La “Pinsa”, croccante fuori e morbida dentro, è leggera e digeribile
È nata a Roma, da un'intuizione di Corrado di Marco, ma si è diffusa in tutta Italia e sta diventando popolare anche all'estero. Leggerezza, digeribilità e versatilità sono i suoi punti di forza
La pinsa ha un’inconfondibile forma ovale, caratterizzata da un impasto che, dopo la cottura, rimane soffice all'interno e croccante fuori, per un'esperienza di gusto inconfondibile. Il nome avrebbe la sua etimologia nel latino “pinsère”, che significa schiacciare o allungare, ed evoca la lavorazione manuale dell’impasto. E l'artigianalità continua ad essere uno dei must nella creazione della pinsa!
Lo insegna Corrado di Marco, tecnico pizzaiolo e fondatore dell’omonima azienda, che mise in pratica i consigli del padre e creò la sua ricetta originale nel 2001: un impasto a base di farina di riso, insieme a quella di frumento e soia, e infine pasta madre di frumento essiccato. Una vera rivoluzione per il settore dei panificati!
A rendere la pinsa così di successo è la sua versatilità. Marco Montuori è tra i maggiori esperti di pinsa e nel 2016 ha fondato una scuola su questo alimento: la Pinsa School. Montuori, che collabora con il brand Di Marco, fa notare come questo prodotto si renda ottimo per diverse occasioni, sia per chi cerca la leggerezza grazie a un impasto digeribile e morbido, sia per chi preferisce accostamenti più gustosi. La leggerezza è anche la caratteristica che cercano gli impiegati in pausa pranzo e la pinsa rappresenta un pasto ideale, prima di rimettersi al lavoro.
Pinsa: un impasto unico, adatto a diverse farciture
La differenza principale con la pizza sta tutta nell’impasto e nella sua lavorazione, che danno alla pinsa le caratteristiche che la rendono unica: bordi friabili e croccanti che mantengono morbidezza e leggerezza all’interno. L’altra qualità fondamentale è la digeribilità, che si ottiene grazie a una lunga lievitazione - di almeno 48 ore - e un’alta percentuale di acqua, con un’idratazione che arriva fino all’80%. Si tratta di un alimento molto versatile, che si presta a essere farcito con una grande varietà di ingredienti, sia salati che dolci, per soddisfare ogni gusto.
Pomodoro, mozzarella, olive, prosciutto, funghi e salsiccia sono solo alcuni tra gli ingredienti salati più apprezzati per gustare la pinsa. Per quanto riguarda la variante dolce, gli accompagnamenti principali sono costituiti da Nutella, crema di pistacchio, fragole e altra frutta fresca
Il mercato della pinsa è in aumento in Italia e all'estero
Da alimento della tradizione romana, negli ultimi anni la pinsa sta conoscendo una crescita importante e un ottimo successo in Italia. Dal Lazio è arrivata fino alla Lombardia, alla Toscana e alla Campania: le regioni in cui è più popolare, ma sta riscuotendo consensi lungo tutto il nostro Paese. Un successo, però, che non è solo nazionale. All’estero, infatti, sta guadagno sempre maggiore popolarità soprattutto negli stati anglosassoni e nordici: Paesi in cui si sta diffondendo sempre di più la tradizione culinaria italiana.
A contribuire al successo sono state le pizzerie e i panifici italiani, che da anni presentano la pinsa tra i propri prodotti disponibili, ma anche la produzione industriale che ne ha permesso la diffusione in tutto il mondo. Marco Montuori afferma infatti che, ormai, non c'è posto al mondo in cui non si conosca la pinsa, che da fenomeno locale è diventato globale.
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Pinsa: i dati di mercato e le nuove tendenze
Ad attrarre gli italiani e non solo verso la pinsa sono proprio le sue caratteristiche. Digeribilità, uso di ingredienti di qualità e la lunga lievitazione la stanno rendendo giorno dopo giorno sempre più protagonista della cucina, trend confermato dai dati di mercato. Una crescita annuale superiore al 50% e un valore di mercato, secondo AC Nielsen, che nel 2022 aveva raggiunto la cifra di 38 milioni di euro, contro i 14 dell’anno precedente. A proposito delle nuove tendenze della pinsa, Marco Montuori ha sottolineato l'importanza di produzioni innovative, che incontrano nuovi gusti ed esigenze: senza glutine, con una dose ancora più elevata di acqua e pasta acida di riso, con impasti ben alveolati e quelle multicereali.
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Alberto Lupini
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