Parmigiano Reggiano, vendite aumentate nel 2021 (+8,2%). Ora si punta su una crescita forte e di lungo periodo
Il giro d’affari al consumo supera i 2,7 miliardi di euro. Horeca recupera volumi ma resta fanalino di coda. La ristorazione assorbe il 7% dei volumi di vendita, in aumento rispetto al 2% registrato nel 2020
Il Parmigiano Reggiano ha chiuso il 2021 con dati positivi per quanto riguarda vendite e prezzi, il giro d’affari al consumo tocca il massimo storico di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 miliardi del 2020; al massimo anche il valore generato alla produzione con 1,71 miliardi di euro contro gli 1,52 miliardi del 2020. Il 2021 è stato un anno record anche per la produzione, che cresce complessivamente del 3,9% rispetto all’anno precedente. I 4,09 milioni di forme (circa 163mila tonnellate) rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Volumi che orientano il Consorzio a puntare sempre di più verso l’estero: mercati di grandi opportunità di sviluppo per una produzione in continua - ma programmata - espansione. Negli ultimi quattro anni, la produzione è aumentata da 3,7 milioni di forme a 4,09 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10,6%.
Nei mercati, il Parmigiano Reggiano ha registrato nel 2021 una quotazione positiva e stabile: la media annua è stata di 10,34 euro al chilo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore), con oscillazioni di prezzo contenute tra 10,25 e 10,4 euro/kg. Ricordiamo che nel 2020 la media era stata di 8,57 euro/kg e nel 2019, prima dell’inizio della pandemia, di 10,76 euro/kg (fonte: Borsa Merci Comprensoriale di Parma).
Per quanto riguarda la distribuzione dei consumi il mercato del Parmigiano Reggiano sta diventando sempre più internazionale. L’Italia, che rappresenta il 55% del mercato, ha registrato un incremento dei consumi pari al +4,5% rispetto ai livelli pre-pandemia: 89.101 tonnellate nel 2021 contro le 85.258 del 2019. Il dato risulta essere in leggera flessione (-1,3%) se comparato a quello del 2020: anno straordinario in cui, a causa del primo lockdown, si registrò un boom dei consumi domestici del prodotto.
La Gdo rimane il primo canale distributivo (51%), seguita dalle vendite dirette dei caseifici che registrano un forte aumento e dall’industria (14%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca rimane fanalino di coda, e quindi enorme potenziale di sviluppo, ma recupera volumi e si attesta al 7% del totale rispetto al 2% registrato nel 2020. Il restante 8% è distribuito negli altri canali di vendita.
La quota export è pari al 45% (+2,9% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). Gli Stati Uniti sono il primo mercato (21% dell’export totale), seguito da Francia (19%), Germania (17%), Regno Unito (11%) e Canada (5%). Nei mercati più importanti, le performance migliori rispetto al 2020 sono state registrate negli Usa (+10,4%), in Francia (+4,5%) e in Canada (+5,5%). Crescono anche la maggior parte dei mercati europei, in particolare Svizzera (+14,7%) e Svezia (+13,2%). Perde terreno il Regno Unito (-15,6%) a causa di Brexit, e la Germania (-1,9%, ma dopo una crescita importante rispetto al 2019).
«La tregua che il Covid sta dando all’Europa potrebbe preludere, secondo l’Oms, alla fine della pandemia», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. «La nostra filiera non solo ha retto all’onda d’urto del Covid ma in questo anno è riuscita a espandere i consumi e a trovare la stabilità dei prezzi alla produzione. Ora che stiamo uscendo da questa fase, dovremo fare fronte ai riflessi di un mercato che è stato tonico ma che potrebbe manifestare - a seguito di un aumento produttivo trainato dai prezzi e dalla domanda - dei problemi di eccesso di offerta. Il piano marketing e i nuovi piani produttivi, deliberati in Assemblea a dicembre 2021, sono i due strumenti principali con i quali ci apprestiamo ad affrontare queste sfide di breve e medio termine per posizionare, ancora una volta, il Parmigiano Reggiano su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo».
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I numeri del Parmigiano Reggiano
- 2.373 allevatori / conferenti latte ai caseifici
- 272.000 bovine di oltre 24 mesi di età per la produzione di latte
- 2,08 milioni di tonnellate di latte prodotto
- 16,9% della produzione nazionale di latte
- 305 caseifici produttori
- 4.091.144 forme prodotte pari a circa 163mila tonnellate
- 50mila persone coinvolte nella filiera produttiva
- 1,71 miliardi di euro giro d’affari alla produzione (+12,5%)
- 2,7 miliardi di euro giro d’affari al consumo (+14,9%)
- 62.429 tonnellate esportate (+2,9%)
- 45% quota export (vs. 44% del 2020)
Parmigiano Reggiano e Jeunes Restaurateurs d’Europe
Già un anno fa il Consorzio Parmigiano Reggiano aveva proposto un patto con la ristorazione, mettendo poi in campo risorse e azioni concrete per sostenere la rinascita di un comparto strategico per la valorizzazione dei prodotti di qualità. Tra i progetti di maggior successo c’è stato “40 chef per il 40 mesi”. Quaranta chef affiliati a Jre da 13 Paesi europei hanno usato Parmigiano Reggiano 40 mesi per sviluppare ricette uniche e inedite ma allo stesso tempo “close to home”, ossia strettamente legate alla propria zona di origine. Per il progetto, inquadrato in una partnership triennale tra il Consorzio e Jre che sarà rinnovata anche per il periodo 2022-2024, sono stati selezionati ristoranti in Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Romania, Serbia, Slovenia, Spagna, Irlanda e Regno Unito.
Così come Parmigiano Reggiano è legato indissolubilmente alla propria area di origine - formata dalle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e parte delle province di Mantova e Bologna - anche gli chef hanno dovuto trovare una chiave di lettura “locale” per i propri piatti, dando vita a ricette fusion e abbinamenti sorprendenti: da “Parmigiano Reggiano 40 mesi, zucca e polenta” del ristorante belga Vous lé Vous ai “Maultaschen con Parmigiano Reggiano 40 mesi” del ristorante Krone Lamm di Berlino, fino ai “Gamberi d’acqua dolce con ananas e Parmigiano Reggiano 40 mesi” del ristorante Le Relais du Coche a Eyguières, in Francia.
L’iniziativa è inserita nell’ambito del Progetto Premium “40 mesi”, lanciato dal Consorzio a novembre 2019 per promuovere lo sviluppo del nuovo segmento di mercato per le lunghe stagionature. Un Parmigiano Reggiano dalle caratteristiche inconfondibili che, grazie al suo profumo deciso e speziato, al sapore sapido e intenso, è sempre più richiesto sulle tavole dei consumatori.
Jre, Jeunes Restaurateurs d’Europe
Jeunes Restaurateurs d’Europe è il network europeo che riunisce i migliori e i più giovani rappresentanti dell’alta gastronomia. Nata in Francia alla metà degli anni Settanta, Jre oggi conta più di 350 ristoranti affiliati distribuiti in 15 Paesi, rappresentanti di altrettante interpretazioni culinarie.
RICETTA: Parmigiano Reggiano 40 mesi, zucca e polenta
Per informazioni: www.parmigianoreggiano.com
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Alberto Lupini
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