Unaprol e Città dell'Olio insieme per l'oleoturismo
Città dell’Olio e Unaprol si sono unite per dar vita all’Osservatorio sulla valorizzazione turistica dell’olio extravergine di oliva, un comparto in forte espansione dopo l'approvazione di una legge ad hoc
05 marzo 2021 | 10:46
Dall’alleanza tra Città dell’Olio e Unaprol nasce l’Osservatorio sulla valorizzazione turistica dell’olio extravergine di oliva. L’iniziativa è tra gli obiettivi del Protocollo di Intesa firmato ieri dall'Associazione nazionale che riunisce 350 territori olivati italiani e dal Consorzio olivicolo italiano che raccoglie 160mila imprese del settore olivicolo.
Un patto basato su valori e visioni condivise che rappresenta un impegno concreto nella promozione di iniziative finalizzate alla valorizzazione turistica e culturale dell’olio extra vergine di oliva italiano.
Si parte dalla formazione delle aziende
Si punterà molto sulla formazione alle imprese che intendono svolgere attività oleoturistiche valorizzando le realtà che investono sulla sostenibilità ambientale e dando loro supporto nella realizzazione di progetti volti all’utilizzo di energie rinnovabili. Coinvolti anche i ristoratori a cui è rivolta un’azione specifica di promozione di una corretta cultura alimentare che valorizzi e dia dignità al ruolo dell’olio evo italiano.
Ma c’è di più, Città dell’Olio e Unaprol si impegnano nell’organizzazione congiunta di conferenze, seminari, workshop e corsi dedicati all’olio EVO ed agli altri prodotti della filiera olivicola e nello studio e nella promozione congiunta di iniziative normative volte allo sviluppo, all’integrazione e al miglioramento della disciplina riferita alle attività di valorizzazione turistica dell’olio. Infine, un piano di azioni specifiche riguarderà la valorizzazione dei frantoi oleari.
Anche la ristorazione ne può giovare
«Per le Città dell’Olio - ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio - la collaborazione con Unaprol è strategica. Il mondo delle imprese olearie e della ristorazione ha un ruolo chiave nella valorizzazione turistica dell’olio extravergine di oliva. Le istituzioni e le forze imprenditoriali del Paese devono lavorare insieme per unire prodotto e territorio Il turismo dell’olio per uscire dal mercato di nicchia, ha bisogno di scelte coraggiose, investimenti pubblici e privati in progetti innovatovi e sostenibili e una normativa chiara a sostegno dell’imprenditorialità, soprattutto giovanile. Infine, dobbiamo ridare centralità alla formazione non solo rivolta ai consumatori ma anche ai ristoratori, ai frantoiani e agli olivicoltori. Sono loro i primi ambasciatori dell’olio Evo, in-torno alla loro esperienza possiamo costruire un sapere condiviso in grado di tradursi in un’offerta turistica appetibile per i visitatori».
«La firma del protocollo d’intesa fra Unaprol e l’Associazione Nazionale Città dell'Olio - commenta il presidente di Unaprol David Granieri – ci riempie di soddisfazione. Siamo certi, infatti, che dalla collaborazione con un partner tanto autorevole possa prendere il via un percorso strategico di valorizzazione turistica e culturale dell’olio evo e delle olive da tavola italiane.
Biodiversità, culture millenarie, storia, gusto, paesaggi mozzafiato: l’Italia dell’olio è tutto questo e molto altro ancora. Il rapporto fra Olivo ed Uomo ha modellato i nostri territori in uno stupefacente mosaico, dal quale nascono prodotti che esprimono in modo irripetibile l’interazione fra componenti am-bientali e competenze umane. Non a caso, con 540 varietà di olivo e ben 52 fra oli EVO ed olive da tavola certificati Dop e Igp, l’Italia è leader mondiale per prodotti a Denominazione d’Origine. Far conoscere il patrimonio olivicolo italiano, diffondere la cultura dell’olio evo e delle olive da tavola nel loro legame coi territori e le gastronomie locali, cogliere le opportunità dell’oleoturismo, promuovere la sostenibilità del settore: sono solo alcuni dei temi sui quali lavoreremo insieme- anche col supporto didattico e scientifico della Fondazione Evoo School - coinvolgendo diretta-mente aziende agricole, frantoi e ristoratori, per trasformare coloro che visitano i territori dell’olivo nei più entusiasti ambasciatori delle nostre eccellenze agroalimentari».
Un patto basato su valori e visioni condivise che rappresenta un impegno concreto nella promozione di iniziative finalizzate alla valorizzazione turistica e culturale dell’olio extra vergine di oliva italiano.
Una spinta all'oleoturismo
Si parte dalla formazione delle aziende
Si punterà molto sulla formazione alle imprese che intendono svolgere attività oleoturistiche valorizzando le realtà che investono sulla sostenibilità ambientale e dando loro supporto nella realizzazione di progetti volti all’utilizzo di energie rinnovabili. Coinvolti anche i ristoratori a cui è rivolta un’azione specifica di promozione di una corretta cultura alimentare che valorizzi e dia dignità al ruolo dell’olio evo italiano.
Ma c’è di più, Città dell’Olio e Unaprol si impegnano nell’organizzazione congiunta di conferenze, seminari, workshop e corsi dedicati all’olio EVO ed agli altri prodotti della filiera olivicola e nello studio e nella promozione congiunta di iniziative normative volte allo sviluppo, all’integrazione e al miglioramento della disciplina riferita alle attività di valorizzazione turistica dell’olio. Infine, un piano di azioni specifiche riguarderà la valorizzazione dei frantoi oleari.
Anche la ristorazione ne può giovare
«Per le Città dell’Olio - ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio - la collaborazione con Unaprol è strategica. Il mondo delle imprese olearie e della ristorazione ha un ruolo chiave nella valorizzazione turistica dell’olio extravergine di oliva. Le istituzioni e le forze imprenditoriali del Paese devono lavorare insieme per unire prodotto e territorio Il turismo dell’olio per uscire dal mercato di nicchia, ha bisogno di scelte coraggiose, investimenti pubblici e privati in progetti innovatovi e sostenibili e una normativa chiara a sostegno dell’imprenditorialità, soprattutto giovanile. Infine, dobbiamo ridare centralità alla formazione non solo rivolta ai consumatori ma anche ai ristoratori, ai frantoiani e agli olivicoltori. Sono loro i primi ambasciatori dell’olio Evo, in-torno alla loro esperienza possiamo costruire un sapere condiviso in grado di tradursi in un’offerta turistica appetibile per i visitatori».
«La firma del protocollo d’intesa fra Unaprol e l’Associazione Nazionale Città dell'Olio - commenta il presidente di Unaprol David Granieri – ci riempie di soddisfazione. Siamo certi, infatti, che dalla collaborazione con un partner tanto autorevole possa prendere il via un percorso strategico di valorizzazione turistica e culturale dell’olio evo e delle olive da tavola italiane.
Biodiversità, culture millenarie, storia, gusto, paesaggi mozzafiato: l’Italia dell’olio è tutto questo e molto altro ancora. Il rapporto fra Olivo ed Uomo ha modellato i nostri territori in uno stupefacente mosaico, dal quale nascono prodotti che esprimono in modo irripetibile l’interazione fra componenti am-bientali e competenze umane. Non a caso, con 540 varietà di olivo e ben 52 fra oli EVO ed olive da tavola certificati Dop e Igp, l’Italia è leader mondiale per prodotti a Denominazione d’Origine. Far conoscere il patrimonio olivicolo italiano, diffondere la cultura dell’olio evo e delle olive da tavola nel loro legame coi territori e le gastronomie locali, cogliere le opportunità dell’oleoturismo, promuovere la sostenibilità del settore: sono solo alcuni dei temi sui quali lavoreremo insieme- anche col supporto didattico e scientifico della Fondazione Evoo School - coinvolgendo diretta-mente aziende agricole, frantoi e ristoratori, per trasformare coloro che visitano i territori dell’olivo nei più entusiasti ambasciatori delle nostre eccellenze agroalimentari».
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Alberto Lupini
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