Il Tiramisù verso un altro record A Villesse il più lungo del mondo
Il 2018 incomincia nel segno del tiramisù, che si dimostra un dolce tra i più amati in Italia e nel mondo. Il libro di Gigi e Clara Padovani di Giunti editore lo ha consacrato. E l'11 febbraio sarà record del mondo
11 gennaio 2018 | 11:05
Per la prima volta nella storia del Guinness World Record sarà tentato il primato per il “longest tiramisù” del mondo. L’Official Attempt si svolgerà presso il Tiare Shopping di Villesse (Go) domenica 11 febbraio 2018.
L’organizzazione di questo spettacolare Guiness World Record è stata affidata a Mirko Ricci, già detentore di due Guinness World Record: ha realizzato il tiramisù da 3.015 kg di Gemona e il profiterole da 150 kg, record ancora imbattuti e da tre anni inseriti nel famoso libro mondiale dei primati.
«In questa nuova sfida - dice Ricci - la storia del dolce che ha unificato l’Italia viene valorizzata dalla coesione e dal senso di appartenenza della comunità friulana che l’ha ritrovato. Infatti sono molte le aziende che sosterranno l’iniziativa, con l’aiuto di tanti volontari e professionisti pronti a scendere in campo per conquistare un nuovo primato mondiale. Inviteremo anche i rappresentanti delle Città di Treviso, Tolmezzo e San Canzian d’Isonzo, per Pieris, in modo da festeggiare tutti insieme questo patrimonio della Cucina italiana».
Attorno al tiramisù c'è stata anche una diatriba, circa l'origine del dolce, una discussione che dura da tempo, con levata di scudi dei presidenti delle rispettive regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove la ricetta è stata sviluppata. A riaccendere gli animi e l’interesse sull’argomento ci ha pensato, nel 2016, il volume “Tiramisù” di Clara e Gigi Padovani in cui si annuncia che per la prima volta verranno pubblicate le autentiche quattro ricette originali: di Mario Cosolo (Al Vetturino di Pieris- Go, svelata in esclusiva dopo circa 70 anni); di Norma Pielli (Albergo Roma di Tolmezzo- Ud); di Speranza Bon (Al Camin di Treviso); di Loli Linguanotto e Alba Campeol (Alle Beccherie di Treviso).
«Il Tiramisù è nato in Friuli Venezia Giulia». A dirlo è il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali confermando così anche la “linea” tenuta da Italia a Tavola nel corso della lunga contesa tra il Friuli stesso e il Veneto che rivendica la paternità della ricetta. Lo spunto per questa sentenza deriva dal fatto che il famoso dolce freddo a base di biscotti, caffè e crema al mascarpone è stato inserito nella lista dei "Prodotti agroalimentari tradizionali" (Pat) aggiornata periodicamente dal Ministero.
E la sintesi l'ha compiuta il direttore Alberto Lupini in un suo editoriale nel quale scrive: «Ma davvero si può polemizzare (e litigare) per la ricetta di un piatto? E a maggiore ragione, ci si può affrontare come in battaglia per la primogenitura o la data di nascita di un piatto, fosse anche il Tiramisù, il più famoso e imitato dolce italiano nel mondo? Dovrebbe fare riflettere la penosa e ridicola discesa in campo del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha scatenato una tempesta mediatica per contestare le ricerche storiche dei coniugi Padovani, che avrebbero collocato in Friuli (documenti alla mano) la nascita dell’abbinamento di savoiardi, cacao, panna e caffè, scippandola alla “sua” Treviso. Francamente ci sembra di poter dire che ancora una volta si è persa l’occasione di valorizzare qualcosa nell’interesse di tutti. A nessuno, in Italia o nel mondo, può interessare chi e quando ha messo nero su bianco una ricetta di un piatto che fin dalle sue origini è il frutto di pratiche diffuse e adattate provincia per provincia, comune per comune, valle per valle, come avviene da sempre in Italia. Il valore della Cucina italiana (anzi, delle Cucine italiane) poggia proprio sulla varietà e sulle differenze che si arricchiscono grazie alle esperienze e alle tradizioni locali. È sulla qualità delle materie prime impiegate, invece che sulle tecniche, che ci si dovrebbe mobilitare, per tutelare non già un’attribuzione che lascia il tempo che trova, ma uno stile ed un’immagine che rappresenta una delle chiavi di successo del Made in Italy».
È previsto un tavolo lungo almeno centro metri, attorno al quale, dal mattino fino al verdetto del giudice ufficiale del Guinnes Word Record di Londra, Lorenzo Veltri, lavoreranno tanti volontari insieme ai pasticceri professionisti dell’associazione friulana "Etica del gusto". Sarà presente Natascha Noia de "la chef Mobile" concorrente dell’edizione 2017 di Hell’s Kitchen e i critici e food writer Clara e Gigi Padovani che racconteranno curiosità, storia, e ricette del tiramisù. Saranno presenti le delegazioni friulane dell’Accademia Italiana della Cucina, che hanno contribuito al riconoscimento del tiramisù come Pat, Prodotto agroalimentare tradizionale, della Regione Fvg.
È già confermata, per gli ingredienti, la partecipazione di aziende sostenitrici come: Latterie Friulane; Forno Bonomi, Oro Caffè, Uova Pascolo, Lidt. Si brinderà al record con "Tiramisù" Spumante italiano di Astoria, prodotto in Veneto, suggellando cosi almeno sulla tavolo l’unione culinaria tra le due regioni. «Abbiamo scelto di ospitare questo evento - commenta Giuliana Boiano, direttore di Tiare Shopping - per valorizzare le tradizioni di questo territorio e per sviluppare il tema dell’enogastronomia e dell’alta cucina. Il tiramisù unisce entrambe questi obiettivi: è nato proprio nella nostra regione per diventare poi patrimonio di tutto il Paese».
foto: Butta la Pasta
L’organizzazione di questo spettacolare Guiness World Record è stata affidata a Mirko Ricci, già detentore di due Guinness World Record: ha realizzato il tiramisù da 3.015 kg di Gemona e il profiterole da 150 kg, record ancora imbattuti e da tre anni inseriti nel famoso libro mondiale dei primati.
«In questa nuova sfida - dice Ricci - la storia del dolce che ha unificato l’Italia viene valorizzata dalla coesione e dal senso di appartenenza della comunità friulana che l’ha ritrovato. Infatti sono molte le aziende che sosterranno l’iniziativa, con l’aiuto di tanti volontari e professionisti pronti a scendere in campo per conquistare un nuovo primato mondiale. Inviteremo anche i rappresentanti delle Città di Treviso, Tolmezzo e San Canzian d’Isonzo, per Pieris, in modo da festeggiare tutti insieme questo patrimonio della Cucina italiana».
Attorno al tiramisù c'è stata anche una diatriba, circa l'origine del dolce, una discussione che dura da tempo, con levata di scudi dei presidenti delle rispettive regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove la ricetta è stata sviluppata. A riaccendere gli animi e l’interesse sull’argomento ci ha pensato, nel 2016, il volume “Tiramisù” di Clara e Gigi Padovani in cui si annuncia che per la prima volta verranno pubblicate le autentiche quattro ricette originali: di Mario Cosolo (Al Vetturino di Pieris- Go, svelata in esclusiva dopo circa 70 anni); di Norma Pielli (Albergo Roma di Tolmezzo- Ud); di Speranza Bon (Al Camin di Treviso); di Loli Linguanotto e Alba Campeol (Alle Beccherie di Treviso).
Gigi e Clara Padovani
«Il Tiramisù è nato in Friuli Venezia Giulia». A dirlo è il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali confermando così anche la “linea” tenuta da Italia a Tavola nel corso della lunga contesa tra il Friuli stesso e il Veneto che rivendica la paternità della ricetta. Lo spunto per questa sentenza deriva dal fatto che il famoso dolce freddo a base di biscotti, caffè e crema al mascarpone è stato inserito nella lista dei "Prodotti agroalimentari tradizionali" (Pat) aggiornata periodicamente dal Ministero.
E la sintesi l'ha compiuta il direttore Alberto Lupini in un suo editoriale nel quale scrive: «Ma davvero si può polemizzare (e litigare) per la ricetta di un piatto? E a maggiore ragione, ci si può affrontare come in battaglia per la primogenitura o la data di nascita di un piatto, fosse anche il Tiramisù, il più famoso e imitato dolce italiano nel mondo? Dovrebbe fare riflettere la penosa e ridicola discesa in campo del Governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha scatenato una tempesta mediatica per contestare le ricerche storiche dei coniugi Padovani, che avrebbero collocato in Friuli (documenti alla mano) la nascita dell’abbinamento di savoiardi, cacao, panna e caffè, scippandola alla “sua” Treviso. Francamente ci sembra di poter dire che ancora una volta si è persa l’occasione di valorizzare qualcosa nell’interesse di tutti. A nessuno, in Italia o nel mondo, può interessare chi e quando ha messo nero su bianco una ricetta di un piatto che fin dalle sue origini è il frutto di pratiche diffuse e adattate provincia per provincia, comune per comune, valle per valle, come avviene da sempre in Italia. Il valore della Cucina italiana (anzi, delle Cucine italiane) poggia proprio sulla varietà e sulle differenze che si arricchiscono grazie alle esperienze e alle tradizioni locali. È sulla qualità delle materie prime impiegate, invece che sulle tecniche, che ci si dovrebbe mobilitare, per tutelare non già un’attribuzione che lascia il tempo che trova, ma uno stile ed un’immagine che rappresenta una delle chiavi di successo del Made in Italy».
È previsto un tavolo lungo almeno centro metri, attorno al quale, dal mattino fino al verdetto del giudice ufficiale del Guinnes Word Record di Londra, Lorenzo Veltri, lavoreranno tanti volontari insieme ai pasticceri professionisti dell’associazione friulana "Etica del gusto". Sarà presente Natascha Noia de "la chef Mobile" concorrente dell’edizione 2017 di Hell’s Kitchen e i critici e food writer Clara e Gigi Padovani che racconteranno curiosità, storia, e ricette del tiramisù. Saranno presenti le delegazioni friulane dell’Accademia Italiana della Cucina, che hanno contribuito al riconoscimento del tiramisù come Pat, Prodotto agroalimentare tradizionale, della Regione Fvg.
È già confermata, per gli ingredienti, la partecipazione di aziende sostenitrici come: Latterie Friulane; Forno Bonomi, Oro Caffè, Uova Pascolo, Lidt. Si brinderà al record con "Tiramisù" Spumante italiano di Astoria, prodotto in Veneto, suggellando cosi almeno sulla tavolo l’unione culinaria tra le due regioni. «Abbiamo scelto di ospitare questo evento - commenta Giuliana Boiano, direttore di Tiare Shopping - per valorizzare le tradizioni di questo territorio e per sviluppare il tema dell’enogastronomia e dell’alta cucina. Il tiramisù unisce entrambe questi obiettivi: è nato proprio nella nostra regione per diventare poi patrimonio di tutto il Paese».
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Alberto Lupini
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