Planeta pianta 13mila alberi di olivo Un grande progetto per olio di qualità
23 febbraio 2017 | 10:19
di Andrea Radic
La coltivazione dell’olivo e la produzione dell’olio fanno parte da sempre della tradizione. Per secoli si è trattato solo di una produzione riservata al consumo della famiglia e delle tante persone che nel tempo hanno vissuto e lavorato per Planeta. Il prezioso oro verde si traeva da un unico vecchio impianto, quello plurisecolare dell’Ulmo, da sempre curato e coltivato con grande cura e rispetto.
Dal 1998 invece, la produzione dell’olio è diventata un progetto che si è affiancato a quello del vino con pari dignità. La collina di Capparrina (Ag) pian piano si è coperta di verde e di piante che ne accrescono la bellezza e il fascino: racchiusa tra due piccoli fiumi ed il mare, affacciata sulle bianche spiagge di Menfi, impone adesso il suo fascino a chi si affaccia sulla costa tra Capo San Marco e Selinunte.
Est e ovest della collina sono ora coperti dagli alberi. Il sud - di fronte al mare - è una grande macchia di piante mediterranee a protezione della costa, un’oasi in cui convivono rari esemplari di flora, dalla palma nana ai gigli di mare, e trova un habitat naturale la fauna selvatica, dagli istrici alle upupe a vari rapaci notturni e diurni; è il luogo di passaggio delle grandi migrazioni.
Piantare olivi ha chiaramente un fortissimo valore ambientale. Quest’albero sempreverde, simbolo dell’identità culturale di Planeta, è anche il vero alleato mediterraneo di chi ha amore per l’ambiente e di chiunque coltivi la propria terra con un’idea di agricoltura sostenibile e duratura. Tante piante e un frantoio proprio al centro dell’azienda: un nuovo decanter a due fasi, completo di gramole sovrapposte che estraggono con delicatezza. Le olive vengono raccolte a mano e poi arrivano subito alla frangitura: in poche ore le olive diventano Olio Extravergine.
Così nascono i tre oli Planeta: il Tradizionale, dalla spremitura a freddo delle olive intere di Nocellara del Belice, Biancolilla e Cerasuola, unite in blend, e i due denocciolati, tutti prodotti seguendo scrupolosamente il disciplinare della Dop e attraverso rigidi controlli di qualità. Se si considera che l'Italia, pur con oltre un milione di ettari di oliveto, copre solo il 35% del proprio fabbisogno di olio d’oliva, è facile intuire quale enorme opportunità sia per il Paese l’investire nella creazione di nuovi oliveti, dando anche un tangibile e decisivo contributo alla salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio.
Per informazioni: www.planeta.it/olio
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Alberto Lupini