Cibo di strada, il Festival riparte e fa tappa 4 giorni a Ostia
Da domani, 20 agosto, fino a domenica 23, venti cuochi daranno vita all'iniziativa giunta quest'anno alla quarta edizione. Per i visitatori ci sarà la possibilità di degustare specialità italiane e internazionali
19 agosto 2020 | 18:58
Ostia (Rm) è pronta ad ospitare per quattro giorni le specialità italiane e internazionali del cibo da strada. La quarta edizione del Festival Internazionale dello Street Food prenderà il via domani, 20 agosto, nella centralissima piazza Magellano.

Dopo il successo dell’edizione 2019, con oltre cinque milioni di presenze registrate in più di 30 città italiane, l’evento, decimato quest’anno dall’emergenza coronavirus, riprende dunque il suo percorso con truck e stand. Il Festival nasce dall’idea di portare nelle piazze, all’aria aperta, il cibo che generalmente non si ha modo di mangiare a casa, gustando sapori di varie nazionalità, con l’intento di far conoscere in tutta Italia una nuova ristorazione, una ristorazione mobile, realizzata solo ed esclusivamente con cibi che puntano alla qualità senza tralasciare il buon bere, l’accoglienza e l’aggregazione sempre nel rispetto del distanziamento.
Ideatore del Festival è Alfredo Orofino, un passato nel mondo dello spettacolo, nell’organizzazione di grandi eventi, gestore di locali vincenti nella sua città d’origine, Torino. Nel 2019 il suo Festival è stato il primo a livello nazionale per presenze, toccando in lungo ed in largo l’Italia con tantissimi appuntamenti. L’edizione 2020 riparte sempre all’insegna dell’eccellenza: ogni tappa avrà come protagonisti oltre 20 chef su strada, che difendono con caparbietà e orgoglio i loro street food. Impastano, friggono, bollono, infornano, arrostiscono come se fossero tra le mura dei loro laboratori d’origine, immutando così la passione per la buona cucina e la qualità del risultato.

Il Tour 2019 ha di fatto creato un appuntamento culinario di grande originalità per le cucine internazionali presenti, non tralasciando mai l’attenzione alle realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia. Qualità, originalità, tradizione e pulizia sono state le parole d’ordine in ogni Tappa e lo sono anche nel 2020.
Lo street food in Italia nasce con materie prime semplici, come l’acqua, la farina, l’olio e il pomodoro per creare tante specialità come i maccheroni e la pizza, simboli della cucina italiana, nati proprio come cibo di strada. A New York con i carretti di Hot dog, ad Istanbul con i chioschi del Kebab, a Parigi con le creperie sui boulevard di sono tutti luoghi simbolo del cibo di strada.
Rimanendo in Italia, basta ricordare che a Napoli, nelle strade, si mangiavano i maccheroni e la pizza a portafoglio, in Valle d’Aosta la polenta con il lardo di Arnad, in Liguria la focaccia di Recco, la farinata o la panissa genovese, in Emilia Romagna la piadina o lo gnocco fritto gonfio e dorato asciutto e vuoto all’interno pronto per essere farcito con salumi e formaggi, come antipasto, spuntino o secondo piatto accompagnato da un buon bicchiere di Lambrusco, senza dimenticare il pinzone di Ferrara.

Quattro giorni di street food ad Ostia
Dopo il successo dell’edizione 2019, con oltre cinque milioni di presenze registrate in più di 30 città italiane, l’evento, decimato quest’anno dall’emergenza coronavirus, riprende dunque il suo percorso con truck e stand. Il Festival nasce dall’idea di portare nelle piazze, all’aria aperta, il cibo che generalmente non si ha modo di mangiare a casa, gustando sapori di varie nazionalità, con l’intento di far conoscere in tutta Italia una nuova ristorazione, una ristorazione mobile, realizzata solo ed esclusivamente con cibi che puntano alla qualità senza tralasciare il buon bere, l’accoglienza e l’aggregazione sempre nel rispetto del distanziamento.
Ideatore del Festival è Alfredo Orofino, un passato nel mondo dello spettacolo, nell’organizzazione di grandi eventi, gestore di locali vincenti nella sua città d’origine, Torino. Nel 2019 il suo Festival è stato il primo a livello nazionale per presenze, toccando in lungo ed in largo l’Italia con tantissimi appuntamenti. L’edizione 2020 riparte sempre all’insegna dell’eccellenza: ogni tappa avrà come protagonisti oltre 20 chef su strada, che difendono con caparbietà e orgoglio i loro street food. Impastano, friggono, bollono, infornano, arrostiscono come se fossero tra le mura dei loro laboratori d’origine, immutando così la passione per la buona cucina e la qualità del risultato.

Venti cuochi in strada ad Ostia
Il Tour 2019 ha di fatto creato un appuntamento culinario di grande originalità per le cucine internazionali presenti, non tralasciando mai l’attenzione alle realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia. Qualità, originalità, tradizione e pulizia sono state le parole d’ordine in ogni Tappa e lo sono anche nel 2020.
Patate fritte artigianali
Lo street food in Italia nasce con materie prime semplici, come l’acqua, la farina, l’olio e il pomodoro per creare tante specialità come i maccheroni e la pizza, simboli della cucina italiana, nati proprio come cibo di strada. A New York con i carretti di Hot dog, ad Istanbul con i chioschi del Kebab, a Parigi con le creperie sui boulevard di sono tutti luoghi simbolo del cibo di strada.
Rimanendo in Italia, basta ricordare che a Napoli, nelle strade, si mangiavano i maccheroni e la pizza a portafoglio, in Valle d’Aosta la polenta con il lardo di Arnad, in Liguria la focaccia di Recco, la farinata o la panissa genovese, in Emilia Romagna la piadina o lo gnocco fritto gonfio e dorato asciutto e vuoto all’interno pronto per essere farcito con salumi e formaggi, come antipasto, spuntino o secondo piatto accompagnato da un buon bicchiere di Lambrusco, senza dimenticare il pinzone di Ferrara.
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini