Cibus 2021, più spazio all'Horeca per la ripresa dell'agroalimentare

Il 7 giugno si è tenuta la presentazione della manifestazione che si svolgerà dal 31 agosto al 3 settembre nei padiglioni della Fiera di Parma. Folta la rappresentanza dei buyer stranieri grazie a Ice Agenzia

07 giugno 2021 | 17:41
di Mariella Morosi
Cibus 2021, il Salone Internazionale dell’Alimentazione giunto alla sua 20° edizione si terrà a Parma, nel cuore della Food Valley, da martedì 31 agosto a venerdì 3 settembre. Sarà la prima fiera del mondo totalmente dedicata al nostro migliore agroalimentare a svolgersi in presenza per il successo della campagna vaccinale in atto. L'appuntamento è stata presentato a Roma presso la Direzione di Agenzia Ice, alla presenza del ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, da Gino Gandolfi e da Antonio Cellie, rispettivamente presidente e ceo di Fiere di Parma, da Carlo Ferro, presidente di Agenzia Ice e da Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare.




Sicurezza e investimenti per far ripartire Cibus e l'agroalimentare

Dopo l'annullamento dell'edizione 2020 a causa della pandemia e lo svolgimento del Forum dello scorso settembre dedicato sul tema Food&Beverage, l'appuntamento con Cibus era stato inizialmente riprogrammato per maggio e poi ancora rinviato. Ora, grazie a uno speciale protocollo di gestione degli eventi per far fronte alle diverse esigenze sia operative che normative, per elevare il livello di sicurezza, ci sono tutte le massime garanzie per le aziende presenti, i buyers esteri e i professionisti italiani e internazionali del canale retail e food service. «Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per far ripartire l'agroalimentare e il settore fieristico nel suo complesso - ha detto il ministro Luigi Di Maio - mantenendo l'impegno preso a Parma al Forum di settembre. Le fiere sono una vetrina per l'export e un generatore di crescita economica e questo evento segna  la vera ripartenza del Paese. il nostro export dell'agroalimentare anche durante la pandemia ha continuato a crescere raggiungendo i 46 miliardi e la Farnesina ha lavorato col governo per sostenere le aziende. Sono state adottate misure finanziarie e promozionali con strumenti innovativi e finanziamenti fino a 10 miliardi di euro, di cui 8 a fondo perduto. Altri 576 milioni sono stati dati al settore fieristico. Soprattutto, stiamo lavorando per rendere strutturali molti di questi sostegni in vista di un Piano straordinario per la promozione del made in Italy in collaborazione con la rete delle nostre ambasciate e l'Ice. Non mancherà una strategia organica anche nel settore comunicazione».


Ivano Vacondio (Federalimentari): «Fornitori dell'Horeca nel mondo vera forza del Made in Italy»

Durante la lunga parentesi del lockdown, l’agroalimentare Made in Italy non solo ha soddisfatto la domanda domestica, ma ha aumentato le sue quote di esportazione soprattutto per i prodotti tipici della dieta mediterranea come pasta, pomodoro, olio, formaggi, sia per i prodotti premium di alta qualità. Buone le premesse, per una forte ripresa produttiva del comparto e il consolidamento di nuove posizioni sui mercati internazionali. Lo dimostrano le conferme delle aziende espositrici che hanno già rinnovato la propria adesione a Cibus, rassicurate dallo speciale protocollo sulle misure di sanificazione già sperimentate al Cibus Forum dello scorso settembre. Per il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio, Cibus può essere definita una vera e propria celebrazione, di fatto una manifestazione di forza dell'industria agroalimentare dopo tutto quello che il Paese ha passato. «Siamo riusciti - ha detto Vacondio - a riempire gli scaffali e a contenere l'inflazione nonostante l'aumento dei prezzi che non ho mai visto nella mia carriera di imprenditore. Ci voleva la pandemia per renderci conto che il cibo, e soprattutto la sua qualità, non sono scontati. Cibus sarà l'occasione per celebrare il nostro orgoglio. Purtroppo dobbiamo subire gli attacchi sia in Europa che nel mondo alla nostra dieta mediterranea. La redditività e le risorse per fare gli investimenti la ricaviamo quasi tutta dall'export e dall'Horeca. Questo è un limite ma anche un pregio. Non abbiamo la grande distribuzione nostra all'estero e scontiamo dei gap rispetto agli altri Paesi. Ma i distributori del Made in Italy che riforniscono l'Horeca nel mondo sono la grande forza perché ci permettono di vendere con un valore aggiunto superiore. Anche se la prima parte del 2021 non mostra grandi segnali di ripresa crediamo che la fine dell'estate, dovrebbe segnare un momento di svolta». 




Dall'Italia al mondo grazie a protocolli di sicurezza e il lavoro di Ice Agenzia

Per il presidente di Ice Agenzia, Carlo Ferro, il ritorno di Cibus in presenza è un traguardo molto importante, con attenzione alle tendenze emerse. «Cibus 2021 testimonia - ha detto Ferro -  il coraggio degli organizzatori, la tenacia delle imprese e, fatemi dire, il supporto del Sistema Paese. La pandemia ha accelerato alcuni megatrend che saranno propri dei mercati del futuro, tra cui l'attenzione a una sana alimentazione e alla sostenibilità e alla transizione verso il digitale. Cibus sarà anche l’occasione per riaffermare l'importanza della dieta mediterranea, sana, equilibrata e sostenibile, combinata alla bio-diversità del territorio, all’eccellenza dell’intera filiera agroalimentare e all’unicità dello stile di vita italiano. Fattori di eccellenza del Made in Italy che vogliamo promuovere sui mercati internazionali, per accompagnare le imprese italiane nella ripartenza già in atto».

«La pandemia - ha aggiunto il presidente Fiere di Parma Gino Gandolfi - ci ha insegnato molto nel campo della sicurezza come già avvenuto al Forum di settembre. Tutte le aziende hanno confermato la loro presenza ma abbiamo notato in loro un entusiasmo, un'energia particolare che indica una forte voglia di ripartire. È un fattore positivo non solo per la manifestazione fieristica in sè ma nell'interesse del Paese. Tante le novità a questa  manifestazione che, mai come oggi, rappresenta un punto di incontro tra filiera e istituzioni, aziende, buyer e associazioni, uniti per la ripartenza del Made in Italy. Grande spazio sarà riservato alla convegnistica perchè riteniamo che sia importante il trasferimento della conoscenza soprattutto su temi con l'innovazione e la sostenibilità. Ci aiuteranno le imprese ma anche il mondo delle start up. Parma che quest’anno è Capitale della Cultura e Capitale Unesco per la Gastronomia saprà accoglierà alla meglio gli ospiti e i visitatori. Nelle vie cittadine si terrà “Cibus Off”, il Fuorisalone che unisce cultura e scoperta gastronomica e avvicinerà le aziende ai consumatori».

Per Antonio Cellie, ceo di Fiere Parma, fare Cibus a settembre 2021 rappresentava una sfida, ma è stata anche percepita come un dovere. «Mettiamo in campo - ha detto Cellie - la nostra reputazione a livello internazionale, costruita in 40 anni insieme a Federalimentare. Saremo i primi nello scenario fieristico europeo per offrire, insieme al Governo italiano, un vantaggio competitivo ai nostri espositori e quindi al Made in Italy alimentare».


Il digitale come strumento per creare maggiori sinergie

Sul tema della transizione digitale si è espresso Riccardo Caravita, Cibus and food brand manager. «Oltre al protocollo di sicurezza necessario a un grande evento che vede grandi afflussi sia dall'Italia che dall'estero, le novità - ha detto - sono legate anche al nuovo modo di vedere le fiere in questa fase pandemica. Questa 2021 sarà sicuramente una fiera più smart, più focalizzata a un business sia fisico ma anche accompagnata da una parte digitale. Un insegnamento del Covid è stato quello di far avanzare di pari passo sia una parte on the road che digitale per avere ulteriori opportunità. La nostra idea è quella di avere una fiera 365 giorni all'anno su una piattaforma digitale in cui in qualsiasi momento il buyer può contattare l'azienda e fare networking. Cibus può essere il momento in cui gli accordi e il business fatti durante l'anno si concretizzano sulle peculiarità legate ai nostri prodotti, come il valore nutrizionale e la scoperta dei territori in cui vengono prodotti. Un binomio digitale-fisico traccerà sicuramente una nuova visione delle fiere».


Tour dedicati per i buyer

A Cibus 2021 saranno presenti i buyer italiani ed europei del retail, e folte rappresentanze degli operatori commerciali dagli Usa, America Latina, Asia, grazie anche al programma di incoming di Ice Agenzia. Ai buyer viene offerta un’esperienza unica sul territorio con “factory tours” e “retail tours”, per visitare gli stabilimenti produttivi della food valley e i punti vendita distributivi, e “tour on-site” con percorsi tematici dedicati a produzioni tipiche, alla scoperta dei nuovi trend dell’Authentic Italian. In vetrina a Cibus 2021 saranno tutte le merceologie: dai salumi ai formaggi, dalla pasta al pomodoro, dall’olio ai prodotti da forno, dal beverage al grocery, dai surgelati ai prodotti locali, e altro. Si aggiungerà anche una nuova area dedicata al canale dell’Horeca (ristoranti, bar e affini), chiamata “Ho.Re.Ca.The HUB”, in collaborazione con Dolcitalia. Tra le altre aree dedicate, quella del nuovo spazio di Unionbirrai e Birra Nostra dedicato alle birre artigianali e quella di Bellavita Expo, la manifestazione B2B che da anni organizza nelle capitali estere eventi promozionali del Food & Beverage.

Le novità di prodotto in mostra

Tanti i nuovi prodotti che saranno presentati a Cibus 2021. Eccone un primo elenco:
  • Nel comparto della pasta: sedanini con lenticchie rosse, fusilli, mezze penne rigate con piselli, tutti senza glutine; gli spaghetti superfood ai gusti di matcha e ginseng, estratto di spirulina, dragon fruit, carbone vegetale, curcuma e zenzero; il couscous biologico alla barbabietola.
  • Nel settore dei sughi: la salsa biologica pronta con datterino bio pensata per bambini; i sughi preparati senza aromi, senza conservanti e senza zuccheri aggiunti; il ragù di ciliegino vegano; i sughi pronti al tartufo in nove differenti gusti, a prezzo conveniente.
  • Tra i formaggi: le fette sottili di caciotta toscana, pecorino toscano dop, pecorino con pesto, pecorino con zafferano, pecorino con tartufo, pronte al consumo in vaschette; il formaggio spalmabile con il 15% di parmigiano reggiano; lo yogurt di avena; il grattugiato italiano senza lisozima.
  • Nel comparto delle carni: il panino con prosciutto cotto e formaggio; la manzetta d’Abruzzo; il prosciutto cotto completamente tracciabile.
  • Tra i condimenti: una nuova gamma di oli extravergini italiani di qualità superiore; l’aceto derivato da birra artigianale di qualità.
  • E ancora: la cialda di caffè compostabile con il nuovo incarto riciclabile nella raccolta della carta; la crema fredda caffè già pronta da servire senza miscelare o altro; l’acqua minerale arricchita da collagene, zinco e acido ialuronico; le barrette di sesamo e miele bio; le insalate pronte in busta in bioplastica biodegradabile e compostabile da smaltire nell’umido di casa; la mela rosa in busta riciclabile; crema bio al cioccolato e nocciole; la frutta secca al tartufo; le patatine al pesto.
  • Infine, tra i surgelati: la pinsa romana; la pizza alla napoletana, con impasto sottile al centro e croccante nel cornicione.



Un dibattito strategico

Importante, come sempre, la convegnistica del 20° Salone Internazionale dell’Alimentazione, che è stata chiamata “Cibus Forum” per ricordare la fortunata esperienza del settembre 2020. Gli attori della filiera agroalimentare si confronteranno sulle principali tematiche di settore per definire una strategia vincente. Si segnala un convegno sui prodotti alimentari italiani a denominazione d’origine, per presentare le best practices di prodotti certificati che contribuiscono ad un’alfabetizzazione del gusto, e incontri sulla ripresa dei consumi e sui cambiamenti nei processi di distribuzione ed acquisto con particolare attenzione al tema dell’innovazione e della sostenibilità.


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Alberto Lupini


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