Grana Padano, simbolo del Made in Italy all'Italian cousine world summit di Dubai
11 novembre 2016 | 17:26
Continuerà fino al prossimo 17 novembre, l'Italian cousine world summit a Dubai, l'evento, organizzato da Itchef-Gvci che ha richiamato cuochi e pizzaioli italiani da tutto il mondo per celebrare la tradizione a tavola del Belpaese, e con essa i suoi prodotti di punta, al Dubai world trade centre. Alla serata di inaugurazione, tra premi e piatti tipici dell'enogastronomia italiana, si è già distinto uno dei prodotti più rappresentativi della nostra tavola: il Grana Padano.
In rappresentanza del Grana Padano Dop più consumato al mondo, il presidente del Consorzio Nicola Cesare Baldrighi, non ha esitato a raccontare da una parte l'entusiasmo e l'onore di poter rappresentare la qualità made in Italy in occasione di questo summit, mentre dall'altra ha ribadito la funzionalità della collaborazione con l'associazione ItChefs-Gvci, coltivata da diversi anni, con un preciso significato e nell'ottica di un preciso obiettivo: valorizzare l'enogastronomia made in Italy.
Grazie a questa partnership, infatti, «abbiamo la possibilità di far conoscere il prodotto - ha dichiarato Baldrighi - e allo stesso tempo infondere una cultura, vale a dire quella della cucina italiana, che Grana Padano da sempre rappresenta». A questo scopo generale, va ad aggiungersi un nuovo importante particolare, che abbina la Dop con l'arte dei pizzaioli, centrale in questi giorni a Dubai. «Questo legame con la pizza rende il nostro prodotto estremamente popolare, appetibile, lo lega alla gastronomia tipica italiana».
Proprio la pizza diventa prodotto di punta in questo felice incontro di una cucina tutta tricolore, la stessa pizza che il prossimo 17 gennaio sarà la protagonista indiscussa dell'International Day of Italian Cuisines. Oltre, infatti, a rappresentare di per sé gran parte della tradizione made in Italy a tavola, è necessario che la pizza sia ricondotta alle sue origini. «Il prodotto pizza - ha proseguito il presidente del Consorzio Grana Padano - ha preso delle strade che ormai lo riconducono con difficoltà alla cucina italiana. Questo è un tentativo di fare un grande recupero, e allo stesso tempo di presentare la pizza come un prodotto qualitativamente di alto livello, e non da considerare soltanto come un banalissimo pasto, veloce e da consumarsi senza pretese».
Ecco che Grana Padano, attraverso la pizza tutta italiana e il summit, parte da Dubai con due obiettivi in mente: «Il primo è avere una forte presenza internazionale - ha spiegato Nicola Cesare Baldrighi - e nel frattempo essere sinonimo di facile accessibilità, funzionalità e qualità per tutti i consumatori».
Per Baldrighi, presidente del Consorzio, seppur la produzione di qualità sia essenziale, altrettanto, se non più, fondamentale è la mediazione che i cuochi fanno tra il prodotto e il pubblico: «Io credo che chi opera sul campo quotidianamente, come fanno i cuochi italiani nel mondo, abbia un ruolo significativo. Sono loro che tutti i giorni combattono, che tutti i giorni sono presenti e che tutti i giorni hanno la possibilità di offrire un determinato prodotto e farlo conoscere. Ecco perché, secondo me, nonostante l'attenzione del produttore sia essenziale, poco varrebbe senza lo sforzo, più incisivo, del cuoco. Consideriamo che la cultura alimentare è un percorso estremamente complesso, e la ristorazione di qualità è un veicolo di informazione, di conoscenza, è un modo per fare cultura intorno al cibo, un qualcosa che poi, inevitabilmente, ha un ritorno d'immagine sul prodotto».
A Dubai il Grana Padano Dop è al centro di una delle aree del mercato internazionale più attrattive del momento, e da questo punto di vista Baldrighi rivela le prospettive che questa circostanza presentano: «La presenza in una fiera come questa per noi significa avere la possibilità di presentarci ad un pubblico internazionale, che vede in Dubai un centro in cui si raccoglie l'interesse di un mondo commerciale estremamente variegato».
Se da una parte il Grana Padano Dop è a Dubai in rappresentanza della nostra cucina, la sua presenza in Oriente ha anche «un grande significato strategico». Per il Consorzio, questa è l'occasione di «intraprendere rapporti, anche di carattere commerciale, con aziende che hanno la loro sede operativa qui, ma che in realtà operano non solo in tutta l'area del Golfo, ma che tendenzialmente si proiettano anche verso tutto il Far East».
Consorzio Tutela Grana Padano
via XXIV Giugno 8 - 25015 Desenzano del Garda (Bs)
Tel 030 9109811
www.granapadano.it
info@granapadano.it
Grazie a questa partnership, infatti, «abbiamo la possibilità di far conoscere il prodotto - ha dichiarato Baldrighi - e allo stesso tempo infondere una cultura, vale a dire quella della cucina italiana, che Grana Padano da sempre rappresenta». A questo scopo generale, va ad aggiungersi un nuovo importante particolare, che abbina la Dop con l'arte dei pizzaioli, centrale in questi giorni a Dubai. «Questo legame con la pizza rende il nostro prodotto estremamente popolare, appetibile, lo lega alla gastronomia tipica italiana».
Proprio la pizza diventa prodotto di punta in questo felice incontro di una cucina tutta tricolore, la stessa pizza che il prossimo 17 gennaio sarà la protagonista indiscussa dell'International Day of Italian Cuisines. Oltre, infatti, a rappresentare di per sé gran parte della tradizione made in Italy a tavola, è necessario che la pizza sia ricondotta alle sue origini. «Il prodotto pizza - ha proseguito il presidente del Consorzio Grana Padano - ha preso delle strade che ormai lo riconducono con difficoltà alla cucina italiana. Questo è un tentativo di fare un grande recupero, e allo stesso tempo di presentare la pizza come un prodotto qualitativamente di alto livello, e non da considerare soltanto come un banalissimo pasto, veloce e da consumarsi senza pretese».
Ecco che Grana Padano, attraverso la pizza tutta italiana e il summit, parte da Dubai con due obiettivi in mente: «Il primo è avere una forte presenza internazionale - ha spiegato Nicola Cesare Baldrighi - e nel frattempo essere sinonimo di facile accessibilità, funzionalità e qualità per tutti i consumatori».
Per Baldrighi, presidente del Consorzio, seppur la produzione di qualità sia essenziale, altrettanto, se non più, fondamentale è la mediazione che i cuochi fanno tra il prodotto e il pubblico: «Io credo che chi opera sul campo quotidianamente, come fanno i cuochi italiani nel mondo, abbia un ruolo significativo. Sono loro che tutti i giorni combattono, che tutti i giorni sono presenti e che tutti i giorni hanno la possibilità di offrire un determinato prodotto e farlo conoscere. Ecco perché, secondo me, nonostante l'attenzione del produttore sia essenziale, poco varrebbe senza lo sforzo, più incisivo, del cuoco. Consideriamo che la cultura alimentare è un percorso estremamente complesso, e la ristorazione di qualità è un veicolo di informazione, di conoscenza, è un modo per fare cultura intorno al cibo, un qualcosa che poi, inevitabilmente, ha un ritorno d'immagine sul prodotto».
A Dubai il Grana Padano Dop è al centro di una delle aree del mercato internazionale più attrattive del momento, e da questo punto di vista Baldrighi rivela le prospettive che questa circostanza presentano: «La presenza in una fiera come questa per noi significa avere la possibilità di presentarci ad un pubblico internazionale, che vede in Dubai un centro in cui si raccoglie l'interesse di un mondo commerciale estremamente variegato».
Se da una parte il Grana Padano Dop è a Dubai in rappresentanza della nostra cucina, la sua presenza in Oriente ha anche «un grande significato strategico». Per il Consorzio, questa è l'occasione di «intraprendere rapporti, anche di carattere commerciale, con aziende che hanno la loro sede operativa qui, ma che in realtà operano non solo in tutta l'area del Golfo, ma che tendenzialmente si proiettano anche verso tutto il Far East».
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Alberto Lupini
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