera B2Cheese, dedicata agli addetti ai lavori. Si tratta di una crescita che mira a promuovere e valorizzare le produzioni d’eccellenza di tutta Italia, con l’obiettivo di accrescere la percezione di valore dei formaggi nazionali, fare sistema e creare cultura della qualità. Forme è un progetto aggregante ed inclusivo che vuole offrire strumenti e opportunità di promozione del comparto lattiero-caseario, un settore strategico e di grande rilevanza economica e sociale. Il formaggio e il latte italiano a Bergamo possono trovare una casa».
A B2Cheese (17-18 ottobre), il salone internazionale del formaggio, saranno presenti produttori, affinatori, confezionatori e aziende collegate (food tech, logistica, consulenza, internazionalizzazione). Due giorni interamente dedicati alla promozione dell’industria casearia italiana, con attività di matching tra produttori, buyers, importatori, distributori, convegni, workshop, degustazioni tecniche.
«L’appuntamento del prossimo ottobre con Forme - ha commentato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori - sarà una prestigiosa occasione per valorizzare il territorio bergamasco, le sue eccellenze gastronomiche, il primato italiano e europeo in ambito caseario. Con la sua configurazione ancora più ampia rispetto al programma del 2018, Forme si rivelerà un’ulteriore opportunità per dare visibilità al patrimonio artistico e culturale della città in un contesto nazionale e internazionale. Potrà inoltre offrire nuovo slancio, proprio grazie ai Formaggi delle Orobie, alla candidatura del territorio bergamasco a Città creativa per la gastronomia dell’Unesco».
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