Lucrezia, l’ostrica ferrarese di una bontà unica

Nelle Valli di Comacchio, dopo lunghe ricerche, è stata creata l’ostrica Lucrezia che ricorda una delle figure più controverse del Rinascimento. Profumo piacevolissimo, in bocca si presenta con raffinata eleganza

20 dicembre 2022 | 11:14
di Giuseppe Casagrande

Il nome si ispira ad una delle figure più controverse e chiacchierate del Rinascimento italiano: Lucrezia Borgia. Figlia illegittima del cardinale aragonese Roderic Llançol de Borja (poi diventato Papa col nome di Alessandro VI), donna di grande fascino, dalle mille sfumature nonché simbolo di femminilità e - diciamolo - di comportamenti scandalosi, era solita indossare perle abbinate ad abiti violacei e color vermiglio. Ecco il motivo per cui è diventata la musa ispiratrice dell’ostrica emiliano-romagnola, un autentico gioiello del mare che presenta i tratti di nobiltà ed eleganza della Duchessa di Ferrara. 

Un personaggio controverso - dicevamo - ma che nel Cinquecento fu protagonista della storia degli Estensi la cui giurisdizione si estendeva fino al mare e alle Valli dove oggi viene allevata questa eccellenza gastronomica proposta nei ristoranti dell’“haute cuisine” internazionale.

Lucrezia nasce in una valle tra il Lido degli Estensi e Spina (Comacchio)

Lucrezia, l’ostrica dell’Emilia-Romagna, nasce in una valle tra il Lido degli Estensi e Spina ed è il risultato di un’attenta e scrupolosa ricerca durata alcuni anni. Un lavoro impegnativo di selezione e confronto in laboratorio tra i tecnici che ha consentito di ottenere un risultato straordinario: un’ostrica dalla livrea violacea con striature color avorio, vere e proprie opere d’arte della natura. Il biologo marino Leonardo Aguiari con lo staff di FinIttica è riuscito ad ottimizzare la tecnica di allevamento delle ostriche grazie ad un sistema di capovolgimento delle ceste che consente alle ostriche di rimanere per ore esposte all’aria come nelle maree dell’Atlantico. Qui, nei laghi salmastri delle valli ferraresi, in un ambiente incontaminato, particolarmente adatto allo sviluppo delle ostriche, si è riusciti a ottenere un prodotto d’élite.

La tecnica delle pregiatissime ostriche francesi Pousse de Claire

«Se in Emilia Romagna - ha dichiarato Aguiari - siamo riusciti a ottenere un’ostrica di pari qualità se non addirittura superiore delle pregiatissime ostriche francesi Pousse de Claire, questo è dovuto, oltre alla tecnica, alle particolari condizioni ambientali delle valli ferraresi». Le Valli di Comacchio, in particolare, sono un ambiente naturalistico unico, un angolo di mondo in cui la natura è davvero incontaminata. In questi giorni prenatalizi, pur con la produzione che si è standardizzata in termini di volumi produttivi importanti, il Consorzio non riesce a soddisfare il “boom” di richieste del mercato, in particolare da parte dell’alta ristorazione.

All’Osteria Morelli di Canezza ha superato la prova alla grande

Nei giorni scorsi abbiamo assaggiato le ostriche Lucrezia all’Antica Osteria Morelli di Canezza di Pergine (Tn) per un evento natalizio che ha visto radunati attorno al tavolo delle feste, oltre al sottoscritto, il collega giornalista Francesco Turri di Goro (il porto peschereccio dell’area protetta del Parco del Delta del Po, famoso per i suoi frutti di mare), il patron di Proposta Vini Gianpaolo Girardi e gli enologi veneti Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi del Gruppo ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della biodiversità viticola. Risultato? L’ostrica Lucrezia ha superato la prova alla grande grazie alla croccantezza della polpa, bella soda, turgida, alla sapidità e alla dolcezza, caratteristiche esaltate dall’ambiente dove le ostriche ferraresi crescono.

Lucrezia, graziosa e seducente con quelle sfumature violacee

L’ostrica Lucrezia, graziosa e seducente, si presenta con il suo bel guscio pulito con sfumature dalle tinte violacee con eleganti venature color avorio. All’apertura la polpa è di un colore chiaro, un bianco perlaceo che conferisce eleganza e brillantezza al frutto. Il mantello, invece, è caratterizzato da un delicato color cioccolato, mentre la polpa esalta la propria sensualità in una sorta di matrimonio d’amorosi sensi con la madreperla.

Ricorda le fresche acque di laguna e i capricci sensuali di Lucrezia

Lucrezia ha un profumo piacevolissimo che ricorda le fresche acque di laguna, mentre in bocca si presenta con raffinata eleganza. Le sensazioni che suscita al palato rimandano al contrasto che troviamo nel burro salato e nella frutta secca. L’assaggio si protrae a lungo, sprigiona cenni di stuzzicante piacevolezza e richiama i desideri e i capricci sensuali della peccaminosa Lucrezia.

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Alberto Lupini


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