Pastificio Rana, pronti 300 milioni di investimenti entro fine 2025
«Le nostre radici sono in Italia e sentiamo la responsabilità di voler proseguire il percorso imprenditoriale della famiglia» ha detto il ceo Gian Luca Rana a commento del contributo da 10 milioni da parte del ministero delle Imprese
«Siamo molto soddisfatti dell'accordo e delle relazioni con il ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le nostre radici sono in Italia e sentiamo la responsabilità di voler proseguire il percorso imprenditoriale della nostra famiglia». Così il ceo del Pastificio Rana, Gian Luca Rana, gruppo che impiega oltre 3mila dipendenti, ha commentato l'accordo con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha stanziato un contributo di 10 milioni di euro a fronte di un piano di investimenti di 78 milioni. Complessivamente il piano dell'azienda prevede 300 milioni di investimenti fino al 2025.
Rana: l'accordo con il ministero delle Imprese è strategico per Piemonte, Lombardia e Veneto
Il Pastificio Rana, azienda storica con sede a San Giovanni Lupatoto in provincia di Verona, è conosciuto per essere il principale produttore di pasta fresca ripiena in Europa e negli Stati Uniti, con otto stabilimenti operativi. E la recente chiusura dell'accordo è di notevole importanza strategica per le regioni del Piemonte, della Lombardia e del Veneto. L'agreement prevede un ampio programma di sviluppo industriale volto a potenziare la capacità produttiva dell'azienda. Attualmente, Rana commercializza i suoi prodotti in 52 Paesi e mira a soddisfare una crescente domanda sul mercato dei suoi prodotti principali: pasta, sughi e piatti pronti.
Il programma coinvolgerà gli stabilimenti di Moretta (Cuneo), Gaggiano (Milano) e San Giovanni Lupatoto (Verona). Inoltre, si prevede la realizzazione di strutture aggiuntive per l'ampliamento degli impianti e il trasferimento della produzione di piatti pronti, precedentemente effettuata in Belgio, nello stabilimento di Moretta. L'accordo stipulato da Rana, che attualmente impiega oltre 1.600 persone in Italia, prevede anche un aumento di 96 posti di lavoro e un impatto economico di oltre 180 milioni di euro sull'intera filiera produttiva. Questo avrà effetti positivi sui fornitori di materie prime, principalmente piccole e medie imprese che costituiscono oltre l'80% dei fornitori, e sui fornitori di imballaggi e tecnologie di produzione. Infine, oltre al consolidamento delle strutture produttive nei territori coinvolti, si prevede di rafforzare la presenza sui mercati esteri, dove la domanda di prodotti Rana è in costante crescita.
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Alberto Lupini
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