L’olio italiano non teme paragoni, cresce l’interesse dei giovani

Assaggiare finalmente l’olio dal vivo, potendo riscaldare il bicchiere e sentire tutti i profumi, era qualcosa che mancava da troppo tempo. Il mondo dell’olio non si è scoraggiato ed è ripartito alla grande

07 aprile 2022 | 08:30
di Fausto Borella

La primavera è arrivata da qualche giorno e nell’aria non si respira solo un’aria nuova. Sembra questa volta che, grazie anche alla fine dello stato di emergenza causa Covid, si possa ripartire più forti di prima. In queste ultime settimane ho partecipato a quattro fiere enogastronomiche molto importanti e ben fatte, in varie regioni italiane. Sono rimasto sorpreso dalla moltitudine di visitatori, curiosi e soprattutto ragazze e ragazzi pronti ad assaggiare, conoscere e acquistare.

L’olio extravergine, quello vero, artigianale, che viene raccolto e franto dal Trentino alla Sicilia, non teme paragoni con altre tipologie di olio extravergine da due soldi. E sapete perché? Perché adesso si muovono i proprietari dalla Puglia alla Toscana, dal Lazio alle Marche, passando per le isole, per conoscere realtà nuove, ma soprattutto per far conoscere i proprio prodotti. Assaggiare finalmente l’olio dal vivo, potendo riscaldare il bicchiere e sentire i profumi di verdura fresca o di frutta secca, era qualcosa che mancava da troppo tempo. Ascoltare i dialetti dei produttori, che spesso non hanno giacca e cravatta, ma le mani grosse un po’ incallite perché hanno appena potato le loro piante e ora sono pronti a stare ore e ore a presentare il loro prodotto più importante: l’olio extravergine di eccellenza.

 

È bello vedere che i ragazzi, le nuove generazioni, partono e si fanno centinaia di chilometri per presentare i nuovi prodotti, che grazie al loro ingegno, non sono più semplicemente solo olio è basta. In queste fiere ho assaggiato delle creme di nocciola con olio extravergine da urlo, me ne sono spalmate alcune a base di cultivar italiane come la Coratina o la Nocellara, davvero morbide e profumate. Ho degustato un gin con estratto di olio molto interessante. Insomma, il mondo dell’olio non si è scoraggiato ed è ripartito alla grande. Adesso manca l’ultimo passo per fare ripartire di nuovo il turismo: andare a visitare le aziende per camminare tra i loro oliveti e comprendere davvero come è difficile fare un grande olio extravergine che non costi almeno 15 o 20 euro al litro.

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Alberto Lupini


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