La via Francigena... dell'olio In Toscana a passeggio tra storici frantoi

08 aprile 2017 | 14:18
di Fausto Borella
Complice l'imminenza della Pasqua e dei fine settimana interminabili nei prossimi mesi, voglio accompagnarvi in un viaggio dell'olio un po' diverso. Spirituale, romantico, avventuroso, ludico e, ovviamente, oliogastronomico (non male, no?). Avete mai attraversato un tratto della via Francigena? Si tratta - per chi non lo sapesse - delle strade, dell’antico cammino, dei viandanti pellegrini per raggiungere Roma. Tuttora, in Toscana come in altri posti i sentieri sono ben conservati e percorribili.



E, allora, non rimane che scegliere un punto di partenza e incamminarsi per qualche ora per poi, ovviamente, fermarsi nei frantoi e dai produttori più accreditati della regione, che saranno ben lieti di accompagnarvi in una degustazione di grandi oli e magari vendendovi ancora qualche bottiglia da usare per esaltare, durante i mesi estivi, degli ottimi carpacci di pesce o paste fredde con verdure di stagione.

Fossi in voi, senza dubbio, partirei da Lucca, la mia città e, fatto un giro di mura, magari in bicicletta, mi dirigerei verso San Concordio di Moriano (Lu) per una capatina all'azienda olivicola di Renzo Baldaccini, uno dei più apprezzabili “senatori” dell'extra vergine in Toscana. La sua Dop Lucca, con oltre il 90% di Frantoio, vi stupirà per la forza con la sua persistenza e le sue note amaricanti. Dopodiché avvicinatevi ad Altopascio (Lu) con l'auto, ammirate il borgo del Tau (Lu), sede di una chiesa millenaria di ottima fattura, dove da poco è stato ricreato uno spedale, gestito dagli Ospitalieri del Tau; così si chiamavano, un tempo, i luoghi di ricovero per i pellegrini che cercavano riposo nelle zone della Francigena.

Prima di continuare verso una delle 15 tappe che attraversano la Toscana, merita fermarsi in due aziende olivicole della provincia di Firenze di notevole importanza: la Fattoria di Maiano a Fiesole con il Laudemio 2017, un blend di Frantoio 80% e Moraiolo 20%, dalle grandi note olfattive che ricordano la mela verde e un finale di pepe rosa e l’azienda Agricola di Giacomo Grassi a Greve in Chianti, fresca vincitrice della Corona Maestrod’olio con la cultivar Maurino.

Adesso potete incamminarvi e raggiungere San Quirico d’Orcia (Si), con l’antichissima pieve di San Quirico in Osenna dell’VIII secolo. Tra misticismo e realtà merita fermarsi in un piccolo borgo unico, Castiglione d’Orcia, dove Pasquale Forte, da anni proprietario dell’azienda e del borgo, ha creato l’osteria Perillà dove è possibile assaggiare i piatti tipici della terra senese, accompagnati - ça va sans dire - dalla loro Dop Terre di Siena, blend di Frantoio, Moraiolo e Leccino.



Sono sempre rimasto folgorato, ogni volta che riuscivo a fermarmici qualche minuto, dall’Abbazia di S. Antimo. È quasi impossibile raccontare quello che potrebbe succedere, una sorta di perdita dei sensi in una dimensione spazio temporale che riporta negli anni in cui Carlo Magno, si narra, sia passato da queste parti e abbia voluto far erigere il complesso monastico come ringraziamento per una guerra vinta o per aver scampato la peste. Qui, a pochi passi da Montalcino - siamo nella patria del Brunello - merita degustare gli oli extravergine delle aziende di Argiano e del Poggione. Per questa raccolta, annata non proprio propizia per l’olio di qualità, Argiano ha prodotto un intrigante Frantoio e Leccino, con sentori di radicchio ed erba tagliata. Il Poggione, guidato con maestria da Fabrizio Bindocci, ha saputo esaltare i 12mila olivi di Correggiolo e Moraiolo.

Finalmente arriva la bella stagione e ci meritiamo una vacanza, che sia per tutta la famiglia, sportiva, culturale e luculliana (o un mix di tutte), con un’attenzione, però, sempre maggiore verso il più importante dei nostri condimenti: l’olio extravergine di oliva di assoluta qualità.

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Alberto Lupini


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