Come sempre quando la natura ci offre un prodotto che possiamo gustare, prima provvede a donarci anche uno spettacolo per gli occhi. La Camellia sinensis, infatti, è una splendida pianta, appartenente allo stesso genere delle camelie da fiore che siamo abituati a coltivare anche nei nostri giardini. Le tantissime cultivar usate per la produzione del tè derivano dalle due principali varietà di Camellia sinensis: la C. sinensis var. sinensis, diffusa e comune in tutta la Cina meridionale; la C. sinensis var. assamica, diffusa nella regione indiana di Assam e della provincia cinese dello Yunnan, e caratterizzata da foglie più grandi della varietà sinensis.

Le piante del tè allo stato selvaggio raggiungono altezze che possono arrivare anche fino a 4-5 metri, nelle piantagioni perciò vengono tenute potate ad altezza d’uomo, per permettere a chi svolge il lavoro di raccolta di poterlo fare agevolmente. Il clima ideale per le piante del tè è caldo e umido, le raccolte migliori sono quelle di piantagioni che si trovano ad alta quota, sopra i 1200 metri sul livello del mare. La produzione di nuove piante per il tè avviene oggi soprattutto per talea.
Dal solo germoglio alle prime foglioline, la gerarchia di valore del tè
La prima raccolta avviene di solito dal terzo al quinto anno di vita della pianta e il massimo rendimento produttivo avviene tra l’ottavo e il nono anno. La produttività degli alberi del tè può durare fino a trenta quarant’anni. La manodopera impiegata per la raccolta del tè è soprattutto femminile, le mani abili delle giovani raccoglitrici, strappano quello che servirà per il prodotto finale: il “pekoe”, ad esempio, è il solo germoglio che è formato da foglie piccolissime arrotolate su se stesse, questo veniva anche definito il “raccolto imperiale”. Quando si prelevano il germoglio e le prime due foglioline si parla di “raccolto fine” mentre, la “raccolta classica” è data dal germoglio e tre foglie o più. Le prime tre foglie vengono definite nel gergo dei coltivatori: tip, orange, e pekoe.
I raccolti del tè dipendono dal clima e dalla geografia: da 3 a tutto l’anno
Le raccoglitrici ripongono il risultato della loro raccolta in enormi ceste che portano sulle spalle, fino a riempirle completamente. Il raccolto avviene in vari periodi, ad esempio in alcune aree in Cina se ne effettuano tre: il primo in marzo, dove si ottiene la produzione migliore, il secondo a maggio, inizio giugno e questo è il periodo di maggior abbondanza, il terzo si effettua a luglio.
In India e in Africa la raccolta del tè è praticamente continua. Generalmente e soprattutto in Cina la raccolta del tè viene eseguita manualmente, anche perché qui spesso le piantagioni sono di piccole dimensioni e in zone collinari, mentre in altri Paesi per esempio in Africa, dove il tè viene coltivato in zone molto più estese, si fa sempre più avanti la raccolta effettuata in modo meccanico, perdendo però inevitabilmente di qualità.
In Italia ci sono due piantagioni di tè interessanti
La pianta del tè, seppur originaria delle regioni subtropicali, con certe accortezze si può acclimatare alle nostre latitudini. Le norme di coltivazione sono molto simili a quelle della camelia ornamentale, avendo le stesse esigenze in termini di terreno ed ombreggiatura; la tecnica di coltivazione è però diversa. Infatti le piante devono essere disposte in filari ed elevate ad una certa altezza, per realizzare quella che si chiama “tavola di raccolta”. Hanno bisogno di un minimo di ombreggiatura da piante, oppure da una rete ombreggiante.
Le piante del tè fioriscono nel mese di ottobre nei nostri climi, ed invece la raccolta viene fatta nei mesi primaverili-estivi. In italia esistono 2 piantagioni degne di note: la più storica e interessante dal punto di vista botanico è la Guido Cattolica a Sant’Andrea di Compito, in provincia di Lucca; la più giovane ma più grande e degna di nota è la Compagnia del lago a Verbania.
Com'è la Camelia sinensis
La Camelia (genere Camellia) è un gruppo di piante che include la Camellia sinensis, la specie da cui si ottiene il tè. Ecco una breve panoramica dell'anatomia di questa pianta:
Radici:
- Radici primarie e secondarie: le radici della camelia sono generalmente fibrose e superficiali, facilitando l'assorbimento dell'acqua e dei nutrienti dal suolo.
Fusto:
- Stelo: è robusto e legnoso, con un colore che varia dal verde chiaro al marrone. La corteccia può essere liscia o leggermente rugosa.
- Rami: si sviluppano a partire dal fusto principale, spesso in modo simmetrico, creando una chioma densa e rotonda.
Foglie:
- Forma: le foglie della Camellia sinensis sono generalmente ovali o lanceolate, con punte appuntite.
- Dimensione: variano, ma spesso sono lunghe da 5 a 10 cm e larghe da 2 a 4 cm.
- Colore: verde scuro e lucido sulla parte superiore, più chiare e opache sotto.
- Margine: generalmente seghettato o liscio.
- Nervatura: le venature sono prominenti, con una nervatura centrale distinta e venature secondarie che si diramano verso i margini.
Fiori:
- Struttura: i fiori sono solitamente solitari o in piccoli gruppi, con una struttura simile a quella delle rose o delle magnolie.
- Petali: numerosi, bianchi o leggermente rosati, disposti in modo sovrapposto.
- Stami: molti, con antere giallastre, circondando il pistillo centrale.
- Pistillo: unico, con uno stigma generalmente diviso in tre parti.
Semi e Frutti:
- Capsula: dopo la fioritura, si sviluppa una capsula legnosa che contiene i semi.
- Semi: sono duri, di colore scuro, e contengono l'embrione della nuova pianta.
Caratteristiche Speciali:
- Lanugine: alcune specie di camelia hanno una leggera peluria su foglie e rami giovani.
- Ghiandole: sulle foglie di alcune camelie, sono presenti ghiandole che possono secernere oli essenziali.
L'anatomia della camelia è adattata per vivere in ambienti con buona umidità e ombra parziale, condizioni ideali per la coltivazione del tè. La pianta è anche notevolmente resistente al freddo, con alcune varietà che tollerano temperature vicine al congelamento.
La Guida al tè
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