"Oleoturismo": scoprire i territori dell’olio d’eccellenza
Dal 2020 l'oleoturismo è riconosciuto dal quadro legislativo italiano al pari dell'enoturismo. Ma cosa significa? Semplice, sono tutte quelle attività turistiche che contemplano la conoscenza dell'olio d'oliva
Da sempre i paesaggi italiani sono meta delle persone più sensibili e più curiose di scoprire gli scorci, gli usi e i costumi e le tradizioni gastronomiche più particolari. Ma se queste attività di esplorazione avessero come minimo comun denominatore l’olio extravergine? Si definisce in termini tecnici “oleoturismo”.
Come viene praticato l'oleoturismo?
Tra le attività che rientrano nel turismo dell’olio sono contemplate tutte quelle di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione, in dettaglio:
- visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo;
- degustazione e commercializzazione delle produzioni aziendali dell’olio d’oliva, anche in abbinamento ad altri alimenti;
- iniziative a carattere didattico e ricreativo nell’ambito dei luoghi di coltivazione e produzione
Un turismo, diventato sempre più importante negli ultimi anni, tanto da vedere l’approvazione della Legge di Bilancio 2020, il turismo dell’olio – o oleoturismo – entra nel quadro legislativo italiano e viene così equiparato all’enoturismo.
Essenziale diventa il viaggio come scoperta di un territorio e di una cultura in funzione di un prodotto, l’olio extravergine. Esemplari gli eventi che anche solo in questi giorni affollano le nostre agende. Diamanti incastonati dai territori poco conosciuti della nostra bella Italia. Sono esempi gli appuntamenti che hanno punteggiato il nostro ottobre di gioia e olio nuovo.
Girando per l'Italia alla scoperta dell'olio
Meravigliosa accoglienza quella presso il Frantoio Buonamici di Fiesole (Fi), dove il padrone di casa ha accolto un gruppo di appassionati, giornalisti e comunicatori alla scoperta del nuovo olio extravergine. L’evento è stata l’occasione di parlare della nuova annata olivicola, di tutte le sue criticità e di come queste si tradurranno sullo scaffale del supermercato per tutte le famiglie.
Olio extravergine: la sensibilizzazione deve partire già nelle scuole
L'olio extravergine conquista gli studenti in Olanda: una lezione di sapori e tradizioni
La “carta dell'olio” a tavola: dalla sensibilizzazione alla scelta consapevole
Se la natura dà meno olio deve essere l'uomo a crearlo di grande qualità
Anche “l’olio” vuole la sua parte: l’importanza dell’estetica e dell’etichetta
Continuando a esplorare l’Italia alla scoperta dei borghi più belli, arriviamo nel Cilento e nel Sannio, territori poco conosciuti e ancora tutti da esplorare, “off the beaten track”: un percorso a dir poco emozionante è quello che attraversa il Borgo di Sant’Angelo a Fasanella (Sa), un paese minuto dalle ricchezze incredibili. Proprio qui sorgeva un’abbazia dei monaci Benedettini, uno degli ordini ecclesiastici più dediti e devoti al territorio e ai frutti che ne derivano. Proprio qui, infatti, sorge un’azienda agricola di eccellenza, I Benedettini del giovane Eugenio, dove ancora oggi è possibile scorgere oliveti risalenti all’età medioevale: olivi immensi che ogni anno affermano la loro maestosità. Un oliveto biologico valorizzato da un frantoio moderno che esalta le varietà autoctone, testimoni della continuità tra la storia e l’innovazione.
Ma la sacralità del luogo, non si avverte solo percorrendo questi imponenti oliveti dei Benedettini: è intrinseca nel Borgo, dove è presente una grotta senza tempo, un luogo impressionante scavato nella roccia autoctona e che fa sentire l’uomo che vi accede quasi insignificante. Una grotta che racchiude secoli di storia, con altari e edicole risalenti all’epoca romana, se si scova bene all’ombra delle insenature. Un luogo magico, forgiato da stalattiti e stalagmiti dedicato dagli abitanti al culto di San Michele Arcangelo. Inutile dire la maestosità delle statue lignee dedicate al santo presenti sia nella grotta, sia nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, la più importante del paese.
"Le Domeniche dell'Olio": scoprire l'oro verde a Cerreto Sannita
Un ultimo appuntamento da non perdere alla scoperta degli oli e dei territori più buoni d’Italia sono “Le Domeniche dell’Olio” a Cerreto Sannita (Bn), un bucolico paese nel Sannio da secoli vocato alla coltivazione dell’olivo e alla produzione di olio extravergine. Il borgo, oltre a vantare scorci e vedute invidiabili, è anche conosciuto per la sua vocazione artigiana di produzione di maioliche. Gli appuntamenti da segnarsi in agenda iniziano a fine ottobre e continueranno per tutti i fine settimana fino a fine novembre.
Da non perdere le degustazioni del nuovo raccolto programmate al Ponte di Annibale, risalente appunto al passaggio del condottiero cartaginese per giungere nel nord Italia, e alla torre del paese, dove una cooperativa locale, l’Olivicola del Titerno, realizzerà una degustazione conviviale con tutti i partecipanti, alla scoperta dei prodotti tipici della tradizione culinaria sannita in abbinamento all’olio di qualità, nel così detto “panaregl”.
Tanti appuntamenti da segnare in agenda per scoprire il nuovo olio artigianale di qualità e i territori unici da cui nasce.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini