Lucanica di Picerno Igp, la salsiccia della Basilicata

Si ottiene da una miscela di carni di suino fresche delle razze Landrace, Belga, Hampshire, Pietrain, Duroc e Spotted Poland. Forma a “U”, peso dai 250 ai 300 g, lunghezza tra i 20 e i 35 cm

10 marzo 2021 | 09:31
di Davide Di Vito
Nel territorio del Marmo Platano Melandro nasce la Lucanica di Picerno Igp. Il salume lucano, già conosciuto dai Romani, ha ottenuto il 29 ottobre 2018 la registrazione Ue per il riconoscimento come Indicazione geografica protetta. La Lucanica Igp è prodotta in un’area di 14 comuni compresa tra Picerno, Sant’Angelo Le Fratte, Sasso di Castalda, Baragiano, Ruoti, Bella, Muro Lucano, Brienza, Balvano, Vietri di Potenza, Tito, Savoia di Lucania, Satriano di Lucania sino ad arrivare a Castelgrande che ha meno di mille abitanti.


Lucanica Igp di Picerno, una salsiccia che muove un mercato di 8 milioni di euro

La Lucanica Igp è una salsiccia che, stando al disciplinare, deve essere prodotta da una miscela di carni di suino fresche in purezza delle razze Landrace, Belga, Hampshire, Pietrain, Duroc e Spotted Poland. La forma tipica deve essere a “U” con un peso che varia dai 250 ai 300 grammi e una lunghezza compresa tra i 20 e i 35 centimetri. Sono ammessi nell’impasto peperoncino piccante, destrosio e saccarosio (al massimo lo 0,5%), sale fino al 2,5%. Contemplati anche coadiuvanti, additivi e conservanti come Nitrito di Sodio, Nitrito di Potassio, Acido Ascorbico o Ascorbato di sodio fino allo 0,1%. Esclusi dall’impasto il latte, i derivati del latte e gli ingredienti Ogm.

Finocchietto selvatico e peperone
Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche, questo salume esprime la sua prevalente sensorialità grazie al finocchietto selvatico e alle note speziate di pepe e l’aroma di peperone (Capsicum annum). All’analisi sensoriale l’aroma del finocchietto selvatico è prevalente rispetto alle note aromatiche di pepe e peperone.

La salsiccia Lucanica è il risultato anche di un forte legame col territorio con metodi consolidati e storici che abbraccia le quattordici aree comunali dell’Appenino lucano. Le caratteristiche igrometriche favoriscono la crescita rigogliosa del finocchio selvatico che ne influenza poi il gusto e l’aroma dell’insaccato come da tradizione gastronomica picernese. Territorio, questo, che ha una tradizione riconosciuta sin dal 1970 con il primo insediamento di un piccolo salumificio. La Lucanica Igp di Picerno è un’opportunità anche in termini economici stimata in quasi 8 milioni di euro come affermano fonti del Consorzio di Tutela.

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Alberto Lupini


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