Cucina toscana e Belle Epoque: cena di gala con musica di Puccini a Villa Fenaroli

A Rezzato (Bs), il 28 febbraio, un evento unisce arte e cucina borghese della Belle Epoque, ispirato a Puccini. Cena, musica e letture sceniche celebrano la mostra su Boldini e De Nittis a Brescia

26 febbraio 2025 | 10:45
di Renato Andreolassi

Cucina tradizionale toscana e grande arte. Un abbinamento e una sfida non sempre facile da realizzare che Giuseppe Masserdotti, delegato bresciano dell'Accademia italiana della cucina, e il critico d'arte Davide Dotti, metteranno in scena venerdì 28 febbraio. L'appuntamento è nella settecentesca "Villa Fenaroli Palace" a Rezzato, alle porte di Brescia, con la "Cucina borghese della Belle Epoque con Puccini e la sua musica". Anzitutto va ricordato che fino a giugno a palazzo Tosio Martinengo, nel cuore della Leonessa, si tiene la grande mostra: "La Belle Epoque, l'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis".

A tavola con Puccini: cena di gala Belle Epoque a Villa Fenaroli

Partendo dalla visita alla rassegna che ha già richiamato migliaia di persone, sono state scelte quattro portate fra i piatti preferiti di Puccini. Giovanni Ballarini, presidente onorario dell'Accademia italiana della cucina, Ettore Radice e Lorenzo Marangon terranno poi una ideale e suggestiva intervista a Giacomo Puccini in tre atti con musica, letture sceniche e prelibatezze gastronomiche all'insegna della cucina borghese della Belle Epoque.

«Lo stile è l'espressione - ricorda Giuseppe Masserdotti - di una cultura e se la cucina è cultura, l'identificazione di uno stile gastronomico e culinario ha lo stesso valore del riconoscimento di uno stile nell'arte di un periodo. Ciò rende meglio comprensibile gli stili cucinieri quali possono essere quelli di un desco borghese, a cavallo tra i nobili ed i lavoratori del contado, che poi diverrà la cucina borghese nel periodo 1871-2014. La gastronomia italiana dell'Ottocento - conclude Masserdotti - interpreta le singole tradizioni municipali e regionali tanto da non creare una cucina italiana, ma una sorta di svariate cucine regionali di stile borghese. Come nell'abbigliamento, anche in cucina si afferma una misura borghese, contraria non alla ricchezza ma alla sua esibizione favorevole al palato e non all'abbondanza». Da qui, forse, la nascita della mitica dieta mediterraneapanacea di tutti i mali (gastronomici).

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Alberto Lupini


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