Bergamo, De Casoncello celebra le Mura Cibo e accoglienza rafforzano il legame

Il binomio cibo-accoglienza è sempre più stretto. Bergamo però, già “capitale dell’accoglienza” per il 10° Premio Italia a Tavola, fa di più e utilizza un piatto tipico come il casoncello come simbolo di accoglienza

08 maggio 2018 | 15:28
di Federico Biffignandi
L’occasione è quella della 3ª edizione della manifestazione De Casoncello in programma dall’11 al 13 maggio. La Camera di Commercio di Bergamo e l’associazione De Cibo hanno scelto questo tema per legarsi alla recente nomina delle Mura Veneziane a Patrimonio Unesco cogliendo l’occasione per celebrare tutto ciò che la cinta muraria conserva al suo interno. «Le Mura sono state costruite per difendere il casoncello» ha scherzato Silvia Tropea Montagnosi - una delle ideatrici e dei motori dell’iniziativa - in chiusura della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta questa mattina nella sede della Camera di Commercio.



Fitto il programma della tre giorni. Come di consueto l’apertura è dedicata al convengo in programma nella Sala Mosaico dell’Ex Borsa Merci venerdì dalle 10.00 dal titolo “Paste ripiene e cultura enogastronomica nelle Terre di San Marco”. Partendo dai casoncelli e dalla polenta, si conosceranno gli altri cibi identitari dell’accoglienza degli altri cinque siti Unesco legati alle Mura (Peschiera del Garda, Bs; Palmanova, Ud; Zadar e Forte di San Nicola in Croazia e Kotor, città del Montenegro).

Al convegno prenderanno parte Paolo Malvestiti (presidente della Camera di Commercio di Bergamo), Giorgio Gori (sindaco di Bergamo), Giovanni Cappelluzzo (dirigente Ufficio Unesco del Comune di Bergamo), Carla Coco (esperta di gastronomia veneziana), Flavio Birri (food writer), Paolo Bazzoli (cuoco della Trattoria Da Luisa), Miljenko Domijan (consulente del ministero della Cultura croato) e Silvia Tropea Montagnosi (giornalista ed esperta di storia della cucina).


Silvia Tropea Montagnosi e Raffaella Castagnini

Come di consueto, la manifestazione vuole essere parole ma anche fatti ed è per questo che seguirà un light lunch nel ristorante di Ezio Gritti dove verranno proposti piatti antichi della tradizione veneziana tra risotto, polenta e baccalà, scarpinocc, dolci, oltre a salumi, formaggi, vino del territorio e - chiaramente - i casoncelli ripieni di pasta di salame, carne di maiale e vitello, pancetta, burro, noci, amaretti, pere, fois gras, noci moscate, parmigiano, prezzemolo e marsala. Nel menu sono presenti anche i cjarsons, tipica pasta ripiena della cucina povera friulana.

Dalle 19 si susseguiranno una sfilata con canti e danze, poi gli sbandieratori di Palmanova, rievocazioni storiche, I’esibizione dell’ormai mitica sfoglina Giusy Guerinoni che chiude 3 casoncelli in due secondi e poi l’apertura dello Street Casoncello nei ristoranti di Città Alta, uno street food interamente dedicato al casoncello. Sabato poi, sotto ai portici di Palazzo della Ragione, tutti a lezione di paste ripieni con gli insegnamenti del cuoco Francesco Gotti.

Dalla pratica alla “gara”, perché domenica va in scena la “Gara di chiusura delle paste ripiene” (per iscriversi: www.decibo.org oppure info@decibo.org). Nel corso dei tre giorni, musei e luoghi civici della città (sia alta che bassa) saranno visitabili gratuitamente (ritrovo ore 18.30 presso piazza Mercato delle Scarpe, prenotazione obbligatoria. Telefono 328 6123502 oppure mail: info@bergamoguide.it).

. I ristoranti della provincia inoltre sono invitati ad inviare sul sito di DeCibo la propria ricetta rivisitata dei casoncelli. Altra conferma arriva dalle gelaterie di Città Alta che, come l’anno scorso, metteranno a disposizione il gelato al casoncello secondo l’antica ricetta: pere, cedro candito e uvetta.



«Dobbiamo ricordarci che i casoncelli vengono prima della Mura in ordine temporale - ha detto Silvia Tropea Montagnosi - per dire quanto la loro storia sia longeva e illustre. La prima festa dedicata risale al 13 maggio 1386 addirittura. Quello su cui vogliamo puntare quest’anno è il connubio tra materie prime locali e altre importate da altri luoghi del mondo; tutti questi ingredienti contribuiscono a creare il casoncello, che contiene dentro di sé il gusto bergamasco che, tuttavia, è un mix di sapori internazionali».

«Il nostro intento - ha detto Raffaella Castagnini, responsabile area promozione della Camera di Commercio - è quello di creare una sinergia tra diversi attori del territorio per dar vita ad una manifestazione omogenea e innovativa. La nostra volontà forte è quella di rendere efficace e concreta la nomina a Patrimonio Unesco delle Mura».

Per informazioni: www.decibo.org

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