Gennaio è anche il mese dei pesci dell'Alaska: ecco perché
Un mese ricco di eventi, di ristoranti dedicati, di promozioni, di sostegno ai commercianti per una kermesse che racconterà come, in Alaska, il senso di responsabilità nei confronti della sostenibilità sia una priorità
Il Wild Alaska Seafood Month, per la sua terza edizione, punta ancora una volta alla sostenibilità, priorità imprescindibile per quanto riguarda la pesca, la più importante risorsa del Paese. Un mese ricco di eventi, di ristoranti dedicati, di promozioni, di sostegno ai commercianti, insomma una kermesse che racconterà come, in Alaska, il senso di responsabilità, proprio nei confronti della sostenibilità, sia un’assoluta priorità.
Con il pesce dell'Alaska la salute passa dal piatto
Oggi, “sostenibilità” è la parola chiave per comprendere a fondo che il nostro Pianeta ha più che mai bisogno di una svolta per essere tutelato. Una necessità che coinvolge anche, come naturale conseguenza, il campo alimentare. Cosa stiamo mangiando? È una domanda che dovremmo porci ogni giorno perché la nostra salute dipende anche da ciò che mettiamo nel piatto.
E, se parliamo di pesce, l’argomento diventa quanto mai delicato perché la sua provenienza è la base per garantire freschezza, naturalità e nutrienti importanti per il nostro organismo. I prodotti ittici dell’Alaska nascono, crescono e vivono nelle incontaminate acque del Pacifico e si nutrono esclusivamente di ciò che offre il loro habitat, senza alcun intervento da parte dell’uomo.
La gestione della pesca in Alaska
A renderli straordinari è la gestione della pesca in Alaska che, per Costituzione, detta regole rigidissime per evitare uno dei danni più pericolosi per l’ecosistema: gli sprechi. Istituzioni, pescatori, scienziati, forze dell’ordine sono tutti coinvolti in quello che rappresenta un obiettivo comune e cioè mantenere il buon andamento dell’economia senza nuocere all’ambiente.
Tutto questo porta a far sì che i pesci dell’Alaska non siano menzionati nell’elenco delle specie in pericolo di estinzione, garantendo altresì la sopravvivenza di tutte le specie e la loro riproduzione.
Le varietà del Salmone selvaggio dell'Alaska
Sono tanti i pesci che nuotano nell’Oceano più grande del mondo ma, quelli più gettonati nel nostro Paese sono senza dubbio il salmone, l’ikura e il black cod. “Selvaggio, naturale, sostenibile”. È così che si presenta il salmone e in queste tre parole si racchiude tutta l’autenticità di un prodotto che fa bene alla salute e all’ambiente.
Forse, però, non tutti sanno che di questo straordinario pesce esistono ben cinque varietà: Reale, Argentato, Keta, Rosso e Rosa. Ci sono alcune differenze tra loro per lo più legate alle dimensioni, al colore e, ad esempio nel caso di sua maestà il King, anche al prezzo. Tuttavia le caratteristiche in fatto di sapore, consistenza e versatilità in cucina sono praticamente comuni soprattutto per quanto riguarda i nutrienti.
Avete mai provato il black cod dell’Alaska? Anche in questo caso parliamo di un’autentica specialità, un pesce che ha raggiunto un successo incredibile e che è tra i preferiti dell’alta ristorazione. Ha polpa bianchissima, ed è tenerissimo, tanto da essersi meritato il soprannome di “pesce burro”. Infatti la sua consistenza è talmente delicata che quasi si sfoglia.
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Abbiamo citato anche l’ikura, forse più conosciuta dal pubblico come caviale rosso e molto utilizzata nella cucina giapponese. Una vera chicca per aggiungere sapore dagli antipasti al primi e a tutto quanto la fantasia suggerisce.
Perché il Salmone selvaggio dell'Alaska fa bene alla salute
Le loro virtù benefiche sono inestimabili, dai preziosi omega 3, fonte di grassi buoni quali Dha e Epa, che si trovano solo nel cibo proveniente dal mare, agli antiossidanti, dalle vitamine B12, A e D, a potassio e selenio, ideali per la salute. Basti pensare che il salmone selvaggio dell’Alaska è fortemente raccomandato da scienziati e nutrizionisti per aiutare il nostro fisico nei momenti più importanti della nostra vita.
A partire dalla gravidanza, per esempio, per sostenere lo sviluppo del feto. Oppure per aiutare la salute del cuore, aiutando a ridurre i pericolosi trigliceridi. O, ancora, per assumere una dieta equilibrata nelle attività di fitness, quando è necessario mantenere la massa muscolare e preservare il metabolismo. Infatti è proprio dal salmone selvaggio dell’Alaska che arrivano proteine di alta qualità a basso contenuto calorico.
Per informazioni: www.alaskaseafood.it
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Alberto Lupini
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