Lo sapevate che lo Zafferano padano è nato da un'idea di un perito chimico?
L'azienda agricola “Voglia di Verde” di Marco Cogliati produce zafferano di prima qualità nel cuore della Brianza. Una coltivazione sostenibile e un prodotto eccellente, disponibile anche liofilizzato
“Perché non si coltiva lo zafferano in Brianza?”. È partito da questa domanda Marco Cogliati, nel 2010, per arrivare oggi a essere produttore dell'oro rosso nel cuore della sua terra. Lui, perito chimico, arriva dall'esperienza di un piccolo vivaio con l'apertura dell'azienda agricola “Voglia di Verde”. Il desiderio però è sempre stato quello di distinguersi con un prodotto particolare. Ed è allora che con la sorella Alessandra pensa a qualcosa di nuovo per il territorio, a una coltivazione sostenibile, in poco spazio e con poca meccanizzazione. Determinazione e passione portano al debutto della coltivazione dello Zafferano padano, esperienza cresciuta anche grazie a una lunga conoscenza diretta dei luoghi dove la spezia si produce da sempre, Abruzzo e Umbria.
Zafferano padano: l'oro rosso della Brianza
Oggi a Casatenovo (Lecco) c'è una realtà a gestione familiare, cui si è aggiunto il compagno di Alessandra, Stefano. Tre quarantenni producono lo Zafferano padano, certificato di prima qualità e forte di quella prima domanda che si fece Marco. «Me lo chiesi perché in realtà qualsiasi terreno è adatto, l'importante è che non vi sia ristagno d'acqua o troppa acidità. Oggi abbiamo una coltivazione di 8mila metri quadrati e produciamo un paio di chili all'anno: sembrano pochi ma non è così, dobbiamo pensare alla minuziosità del prodotto, che va curato e coccolato. La raccolta - da metà ottobre a inizio novembre - è quotidiana e all'alba». Forte la collaborazione con importanti realtà della ristorazione d'eccellenza del territorio monzese e comasco e le sinergie per produzioni di alta qualità. Con la vicina “Cascina Baggagera” di La Valletta Brianza viene proposto un apprezzato formaggio allo zafferano.
«Quella dell'oro rosso è anche un'esperienza sensoriale - sottolinea Cogliati. Quando non è secco sa di viola, perché è preponderante la parte maschile e il tipico sapore dello zafferano non c'è. La delicata essicazione porta al prodotto che conosciamo utilizzato in cucina». L'azienda migliora constantemente le sue tecniche colturali, improntate alla massima sostenibilità, e lo produce anche liofilizzato. «Abbiamo una strumentazione dedicata, che rende il prodotto ancora più eccellente per un utilizzo nella ristorazione».
Festa dello Zafferano padano: un'esperienza sensoriale in Brianza
L'azienda oltre alla produzione della spezia, esclusivamente in stimmi, vende bulbi e fiori essiccati, con un impegno rivolto anche all'educazione del cliente e alla conoscenza del prodotto attraverso incontri con scuole e collaborazioni con la Proloco.
«Adottiamo una filiera corta, un sistema di produzione e distribuzione dei nostri prodotti in grado di accorciare le distanze fra noi e il consumatore: vogliamo fare cultura dello zafferano». Alla spezia è dedicata persino una festa, con una giornata d'autunno in cui è possibile visitare i campi di coltivazione e fare percorsi di degustazione.
Azienda agricola Voglia di Verde
Via Alessandro Volta 43 - 23880 Rogoredo (Lc)
Tel 349 2903461
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Alberto Lupini