Parmigiano Reggiano punta tutto su biodiversità, stagionature e aiuti alla filiera
Il Consorzio di tutela prepara la sua presenza a Cheese (17-20 settembre) dove presenterà due progetti: "Prodotto di Montagna" e "Premium 40 mesi" oltre a una serie di appuntamenti autunnali in tutta Italia
In occasione di Cheese (dal 17 al 20 settembre) il Consorzio del Parmigiano Reggiano scalda i motori. Alla manifestazione internazionale dedicata ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte organizzata da Slow Food e dalla Città di Bra (sede della manifestazione), il Consorzio presenterà le proprie attività in tema di biodiversità. Due i progetti in vetrina: "Prodotto di Montagna - Progetto Qualità Consorzio" e "Premium 40 mesi".
Un aiuto ai produttori di montagna
Il primo progetto, "Prodotto di Montagna - Progetto Qualità Consorzio", prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura con l’obiettivo di sostenere il valore aggiunto del formaggio prodotto in montagna, offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all’origine, anche alla qualità del formaggio, e dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna. Il Parmigiano Reggiano è infatti il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna: nel 2020 oltre il 20% della produzione totale della Dop, circa 826mila forme, è avvenuta negli 89 caseifici di montagna, e oltre 1.100 allevatori ogni anno producono 4 milioni di quintali di latte. Un’attività preziosissima dal punto di vista sociale per mantenere attiva la dorsale appenninica tra Bologna e Parma grazie al lavoro nelle foraggere e in caseificio.
Per la stagionatura 40 mesi, più incentivi ai caseifici
Il progetto "Premium 40 mesi", invece, è dedicato a un particolare tipo di stagionatura (quella lunga 40 mesi, appunto) che resistuisce un prodotto friabile, estremamente solubile e dalla forte personalità, apprezzata e utilizzata dai cuochi di tutto il mondo come ingrediente per dare un tocco di umami ai piatti. Il rrogetto parte dal lato dell’offerta, con un incentivo ai caseifici per trattenere sulle scalere le forme prodotte affinché non finiscano sul mercato prima del dovuto.
Autunno di appuntamenti con l'iniziativa Parmalier
A questi due progetti si aggiunge l'iniziativa autunnale Parmelier, a cura dell'Associazione assaggiatori del Parmigiano Reggiano: serate, degustazioni e corsi aperti a tutti (chef, consumatori e operatori del settore) per conoscere meglio il formaggio Dop più amato dagli italiani con appuntamenti a Milano, Roma, Bologna e Torino. Il progetto si articolerà su tre diverse esperienze di assaggio:
- serate singole in cui si degusta il Parmigiano Reggiano di varie tipologie e stagionature in abbinamento ad altri prodotti (quali ad esempio vini, birre, cocktail, altri prodotti Dop o Igp);
- brevi percorsi di degustazioni guidate, composti da più serate, sempre in abbinamento ad altri prodotti, in cui si entrerà in modo più approfondito nel mondo del Parmigiano Reggiano con focus diversi su specifici aspetti produttivi;
- corsi strutturati per diventare “assaggiatori” dell’Apr, grazie a percorsi guidati per comprendere e apprezzare al meglio il Parmigiano Reggiano. Al termine dei corsi è previsto un esame finale e il rilascio di un attestato.
Dagli abbinamenti al racconto della filiera, il mondo del Parmigiano Reggiano
Ma le iniziative legate al Parmigiano Reggiano Dop non terminano certo qui: dagli abbinamenti tra le diverse stagionature del formaggio con vini, birre e spiriti nazionali e internazionali (con partecipanti del calibro di Champagne Perrier-Jouët, Consorzio Alta Langa Docg, vermouth Cocchi e Quality Beer Academy) al racconto di due razze di bovine d’eccellenza, la vacca bruna e la rossa; dalle gare a premi in cui indovinare il peso di una forma di Parmigiano Reggiano ai laboratori di preparazione a mano della pasta fresca tipica dell’Emilia-Romagna; dai seminari informativi alle presentazioni e degustazioni organizzate dai singoli caseifici del Consorzio. Parteciperanno: il Caseificio Brugnoli, il Caseificio Cavola, il Caseificio Gennari Sergio e Figli, il Caseificio Rastelli e il Caseificio San Lucio Montardone.
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Alberto Lupini
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