Kombucha, bevanda “funzionale” dai molteplici benefici

Caduta in disuso dopo la Seconda guerra mondiale, questa antica bevanda orientale torna in auge agli inizi degli anni Duemila. È un potente antiossidante, un ottimo antibatterico e un antifungino

12 febbraio 2022 | 10:30
di Piera Genta

Il kombucha, detto “tè dell’immortalità”, non è l’ultimo ritrovato nel campo del benessere, ma fa parte di una tradizione millenaria. È una bevanda a base di tè leggermente dolce e leggermente acidula e frizzantina, e ricorda il sidro di mele. È consumata in tutto il mondo, ma storicamente in Cina, Russia (dove si è sempre coltivata la tradizione delle bevande fermentate), Germania e dopo la Prima guerra mondiale in tutta Europa. Ha una lunga tradizione alle spalle. Secondo una delle teorie più accreditate fu preparato per la prima volta durante la dinastia Tsin in Manciuria (III secolo a.C.). Nel 415 d.C. il medico coreano Kombu lo porta in Giappone per curare i disturbi digestivi dell’imperatore e il “Kombu-cha” diventa parte integrante della cultura locale.

Nel 1913 lo studioso tedesco Gustav Lindau pubblica il primo studio sulla bevanda, che viene utilizzata dai marinai lettoni per curare tutte le malattie. In seguito alla Seconda guerra mondiale perse progressivamente importanza e cadde in disuso, in special modo per la mancanza delle materie prime, zucchero e tè. Le più importanti ricerche sul kombucha nel mondo occidentale furono condotte in Russia (all’Università di Omsk e nell’Istituto batteriologico di Mosca) e nell’ex-Germania dell’Est. Qui il dottor Rudolf Sklenar, che lo aveva utilizzato per curare varie patologie, negli anni Sessanta pubblicò i suoi studi su alcuni giornali scientifici. Divenne molto popolare agli inizi degli anni Duemila grazie alla sua diffusione in Australia e negli Usa. Nel 1995 nasce nel cuore della California la prima impresa produttrice di “kombucha tea”.

In Italia se ne sente parlare ancora molto poco, ma molti negozi e supermercati in giro per il mondo ne contengono un’enorme varietà, infatti questa bevanda può essere declinata in diversi sapori (zenzero, mirtillo, limone, fragola, mango e moltissimi altri).

 

Come si ottiene il kombucha

Il kombucha si prepara facendo fermentare preparazioni di tè nero zuccherate con una coltura simbiotica di lieviti e batteri. Viene annoverato tra i cibi alleati del nostro organismo come una bevanda funzionale grazie ai suoi tantissimi benefici. La composizione del kombucha è sempre dinamica e variabile in funzione di diversi parametri, come il tempo di fermentazione, il tipo di tè utilizzato, le caratteristiche della coltura, la temperatura e il tipo di zucchero.

Questa bevanda fermentata ha alcuni effetti benefici assicurati da molte ricerche scientifiche: è un potente antiossidante perché ricco di polifenoli, un ottimo antibatterico e un antifungino. Oltre a questo, pare che bere abitualmente kombucha rafforzi il sistema immunitario, aiuti la digestione, depuri il fegato e l’apparato gastrointestinale, combatta il reflusso gastroesofageo (specialmente quando abbinato allo zenzero).

Dove trovare questa magica bevanda

Se volete provare questa bevanda avete due possibilità: la prima è quella di reperire tutti gli ingredienti in negozi specializzati e prepararla; la seconda è quella di gustarla già pronta. Esistono infatti in commercio - nei negozi online, in farmacia, in erboristeria o nei negozi di prodotti biologici - alcune bibite in bottiglia a base di kombucha che possono essere sicuramente un buon punto di partenza per imparare a conoscerlo.

Nel 2018 il ristorante Castel Flavon a Bolzano inaugura il primo kombucha bar d’Italia. L’idea è stata di Mattia Baroni; oggi lo troviamo al Bad Schörgau a Val Sarentino in sud Tirolo con “La Fuga” (acronimo di LAboratory for FUture GAstronomy), un ristorante ma soprattutto un centro di ricerca e sperimentazione sul cibo. È anche autore del libro “Fermentazioni” scritto con Lorenza Conterno e Manuela Vanni.Bottom of Form

 

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