Tre consorzi italiani si uniscono per dare vita alla “Generazione formaggi”

Sono la Casciotta d'Urbino (Marche e provincia Rimini - Emilia-Romagna), il Piave Dop (provincia Belluno - Veneto) e il Provolone Valpadana Dop (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, provincia autonoma di Trento)

11 aprile 2024 | 14:35
di Mariella Morosi

Con il progetto "Generazione Formaggi" tre Dop italiane di sono unite per promuovere gli aspetti culturali e sociali dei rispettivi territori di produzione e promuovere il settore zootecnico nel segno della sostenibilità. Sono la Casciotta d'Urbino (Marche e provincia Rimini - Emilia-Romagna) il Piave Dop (provincia Belluno - Veneto) e il Provolone Valpadana Dop (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Trento). L'obiettivo dei rispettivi consorzi, illustrato alla Camera dei deputati, è quello di promuovere gli aspetti culturali e sociali delle tre produzioni di eccellenza del nostro agroalimentare, ma anche di affrontare le attuali criticità comuni rivitalizzando i territori che affrontano problemi come la desertificazione economica, culturale e sociale e rilanciando i valori della zootecnia.

È questa la sfida che si pongono sotto l'egida di Aecis, l'Associazione Europea di Cultura Innovazione e Sostenibilità, il cui principale obiettivo è quello di cogliere la sfida della transizione verso sistemi alimentari sostenibili, come indicato dalla strategia Ue “Farm to Fork” al centro del Green Deal europeo. Hanno illustrato la finalità dell'intesa il presidente di Aecis, Libero Giovanni Stradiotti, il presidente del Consorzio tutela Casciotta d'Urbino Dop, Gianluigi Draghi, Modesto De Cet, presidente Consorzio Tutela Formaggio Piave Dop, il presidente del Consorzio tutela Provolone Valpadana, Giovanni Guarneri, insieme a Mirco Carloni, presidente commissione agricoltura della Camera dei deputati. Il giornalista Carlo Cambi ha moderato il dibattito.

I numeri delle Dop italiane

Le Dop italiane - è stato sottolineato - contribuiscono al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale con 5,2 miliardi e 8,6 di valore al consumo (Ismea Qualivita), ed è importante sostenere anche il loro ruolo nella sostenibilità ambientale e sociale messa a rischio da fattori come lo spopolamento dei territori.

Tre formaggi dop insieme per la sostenibilità

Le tre associazioni si propongono di sviluppare azioni, a carattere divulgativo, formativo e scientifico, che abbiano come denominatore comune la correlazione tra lo sviluppo del sistema dei regimi di qualità europei e la capacità effettiva delle filiere agroalimentari di implementare principi e pratiche quotidiane di sostenibilità.

Non escluso - come ha detto Giovanni Stradiotti - il tema del benessere degli animali. Le mucche, infatti, sono state assimilate ad "animali lavoratori" con attenzione agli spazi e ai rapporti con i vitelli col risultato di un miglioramento della materia prima, che genera anche un prodotto finale di miglior qualità.

La legge per gli allevatori e degli imprenditori agricoli

La scelta di presentare questa collaborazione a Montecitorio non è casuale. È infatti da poco stata approvata una norma che va incontro alle istanze degli allevatori e degli imprenditori agricoli. Si tratta della legge che intende sostenere l'imprenditoria giovanile under 41 nel settore e una riforma strutturale che stanzia 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 27,76 milioni annui dal 2030. La legge - di cui Mirco Carloni è primo firmatario - prevede una serie di misure come un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili, agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, contributi, sotto forma di credito d'imposta e agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate e un diritto di prelazione per alienazioni e locazioni.

La Casciotta d'Urbino Dop

Il Consorzio della Casciotta d'Urbino Dop è all'interno di un progetto integrato di filiera agroalimentare, fondato sulla cooperazione, «che ambisce - come ha detto il suo presidente Gianluigi Draghi, intervenuto con Giovanni Cesaretti - a rendere efficienti e innovative le aziende zootecniche, preservando i livelli dell'occupazione.

Inoltre, se restano le aziende restano anche i servizi, da quelli sociali, sanitari e culturali a quelli digitali. Questa cooperazione rappresenta così un volano per aree produttive a rischio di scomparsa e anche un presidio contro il dissesto idrogeologico dei suoli».

Consorzio tutela Formaggio Piave Dop

La provincia di Belluno - ha detto Modesto De Cet del Consorzio tutela Formaggio Piave Dop, presente con Chiara Brandalise, è attraversata da un doppio fenomeno di spopolamento a causa della crisi demografica e per le importanti migrazioni degli ultimi anni.

La presenza di attività produttive legate alla filiera del nostro formaggio è importante nel contesto sociodemografico: mantiene attiva la presenza dell'uomo e consente il ricambio generazionale, migliora il contesto paesaggistico altrimenti in lento degrado e mantiene in equilibrio il delicato ecosistema montano. A queste misure di salvaguardia si uniscono una serie di buone pratiche economiche, culturali e sociali: primo fra tutti garantire un reddito dignitoso per gli allevatori, la promozione delle antiche tradizioni locali e del made in Italy in tutto il mondo.

Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana

«Oggi - ha dichiarato il presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana, Giovanni Guarneri, presente con il direttore Vittorio Emanuele Pisani - la grande sfida e` quella di rendere produttivi questi dati generando informazioni utili entro l'azienda agricola e a cascata in tutta la filiera. Un anno fa è partito il progetto Connessioni (ConProVa), cofinanziato dalla Regione Lombardia. in collaborazione con il Crea, il centro di ricerca del ministero dell'Agricoltura per costruire un database di tutti i consumi della filiera, a partire dal campo, per registrare l'impatto energetico della produzione, fino alla stagionatura in caseificio. Il progetto, anche col supporto dell'intelligenza artificiale, consentirà la predittività nei consumi, per essere pronti nei momenti di crisi e intervenire».

«La voglia di mettersi in gioco e le competenze dei giovani sono la via per recuperare efficienza e competitività nel settore primario - ha detto il presidente Mirco Carloni - Per questo la legge prevede una serie di misure come un regime fiscale agevolato per il primo insediamento delle imprese giovanili in agricoltura, agevolazioni in materia di compravendita di fondi rustici, la concessione di un contributo, sotto forma di credito d'imposta, per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione, agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate e un diritto di prelazione nelle procedure di alienazione e locazione. L'obiettivo è valorizzare la figura dell'agricoltore per preservare l'identità culturale di quei territori e per garantirne lo sviluppo socioeconomico».

La degustazione delle tre Dop unite

Dopo l'evento di è svolta una degustazione guidata delle tre Dop a cura di Anna Garavaldi, del Centro Ricerche Produzioni Animali, in collaborazione con la cooperativa Agricola Gino Girolomoni - azienda bio marchigiana con sede a Isola del Piano (Pu) - curata dallo chef Antonio Bedini dell'Apcie del suo sous Biochaku Medi insieme al sommelier Otello Renzi, con la presentazione del giornalista Rai Paolo Notari.

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