Olio, l'importanza di creare cultura e consapevolezza
Il motivo per cui non è facile trovare una buona bottiglia di olio sulle tavole di alcuni ristoranti è la poca cultura sul mondo dell'extravergine. Servono ristoratori illuminati e sensibili alle peculiarità del prodotto
Ogni giorno mi rendo conto di quanto sia difficile trovare un vero olio extravergine artigianale sulle “nostre” tavole. Dalla cena con amici all’aperitivo con i colleghi, dal pranzo della domenica all’occasione speciale festeggiata al ristorante più conosciuto, il vero olio fa ancora fatica a emergere e a condire i nostri piatti come dovrebbe in ognuna di queste occasioni.
Spesso questo accade non tanto per una questione economica, in quanto ognuno di questi momenti diventa sempre l’occasione per bere un buon bicchiere, spendendo anche qualcosa in più, per esempio. Il vero motivo per cui ancora non è facile trovare una buona bottiglia di olio sulle tavole di alcuni ristoratori è la poca cultura sul mondo dell’olio extravergine. Spesso infatti, si pensa che l’olio sia solo un banale condimento del piatto e la cospicua base di molte preparazioni in cucina tanto da cercare di contenere solo il food cost finale, poco importa la provenienza, le cultivar o l’anno di produzione. Questo succede perché manca ancora una sana educazione del pubblico al prodotto, un’educazione rivolta si al consumatore finale, cosicché possa capire la bontà di un vero olio extravergine e pretenderlo per i propri piatti, ma soprattutto ad alcuni ristoratori, cuochi fino a chef rinomati.
Assaggiare e comprendere cosa sia realmente la qualità
È proprio per questo motivo che continuo la mia missione di educazione e promozione del vero olio extravergine di eccellenza anche in mete fervide di turismo invernale dove anche quest’anno torno a Cortina d’Ampezzo (Bl), presso l’Hotel De La Poste portando l’esclusiva Carta dell’Olio, dove sette oli extravergini accuratamente selezionati delizieranno gli ospiti dei ristoranti. I clienti, mentre si godranno una pausa dalle piste da scii, aspettando le pietanze ordinate, verranno coccolati con un piccolo gioco: un esperimento attraverso cui potranno sentire i profumi e assaggiare gli oli dei seri produttori selezionati. I miei ragazzi Maestrod’olio racconteranno in prima persona le peculiarità delle cultivar italiane e la potenza degli oli farà il resto. Capita e assaggiata la differenza, un tavolo su tre, solitamente decide di comprare almeno qualche bottiglia di olio extravergine e di tenere in tavola i bicchierini degli oli assaggiati per condire i piatti che arriveranno.
Sensibilizzare al consumo del vero olio extravergine di eccellenza
Servono ristoratori e albergatori illuminati e sensibili alle peculiarità del prodotto, volenterosi di assaggiare, sperimentare e seguire un corso alla scoperta dell’olio extra vergine artigianale di eccellenza, così da permettere a noi comunicatori di portare avanti l’educazione a questo particolare mondo, sia agli esperti del settore, sia ai commensali che imparano a riconoscere la qualità e decidono di acquistarla. Creiamo cultura, consapevolezza, facciamo assaggiare la differenza, investiamo tempo a raccontare la bellezza del patrimonio olivicolo italiano. Solo così riusciremo a sensibilizzare sempre più persone e fidelizzarle al consumo del vero olio extravergine di eccellenza.
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Alberto Lupini