Ad Autochtona 2016 vitigni “indigeni” Oltre 100 produttori da 16 regioni d’Italia
17 ottobre 2016 | 17:36
di Enrico Saravalle
E con loro pure due uve dell’Emilia-Romagna di recente riscoperta, il Centesimino e l’Uva del Tundé, varietà a bacca rossa del ravennate riportata in auge grazie al progetto “Vitigni Minori” coordinato dall’Università di Bologna. Tutti (ma non solo loro…) presenti ad Autochtona 2016, il forum dei vini autoctoni che si tiene a Bolzano il 24 e il 25 di ottobre e che porta alla ribalta non i “soliti noti” vitigni internazionali ma soprattutto quelli indigeni, che parlano di un terroir, ne raccontano la storia, ne interpretano carattere e personalità.
Quante sono le varietà di uve autoctone italiane? Secondo il registro nazionale sarebbero circa 500 quelle coltivate ma salgono a più di mille se si contano anche gli innumerevoli cloni diffusi per ciascuna di esse. Produttori e appassionati sostengono, però, che il numero potrebbe addirittura raddoppiare, se si considerassero tutti quegli esemplari unici che l’Italia tiene ancora “chiusi in un cassetto” e che aspettano solo di essere riscoperti e valorizzati.
La caduta nell’oblio di molti di questi esemplari unici è stata causata spesso, paradossalmente, dalla loro qualità principale: il vitigno autoctono è territoriale per eccellenza, difficilmente si adatta fuori dai propri confini e ciò spesso ne limita la diffusione a differenza delle più versatili uve internazionali. Ecco perché nei suoi tredici anni di vita Autochtona ha eseguito quasi una sorta di “censimento informale” della biodiversità vitivinicola del nostro Paese, ospitando oltre un migliaio di vini unici presentati dai loro produttori tenaci, uomini che hanno scelto la strada più difficile con produzioni per lo più di nicchia.
E anche per l’edizione 2016 il carnet si prospetta ricco: sono oltre un centinaio i produttori vinicoli provenienti da 16 differenti regioni d’Italia che portano all’attenzione del grande pubblico lo straordinario patrimonio dei loro vitigni, preziosi testimonial della biodiversità vitivinicola italiana. Nella due giorni bolzanina, dubbiosi e perplessi possono ricredersi sul fatto che le uve autoctone producano solo vini di nicchia: è successo, infatti, che viticoltori e Consorzi siano riusciti non solo a salvaguardare la produzione, ma anche a raggiungere un successo commerciale traghettando le proprie etichette ben oltre il consumo locale.
È il caso, per esempio, del Timorasso (presente anche lui alla manifestazione), autoctono piemontese diventato una celebre nel mondo del vino: dai Colli Tortonesi, suo terroir d’elezione, il Timorasso, grazie all’impegno di produttori illuminati, è arrivato fino alle pagine del Financial Times (“Cercate un vino all’avanguardia e alla moda? Dirigetevi verso il Timorasso”, ha scritto sulle sue pagine la guru mondiale del vino Jancis Robinson).
E per premiare l’indomabilità dei vini autoctoni e dei loro inventori che anche quest’anno vengono assegnati gli Autochtona Award: una giuria di wine journalist ed esperti di settore italiani e stranieri, dopo una degustazione alla cieca, premierà i migliori interpreti per ciascuna categoria, la punta di diamante del contest sarà il “Premio Speciale Terroir”.
Informazioni
Autochtona 2016, Fiera Bolzano, piazza Fiera 1, Bolzano.
Apertura: dalle 11.00 alle 18.00.
Ingresso: intero 30 €, ridotto 25 € (solo tramite acquisto online).
Per altre informazioni: Tel 0471 516000 - www.autochtona.it
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